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Un grande striscione Stop guerra al flash mob di oggi a Ragusa

Chiesto l'immediato Cessate-il-fuoco in Palestina
Tempo di lettura: 2 minuti

I colori della Palestina in evidenza e un appello, semplice, su un grande lenzuolo bianco.

È successo oggi, sabato 13 gennaio, in piazza San Giovanni a Ragusa.

Per chiedere di non abituarci alla violenza. Per chiedere di fermare le armi. Per chiedere di fermare i bombardamenti. Per dire che al vile e mostruoso attacco terroristico di Hamas, il governo israeliano di estrema destra di Netanyahu non avrebbe dovuto rispondere distruggendo case, scuole, ospedali, rifugi umanitari e massacrando migliaia di donne, migliaia e migliaia di bambini, centinaia di coraggiosi giornalisti, operatori dell’Onu e delle Ong, migliaia e migliaia di cittadini innocenti come noi, che con la lotta dei grandi potenti non vogliono averci nulla a che fare.

La violentissima e barbara rappresaglia di Israele contro i cittadini palestinesi è un crimine contro l’umanità, è un genocidio! Non ci possono essere altre definizioni.

Noi non abbiamo più bisogno di condannare Hamas, sia perché l’abbiamo già fatto definendoli barbari terroristi, sia perché Hamas non rappresenta tutto il popolo palestinese e, soprattutto, perché oggi è Israele che deve dimostrare di non essere altrettanto terrorista del nemico che dice di voler combattere. Oggi è Israele che viola le risoluzioni dell’Onu, che calpesta la Convenzione internazionale contro i genocidi, che deve dimostrare di essere una nazione veramente democratica e ossequiosa delle decisioni delle Nazioni Unite. A noi, invece, oggi, Israele appare come un’etnia che da vittima è diventata a sua volta carnefice, come uno Stato che giustifica la propria barbarie mentendo, come un popolo accecato dall’odio, straordinariamente obbediente alle follie di un criminale di Stato come Netanyahu.

Ecco perché siamo noi semplici cittadini che dobbiamo agire!

Fare il massimo della pressione possibile sulle autorità e sulle istituzioni di ogni Paese del pianeta per il ritiro dell’esercito israeliano da tutti i territori occupati; per l’invio immediato dei necessari aiuti umanitari per salvare la popolazione di Gaza; per il riconoscimento della Palestina come Stato membro dell’Onu; per l’invio di una “Forza di Pace” delle Nazioni Unite che si interponga concretamente fra la Palestina e Israele in maniera da garantire la sicurezza ad entrambi i popoli; e, non per ultimo, per il rilascio senza condizioni di tutti gli ostaggi israeliani ancora oggi sotto sequestro!

Sono i nostri Governi che devono intervenire, come ha fatto lo Stato del Sudafrica, per imporre a Israele l’immediato CESSATE-IL-FUOCO. Sono i nostri Rappresentanti nelle Istituzioni che devono alzare la voce. Sono gli Amministratori e i Sindaci delle nostre città che devono diventare con coerenza e coraggio promotori di Pace.

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18 commenti su “Un grande striscione Stop guerra al flash mob di oggi a Ragusa”

  1. La masse, prevalenti in tutti i popoli, che sono contro ogni forma di violenza, da quelle degli stadi a quella nei campi di battaglia, si dovrebbero ormai poter organizzare e mobilitare direttamente contro quelle minoranze che hanno interesse a innescare e portare avanti conflitti.
    Spero che in futuro si possa raggiungere una superiore efficacia delle azioni popolari.
    Visto che ormai tutti ci conosciamo, parliamo e sappiamo ciò che accade in ogni angolo del pianeta, che si giochi a carte scoperte e si dicano le cose come stanno, senza remore!!

    I primi interessati ad innescare guerre
    sono i produttori di armi. Infatti, senza guerre, le armi non servono proprio a niente; logicamente. Per poter vendere armi, devono esserci le guerre. Il popolo paga, mediante le tasse. Gli industriali delle armi, con l’intercessione dei politici, si arricchiscono. In Italia, ad esempio, abbiamo una industria bellica a partecipazione statale che produce ed esporta armi in altri paesi e che, tra l’altro, abusa della memoria del Grande genio italiano, fregiandosi del suo nome, LEONARDO. Immagino che il Defunto genio , se potesse intervenire, avrebbe molto da ridire in merito al fatto che il suo nome sia in qualche modo legato alla più becera forma di STUPIDITÀ umana, lla guerra.

