
La proposta di dimensionamento e razionalizzazione della rete scolastica, approvata dalla Giunta Comunale di Modica ed ora sottoposta all’attenzione della Regione Siciliana, ha suscitato una serie di reazioni negative, coinvolgendo il personale scolastico, le famiglie degli alunni e la città.
“Alla sostanziale conferma dell’attuale organizzazione ormai collaudata, ad eccezione di una leggera modifica proposta dall’Ufficio Scolastico Provinciale, si è preferito da parte dell’Amministrazione Comunale rivoluzionare la struttura scolastica cittadina, intervenendo con scorpori e riaccorpamenti di plessi scolastici che hanno interessato tre istituti comprensivi su quattro – dice Vito D’Antona di Sinistra Italiana -. L’esempio più eclatante, ed anche quello più contestato, è dato dalla scelta di sottrarre il plesso scolastico “S. Elena” all’Istituto Comprensivo “S. Marta – Ciaceri” e di affidarlo all’Istituto Comprensivo “Carlo Amore”, sostituendolo con due plessi ubicati nel quartiere Sacro Cuore e lontani dalle rispettive sedi centrali”.
A tale complessa rimodulazione hanno risposto le famiglie di centinaia di alunni e tanti rappresentanti del mondo della scuola, che hanno dato vita martedì scorso ad una partecipata manifestazione nel centro della città, che non si vedeva da tempo.
“Ma non sono mancate anche altre forme di protesta: dalla netta posizione contraria delle R.S.U. degli istituti “S. Marta – Ciaceri”, “Carlo Amore” e “Raffaele Poidomani” alle lettere aperte di genitori di alunni, pubblicate dalla stampa.
Riteniamo che per venire incontro alle esigenze manifestate in queste settimane dal mondo scolastico l’Amministrazione Comunale debba riconsiderare la propria delibera e sottoporre al tavolo regionale una nuova proposta condivisa”.