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19 sigle sindacali chiedono la chiusura del CPR Modica-Pozzallo

Tempo di lettura: 2 minuti

Un centinaio di persone si sono radunate nel cuore della zona industriale Modica-Pozzallo, nei pressi del nuovo centro per immigrati (Cpr), per chiedere la chiusura di questa struttura. Diciannove sigle sindacali, capeggiate dalla Cgil Sicilia, hanno fatto sentire la loro voce alla presenza di un notevole numero di forze dell’ordine, tutti con un unico e preciso obiettivo: mai più detenzione per i migranti che arrivano dall’Africa.
Le altre sigle che hanno manifestato sono: Camera del lavoro di Ragusa, Anpi, Arci nazionale, Libera Contro le Mafie, Auser Sicilia, Mediterranea Saving Humans, Emergency Gruppo di Pozzallo, Uisp Sicilia APS, Asgi, Amnesty International Sicilia, Medu – Medici per i Diritti Umani, Acli Sicilia, Catania Pride, Anppia, Forum Terzo Settore Ragusa, Cope, Federconsumatori. Presenti anche i deputati regionali Stefania Campo (M5s) e Nello Dipasquale (Pd).
Molteplici gli interventi sotto un sole accecante e gli olezzi nauseabondi che provenivano dalle vicine fabbriche. Stefania Pagliazzo, membro del direttivo di Meditteranea Save Humans: “I Cpr – dice – sono dei “non luoghi”, dove avvengono delle cose atroci, il più delle volte nascoste all’opinione pubblica. Le persone, senza aver commesso alcun reato, catturati e sistemati in una struttura dove non esiste alcuna tutela, sia dal punto di vista legale sia da quello sanitario. I migranti hanno poco cibo, e non sempre di ottima qualità. Vivono in condizioni disumane. Vanno via, in Libia o in Tunisia, dai lager per fuggire da fame, sfruttamento e miseria, e arrivano in un altro lager, senza che venga riconosciuta la dignità della persona. Per tutto questo, noi diciamo no. No all’apertura di nuovi centri in Italia, sì alla chiusura di questa struttura che non dà garanzie di alcuna sorta”.
Peppe Cannella, Medici per i Diritti Umani: “I Cpr sono dei luoghi sospesi, dei contenitori, dove vengono chiusi e trattenuti non persone ma corpi, da respingere o da rimpatriare. E dove i semplici diritti di ogni persona vengono calpestati. Questo non è possibile”.
Secondo i manifestanti, infatti, il rispetto delle regole da parte di tutti è alla base di una società e di un’economia sane e i CPR rappresentano una palese violazione dell’articolo 13 della Costituzione Italiana. Tale articolo, infatti, prevede che “Non è ammessa forma alcuna di detenzione, di ispezione o perquisizione personale, né qualsiasi altra restrizione della libertà personale, se non per atto motivato dell’Autorità giudiziaria e nei soli casi e modi previsti dalla legge”. I CPR, invece, non sono altro che una detenzione preventiva dei migranti.
“I Cpr sono vere e proprie strutture carcerarie, e nuove, diverse politiche dell’immigrazione che abbiano come cardini accoglienza e integrazione. Dire no ai Cpr – dice il segretario generale della Cgil Sicilia, Alfio Mannino – significa dire sì ai diritti. Rinchiudere le persone dentro queste prigioni è inaccettabile. Le linee guida di una nuova politica dell’immigrazione devono essere l’accoglienza e l’integrazione. Torniamo alla nostra Costituzione, i cui principi vengono oggi ampiamente violati”.
Una nota a margine, la totale assenza dei cittadini pozzallesi alla manifestazione. Per anni a chiedere la chiusura del centro di prima accoglienza sui social, ora che avrebbero avuto l’occasione giusta per manifestare il dissenso, hanno preferito altri lidi. Da non crederci. I pozzallesi presenti, quelli della cosiddetta società civile, difatti, si potevano contare sulle punte delle dita.

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3 commenti su “19 sigle sindacali chiedono la chiusura del CPR Modica-Pozzallo”

  1. 20 associazione per portare 100 persone al cpr cioè 5 per ogni associazione.
    Unico filo conduttore che li unisce opposizione all’attuale governo.
    I migranti hanno violato la legge Italiana ,sono entrati in Italia illegalmente , quindi vanno fermati in attesa di capire chi sono , perché sono venuti , dove vogliono andare, quindi fare tutto ciò è legale !
    Questi ipocriti che manifestano ,di questa gente non gliene frega niente, lo fanno perché non hanno altro da fare , non fanno il loro lavoro di opposizione onesta chiedendo provvedimenti per far crescere l’Italia in modo che ci siano più risorse per tutti .
    No Soldi a Babbo Morto tipo RDC, o super bonus uguale miliardi buttati per rifare facciate che sono costate quanto sarebbe costato la costruzione nuova dell’immobile!!!

  2. @ Amo Modica
    in parte ha ragione e concordo ed in parte dissento.
    I migranti vanno controllati e stabilire cosa farne. Esattamente come a casa nostra, non credo faremmo entrare tutti, ma solo chi vogliamo noi, che siano amici o parenti o solo conoscenti, decidendo il grado di socializzazione che vogliamo confidare ad ognuno di noi.
    Per quanto riguarda il RdC invece sono favorevole che ci sia ed è stato un errore toglierlo. Non bisogna generalizzare che sia buono o cattivo, ma in base alle necessità e alle esigenze di ogni individuo. E’ stato realizzato male, concedendo il RdC a tutti senza un controllo preventivo o se è stato effettuato in maniera molto superficiale, perchè dopo i controlli veri effettuati dalle Forze dell’Ordine sono state evidenziati difformità colossali. A parte che in Europa il RdC esisteva già da tempo ed eravamo solo noi come Itaia e la Grecia a non usufluire di questo importante ammortizzatore sociale. Tant’è vero in Europa continuano ad erogarlo ed in maniera molto cospicuia rispetto all’Italia. In Spagna ed in Germania il RdC pro-capite si aggira sui 1.700,00 circa senza contare tugli gli altri benefici che vengono elargiti dai loro rispettivi Stati. Infatti gli immigrati che vengono in Italia, la maggior parte fuggono dall’Italia per andare in Francia o Germania, propro per il benessere che offrono. Noi invece li teniamo, per il schiavismo nel cogliere frutta e verdura a basso costo ed essere competitivi nei prezzi.
    Pertanto non generaliziamo o tutto o niente, ma da valutare attentamente senza creare problemi nè agli uni e nè altri altri.

  3. Credo che si tratti di contributo di disoccupazione, e non viene concesso per sempre in Germania dopo tre chiamate se non hai trovato lavoro te lo tolgono e no ti danno i soldi ma ti pagano le bollette l’affitto ecc. Noi invece abbiamo inventato la pensione per i GIOVANI,

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