  2. Si può pensare di abolire le armi per abolire la guerra in un mondo ideale. Nel mondo reale è un’utopia perché la pace non è condizione pre-esistente nell’animo umano. Le guerre infatti si sono sempre combattute per i motivi più disparati e benché sembri un controsenso hanno contribuito al processo di sviluppo tecnologico che ha favorito diversi settori. Purtroppo la guerra nasce spesso dalla volontà di sopraffazione e dominio del mondo. Lo vediamo oggi e assistiamo a una ulteriore evoluzione dalla guerra convenzionale combattuta con armi convenzionali sul campo di battaglia tra due eserciti alla guerra ibrida, introdotta da Cina e Russia contro l’occidente, attraverso strumenti meno letali come fake news, cyberattacchi, interferenze nei processi elettorali, pagamento di personaggi pubblici mediamente influenti sulla scena politica di cui manovrare le esternazioni, guerra economica. Strumenti che non è scontato non conducano a una guerra vera e propria, dipende sempre da quanto importante sia la libertà per le democrazie. A questo proposito Sant’Agostino diceva “la pace deve essere nella volontà e la guerra solo una necessità, affinché Dio ci liberi dalla necessità e ci conservi nella pace. Infatti non si cerca la pace per provocare la guerra, ma si fa la guerra per ottenere la pace”. In quanto alle “masse”, il termine stesso allude a insiemi che agiscono sotto l’influenza dell’emotività piuttosto che della ragione e della logica. Abolire le fabbriche di armi. Come? Dichiararle fuorilegge?

  3. Dott.ssa Faletti, sono lieto del suo intervento e la ringrazio della possibilità di confronto che mi offre. Di lei francamente apprezzo l’uso della penna, le chiare argomentazioni poste nelle sue analisi, solide e ben ancorate a dati storici.
    Io, per potermi qui spiegare, devo purtroppo immodestamente premettere di ritenermi persona normalissima, parte della massa prevalente: persona piuttosto intelligente e con elevato grado di autostima, che soffre intimamente nell’accettare deroghe su certe questioni, come alcune volte la vita impone per i limiti della condizione umana …
    Dopodiché, coerentemente credo che la pace, quella vera, sarebbe piuttosto da considerare, logicamente, “punto di arrivo” e parimenti “di partenza”. La guerra, non il mezzo per arrivare ad essa, ma piuttosto il peggiore e stupido incidente di percorso che possa malauguratamente verificarsi nel progresso dell’uomo.
    Uomini, come me, come lei, che studiano, lavorano, costruiscono famiglie, mai vorrebbero sottostare a quei meccanismi subdoli regolati da infime minoranze che, per arricchirsi, innescano e alimentano guerre. Facendole apparire addirittura necessarie! E quando ciò accade – troppo spesso, purtroppo -, è perché la volontà delle maggioranze viene ignobilmente messa fuori gioco da quelle anzidette, putride ma ricche, ignobili ma potenti, minoranze guerrafondaie.
    Ricordo che la prima tappa ritenuta fondamentale nel progresso culturale e tecnologico dell’umanità viene fissata circa 10.000 anni fa, con la nascita dell’AGRICOLTURA, pratica che ha, realmente, consentito all’uomo di progredire. Invece, non ricordo una data significativa a memoria del progresso tecnologico indotto dalle industrie delle armi; perché ovviamente il progresso indotto dalle guerre è risultato giocoforza ingannevole, fittizio, quindi inutile da rincorrere, essendo stato il suo risultato finale pagato, da tutti, vittoriosi e vinti, con insanabile dolore e sconfinato odio.
    Ogni guerra è un crimine contro l’umanità, dice giustamente il Papa! Soprattutto contro l’INTELLIGENZA che appartiene alla maggior parte dell’umanità. Quel bene supremo che avremmo il dovere di difendere, senza deroghe, come dicevo all’inizio. Su ciò bisogna essere irremovibili, per intenderci.

