
La Chiesa di Noto perde un bravo sacerdote. È spirato in queste ore don Bruno Carbone, sciclitano, da tanti anni in prima linea nell’annuncio del Vangelo, parroco arciprete della Chiesa Madre SS. Crocifisso in Pachino, direttore dell’Ufficio Liturgico diocesano e Cerimoniere Vescovile. Pachino è stata solo la sua ultima tappa di un cammino di Fede in direzione di quell’amore verso Cristo che ha fatto avvicinare tantissimi fedeli alle funzioni religiosi e all’accostamento verso l’Eucarestia. Una brutta malattia lo ha minato nel corpo ma non nello spirito.
Entrato in seminario, a Noto, nel 1983, dopo cinque anni è il vescovo Salvatore Nicolosi ad ordinarlo sacerdote. E non c’è stata città o parrocchia che non lo abbia ospitato in questo cammino di Fede che ha osservato fino all’ultimo giorno. Scicli e Pachino, l’inizio e la fine della sua esperienza come annunciatore della Parola, ma è stata Rosolini la tappa intermedia, quella più lunga, che lo ha visto in prima linea (dal 1992 al 2018, in tre parrocchie diverse). Non a caso, tantissimi sono stati oggi i messaggi da parte di molti cittadini di Rosolini che lo hanno ricordato per un evento o un ricordo.
“Sacerdote mite, buono, colto e amante della buona lettura – ha dichiarato commosso mons. Rumeo, vescovo di Noto – pastore di tutti senza distinzione alcuna, amico fraterno. Uomo di grande preghiera e di vera lungimiranza pastorale, umano e costruttore di vere relazioni… il Paradiso accoglie un angelo… la Chiesa di Noto perde un sacerdote straordinario. Ciao Bruno… grazie per la tua amicizia… ci manchi già…”.
Cari lettori, se mi permettete un ricordo personale, ho avuto il piacere di conoscere don Bruno verso la metà degli anni ’80. Carattere schivo, forse un po’ burbero, ma di grande compagnia, e grande evangelizzatore. E molti non sanno che ha fatto tantissima beneficenza in silenzio. Come i grandi di questa terra.