
Pubblicato ieri sera un documento sul resoconto del Consiglio Comunale svoltosi il 29 novembre scorso . Ecco il testo diramato: “ Nel corso della seduta sono l stati approvati divers atti che certificano l’avviarsi del nostro comune verso il collasso economico.
Un consiglio comunale che ha mostrato il reale disastro in cui si trova il nostro paese che il primo cittadino durante l’ultima campagna elettorale e non solo, definiva salvo grazie al lavoro di un’ amministrazione da incensare. Un susseguirsi di eventi che confermano il fallimento politico e amministrativo dell’amministrazione Pagano.
Se citiamo il piano di riequilibrio avviato e approvato dalla corte dei conti nel 2017 per risanare alcuni debiti, ad oggi nessuna garanzia citata in quel documento si sta rispettando: nessuna attivazione dei due impianti fotovoltaici, nessun accorpamento dei plessi scolastici e l’aggiunta di più società creditorie che avanzano crediti Enel rende il tutto molto complesso e confusionario.
Iblea acque, la società che ha acquisito la gestione idrica del paese sembrerebbe risultare un buco nell’acqua. È vero che questa cessione è avvenuta per forza di cose ma è vero pure che anche qui si intravede un fallimento politico-amministrativo ed economico che il comune non può sostenere considerando che continuiamo ad anticipare somme (450mila euro) per spese quali ad esempio l’ energia elettrica per l’impianto di sollevamento nonostante sia la società e non più il comune ad incassare le l tariffe.
Altro punto discusso sull’’Enel – continua il comunicato – . Il primo cittadino afferma che le bollette siano state dimezzate, il motivo di ciò è da ricercare nel pagamento delle bollette solo di sei mesi l’anno. Ma tutte queste fatture non pagate ricadranno in un domani, aggiungendo a tutto ciò le spese legali per contestare le somme e con interessi moratori incredibilmente alti. Anche questa una strategia politica che porterà al fallimento.
Zona artigianale: a causa di un errore nell’espletamento della procedura di affidamento lotti, siamo al punto di partenza. Tutti gli affidamenti fatti alle quattro ditte sono decadute come espresso nel regolamento che ahimè per il presidente del consiglio non è indispensabile che tutti ne devono essere a conoscenza. Le aziende si ritroveranno così ad affrontare nuovamente l’iter perché la politica non è stata in grado di seguire ne l’iter burocratico, ne le aziende, lasciando tutto allo sbaraglio.
In questa seduta consiliare è stata approvata una sentenza che impone al comune un risarcimento per 200 mila euro verso un creditore che avendone diritto ha esercitato questa opzione. Cosa vuol dire ciò? Creare un precedente rischioso poiché se tutti coloro che devono ricevere soldi dall’Ente, se ne avvalessero , verrebbe meno la finalità del piano di riequilibrio.
Insomma per noi consiglieri di minoranza Monterosso ormai è una bomba ad orologeria pronta ad esplodere.
Ciliegina sulla torta è il clima fatto di provocazioni e mancanze di rispetto per noi che rappresentiamo 708 Monterossani. Proprio per questo noi abbiamo abbandonato l’aula. Oltre alle solite accuse di non sapere, non conoscere rispetto all’onniscenza del nostro primo cittadino e non solo, siamo stati intimati a tacere dallo stesso, per non parlare di un assessore che non é nemmeno a conoscenza di quello che si stava per votare. Insomma un clima di bassezza a cui Noi consiglieri di minoranza non siamo più disposti a sottostare. Ci auguriamo ancora una volta – conclude il comunicato- che venga approvato il regolamento sulla diretta streaming che presenteremo il prossimo consiglio per far si che tutti i cittadini possano rendersi conto del reale stato dell’ente e da chi siamo rappresentati.