    P.S.
    Mi auguro un giorno di poter assistere ad una festa della Repubblica veramente sentita e partecipata dal popolo italiano; con una parata aperta da tutte le forze, prevalenti, dedite al lavoro, che costituiscono il vero tessuto produttivo e il motore del progresso dell’Italia Per quanto riguarda le forze armate, invece di stare in prima fila, dovrebbero, in ultima analisi, sfilare in chiusura della parata; e le autorità militari, sul palco d’onore, poste ai lati delle rappresentanze civili. Possibilmente, senza frecce tricolori che tuonano roboanti, prima che, cadendo, facciano danni sulle tanto “amate rovine” …

  4. Bene è che i cittadini di buona volontà vogliono la pace ,chiedano la fine della guerra come fa il papa , il papa ha un’insegnamento da manifestare PORGI L’ALTRA GUANGIA ,
    Ora purtroppo è chiaro che se Israele porgeva l’altra guancia oggi non esisterebbe neanche il nome .
    Israele o si difende o muore , non c’è altra strada .
    Ha cercato di difendersi creando confini più sicuri, muri , vigilanza armata ecc .
    Ma gli mandano i razzi e se non distrugge le postazioni gliene mandano sempre di più.
    Nel frattempo si è venuta a creare nella striscia di Gaza un situazione insostenibile duemilioni e trecentomila persone su un territorio di 360 km quadrati Modica conta 300 km quadrati per fare un esempio.
    E qua tutti i benpensanti ipocriti non guardano.
    Sapete perché sono in tanti , perché non devono lavorare, vivono di sussidi, che arrivano da tutto il mondo , tali sussidi servono anche per armare hamas.
    Però nessuno denuncia hamas alla corte dell’Aia.
    È più facile denunciare un paese democratico che un massa di delinquenti senza legge è sono tanti hamas conta più di trenta mila terroristi.
    Israele o combatte o muore e se muore nessun striscione sarà esposto sulle scalinate.

  5. Ho letto la saggia disquisizione di “Veltro”, aspettavo alla fine del corretto ragionamento una conclusione che entrasse nel merito della questione, solo cose giuste non collegate con l’attuale, si parla di guerre ma non si parla di chi le abbia innescate e finalizzate a chi e cosa, si parla di guerre ma non si ragiona sul diritto, obbligo o altro di chi quella guerra abbia subito, si parla genericamente di “filosofie” antiguerra, ma non si parla di cose concrete, giustappunto che qualcuno quelle guerre le scatena e qualcuno le subisce. Spero sia stato chiaro nel rappresentare le mie perplessità.
    Che chi attacca e chi si difende in ogni conflitto, parlare solo di guerre giuste o non giuste a me sembra solo a mettere sullo stesso piano tutti, ma sono convinto che non sia così.
    Anche Amo Modica, nella sua costante parzialità, in qualche modo da una spiegazione che per certi versi è condivisibile.

  6. La pace è un valore e come tale dovrebbe essere punto di arrivo e di partenza, come Lei dice. In linea teorica concordo, se non fosse che nella realtà le cose non vanno esattamente così perché c’è chi della pace non ha nessuna considerazione, anzi, la considera un inutile orpello delle democrazie. I conflitti in atto, non solo in Medioriente e a Gaza, hanno evidenziato che sono due le visioni del mondo, contrapposte e inconciliabili. Lo scontro di civiltà è innegabile e inevitabile affrontarlo con tutti i mezzi, guerra compresa se occorre, pena la perdita della libertà. Finché lo sguardo delle democrazie è stato truce, le autocrazie hanno continuato a lavorare sottotraccia facendo attenzione a non alzare il livello del conflitto. La debolezza o la presunta debolezza autorizza chi non rispetta le regole del diritto internazionale ad alzare il livello dello scontro, sperando di raggiungere l’obiettivo auspicato da lungo tempo. In queste circostanze il terrorismo festeggia e sa di poter contare su una vasta moltitudine di sciocchi, odiatori dell’occidente, nipoti del politicamente corretto e figli del wokeismo. L’alternativa alla guerra è la resa. E’ quello che vogliamo davvero? Riguardo ai settori che hanno tratto vantaggi dall’industria bellica, citerei il radar, inventato molto prima della WW2 e sviluppato dagli inglesi durante la guerra, o il computer che ha subito un’accelerazione tecnologica nel settore della balistica, o il simulatore di volo. La scienza ha notevolmente contribuito dimostrando che nella natura esistono forze nascoste che possono essere impiegate oltre che per usi militari per usi civili. E a proposito del genio italiano Leonardo da Vinci, a lui si deve l’invenzione del sonar. Durante la WW2 anche i sistemi di trasmissione delle comunicazione segnarono un successo. Con l’aiuto di una macchina si riuscì a decifrare i messaggi dei tedeschi decodificando il codice da loro usato. Fu un vantaggio enorme che contribuì alla vittoria contro Hitler. Questo prova che il diavolo non è così nero come lo si dipinge: della guerra non tutto è da buttare. E comunque, il pessimismo della ragione mi convince che finché esisterà l’uomo esisterà anche la guerra.

  7. Le guerre nel mondo sono attualmente 59 e l’invasione russa dell’Ucraina, il conflitto Hamas -Israele, sono solo gli ultimi del lungo elenco. Dall’Afghanistan, alla Libia, al Myanmar, alla Palestina, alla Nigeria, sono molte le popolazioni del mondo per cui la guerra è la tragica normalità.
    Le popolazioni coinvolte dalle guerre sono in maggior parte costituite da persone, ovviamente, normali: cioè persone alle prese con la quotidianità della vita imperniata su famiglia e lavoro, che, come sa ogni buon padre o madre di famiglia, lascerebbe ben poco spazio per eventuali questioni ideologiche, etniche e/o religiose; soprattutto poi se tali questioni fossero da risolvere mediante conflitti mettendo a repentaglio la vita propria o di un familiare!! Ma neanche per sogno …
    Però, le guerre accadono lo stesso. Nonostante alla maggioranza del popolo russo in fondo non interessi invadere l’Ucraina, né alla maggioranza del popolo ucraino importi se la Crimea e/o il Donbass siano, o meno, governati dai Russi (che tra l’altro in quelle regioni costituiscono la parte prevalente della popolazione); né alla maggioranza della popolazione di Gaza, di oltre 2 milioni di persone per lo più povere donne, bambini e anche uomini inermi, importi niente di Hamas; né la maggioranza del popolo israeliano abbia interesse, anche per timore di nuocere agli ostaggi catturati da Hamas, ad una guerra talmente truculenta, che sta, letteralmente, nauseando il mondo intero (israeliani compresi).

    Ergo, se non sono le maggioranze, vuol dire che a fomentare le guerre sono delle MINORANZE. Quali? Quelle più infime, interessate solo a trarre profitti dai conflitti o più in generale da condizioni geopolitiche di instabilità (che spesso sfociano in conflitti). Con il fine di attuare forme di speculazioni, più o meno illecite, rappresentate soprattutto dalla vendita di armi e dallo sfruttamento improprio delle risorse.

  8. Orazio ispettore privato

    Non si poteva fare un azione mirata a assicurare alla giustizia i terroristi di hamas responsabili del barbaro attacco ad Israele, magari per mezzo dei servizi segreti di Israele in collaborazione con la cia ? Questo dove colpisco colpisco non è degno di un 2024 plausibile …….ma di un 2024 così com’è …..vedi lobby di potere ( volendo fare di tutta l’ erba un gran fascio) guerra in Ucrania e geopolitiche internazionali , sistemi di alleanze , multinazionali del farmaco e vaccini a rna e protocolli di sperimentazione vaccinali , eventi avversi e tanti temi che sembrano non centrare….con il Dio denaro ecc ecc mah

  9. Dott.ssa Faletti,
    non riesco a comprendere le ragioni delle seguenti affermazioni:

    1. “il diavolo non è così nero come lo si dipinge”, è come tentare di intravedere quel nero nella candida rosa dell’emipireo;

    2. “della guerra non tutto è da buttare”, è come affermare che nella pace ci possa essere del marcio;

    3. “Lo scontro di civiltà è innegabile e inevitabile”. Tra i popoli in realtà non ci sono scontri di civiltà. Io, ad esempio, come tanti, sono persona normalissima, parte di quella maggioranza che costituisce il popolo. Ho famiglia, studio, lavoro, pago le tasse. Nella vita ho avuto il piacere di conoscere e INCONTRARMI con altre persone normali, americani, iraniani, indiani, cinesi, africani, europei, di varie religioni ed etnie. Ho avuto insomma la fortuna di confrontarmi con persone diverse. Ma questa diversità, come usualmente avviene tra persone VERAMENTE civili, mai ha rappresentato, e mai potrà rappresentare, un ostacolo, bensì un arricchimento reciproco;

    4. per i “settori che hanno tratto vantaggi dall’industria bellica”, sono progressi che avremmo sicuramente potuto raggiungere per altre vie, serenamente, e non stupidamente al prezzo che la guerra richiede, della VITA.

    Infine, pur essendo sicuro della sua buona fede, mi permetto di farle notare tali affermazioni sembrano leggermente velare quel dolore sconfinato che procura la guerra a chi la vive REALMENTE

  10. Veltro
    Complimenti per i commenti scritti. Lei è una persona che ha buon senso. Le guerre sono create da persone al potere per i loro interessi. Come disse Mohamed Alì che non è andato in Vietnam, a me i vietnamiti non hanno fatto nulla. Per il resto poi ci pensano i giornalai con le menzogne.

  11. @Gino, la ringrazio, anche per aver ricordato la bella citazione di Alì, che ho appreso ora grazie a lei. Dalle cose che ha mi detto, la immagino come persona generosa, una qualità che ne racchiude molte altre. Al piacere di rincontrarla presto

  12. Dott.ssa Faletti,
    I cannoni navali super rapidi Oto Melara 76/62 costruiti dalla Leonardo Spa negli stabilimenti di La Spezia sono stati usati nei bombardamenti su Gaza.

    Non potrà esistere progresso tecnologico o profitto industriale in grado di colmare quel dolore a Gaza. Usando la sua stessa metafora, penso che il diavolo sia in realtà più nero di quanto l’uomo possa immaginare.

  13. Il dolore a Gaza è stato provocato dai terroristi di Hamas e dalla vile macelleria del 7 ottobre. Ricordi cos’è scritto nello statuto di Hamas, condiviso ha Hezbollah e dall’Iran e purtroppo dagli antisemiti sparsi nel mondo. Aggiungo che se ora si votasse in Cisgiordania e in Libano Hamas vincerebbe con un’ampia maggioranza persino tra i bambini addestrati all’odio. Ci sono due tipi di guerre: quelle a scopo offensivo per la conquista di un territorio e la distruzione di un popolo, di Putin e di Hamas, e quelle giuste per la difesa di sé e del proprio paese, dell’Ucraina e di Israele. In quanto alle armi e alle fabbriche di armi contro le quali si punta il dito, sarebbe come prendersela con le fabbriche di ombrelli accusandole di provocare la pioggia. Sbagliato confondere la causa con l’effetto.

  14. Infatti sono stati i Palestinesi ad occupare Israele, dando energia elettrica solo per 10 ore al giorno, senza poter mai uscire neanche via mare ……tenendo in gabbia da settant’anni anni un popolo.
    Stessa cosa per Putin, infatti la Russia detiene 850 basi militari in tutto il mondo, e ha avuto cr……..come Kissinger a organizzare golpe in tutto il mondo, esportando democrazia, come in Cile assassinando il presidente Allende, perché filorusso, e mettendo il democratico Pinochet, oppure massacrando un milione di Iracheni perché Saddam aveva armi di distruzione di massa. Prove portate dai democratici americani nel nome di Colin Powell. Adesso hanno cr…….come Blinken e la Nuland. Adesso l’hanno fatto in Ucraina, ma hanno trovato Putin stavolta……!!! Mentire è molto più facile, che dire come stanno veramente le cose. Solo che la verità prima o poi viene a galla …….come la Russia che era alla fame, senza armi, senza esercito, perdeva 800 militari al giorno, combattono con le pale, e fesserie di propaganda varie. A Biancaneve non crede più nessuno. E i cri…….. Stanno in occidente. Il numero uno che andrebbe processato per crimini contro l’umanità si chiama Netanyahu. Questa è la verità. Le menzogne raccontatele agli indottrinati. Come quelle che avete raccontato sul Pandemonio, sieri compresi.

  15. Dott.ssa Faletti, io e lei e i qui presenti siamo ovviamente persone civili che “combattiamo” usando per arma solo la penna, con il risultato finale di arricchire le nostre conoscenze e aumentare la stima reciproca. Questa è una forma di scontro (o meglio incontro) di civiltà che normalmente accade tra popoli/persone CIVILI di ogni dove e credo religioso. Le guerre sono invece “scontri di INciviltà”, innescati da celate minoranze incivili coalizzate per puro interesse economico e politico. Infine, in qualsiasi guerra, non bisognerebbe (ma ciò accade per colpa di quelle minoranze) incitare e armare l’una o l’altra parte, come si faceva con i gladiatori nell’arena 2000 anni fa; bensì agire unitariamente e civilmente allo scopo di spegnere il conflitto, assistendo nel frattempo tutte le vittime civili senza distinzione di appartenenza. Così onestamente la penso. Ringrazio tutti i presenti del paziente ascolto e del proficuo scambio.

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