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“In attesa che si trovi la soluzione per 48 famiglie della SpM”

Tempo di lettura: 2 minuti

Preg.mo Sindaco,

in questi giorni, in verità ormai da anni, la questione Spm è tornata in auge, o meglio è tornata prepotentemente ad occupare spazi nelle croniche quotidiane per la condizione in cui essa versa. Noi della Camera del Lavoro di Modica abbiamo rappresentato alle diverse Amministrazioni comunali, susseguitesi dal 2005 ad oggi, le gravi condizioni economico- finanziarie della partecipata. Rappresentammo all’epoca all’Amministrazione Torchi il collasso della ModicaMultiservizi e, successivamente,sia all’Amministrazione Buscema che a quella di Abbate,il dramma della SPM, zeppa di debiti e in procinto di implodere.

La Spm fu costituita per chiudere una esperienza di società partecipata dal Comune, la Modica Multiservizi, dagli esiti fallimentari e nefasti e oggi possiamo dire che la stessa Spm è il gemello ancora più degenere e drammatico di quella prima partecipata.

Dalla costituzione della prima partecipata ad oggi il canovaccio delle partecipate del Comune di Modica è di una inadeguata organizzazione dei servizi che dovevano rendere alla città e di una sofferenza endemica e costante del personale dipendente, che solo raramente ha ricevuto le retribuzioni regolarmente ogni mese, per la gran parte degli anni ha dovuto, invece, fare esperienza di cosa significhi non percepire le retribuzioni maturate e non pagate per 6/7 mesi.

E’ nelle cose che vi siano responsabilità politiche e di natura gestionale se oggi anche la Spm è sull’orlo del fallimento e se si mantiene in vita un rottame che può solo ancora determinare altri gravi problemi al Comune.

A noi non attiene il compito di imbastire giudizi e valutazioni di sorta, la nostra attività è quella di evidenziare una condizione che opprime la dignità di 48 famiglie, da mesi sospese, senza conoscere il loro destino e, purtroppo, senza percepire le retribuzioni, che oggi ammontano a 5 mensilità arretrate.

Bisogna prendere atto che ormai il capitolo Spm si è chiuso e che occorre creare un salvagente di salvezza per i suoi dipendenti, che non può più essere differito, come sin qui si è fatto.

Da qualche settimana è attivo il tavolo di confronto con la Sua Amministrazione per affrontare in maniera efficace la crisi della Spm e pensiamo di dover dire che nessun’altra soluzione sia possibile oggi se non la utilizzazione di una della due società, costituite qualche mese addietro dal Comune, in cui trasferire i 48 dipendenti per metterli al sicuro. Ciò va realizzato quanto prima e nel più breve tempo possibile. Non esiste altro percorso che possa raggiungere in tempi brevi l’obiettivo di salvaguardare i livelli occupazionali dei lavoratori.Purtroppo non esiste e far andare avanti la Spm significa esporli a rischi altissimi e pesanti.

Il primo passo è questo, eppure se ne ritarda l’avvio e di ciò non riusciamo a farcene una ragione, perché si ritiene un non senso politico, amministrativo e gestionale persistere e convivere con un portato fallimentare che è sotto gli occhi di tutti.

Da qui la nostra proposta, che in verità pare collimare con la proposta della Sua Amministrazione, ossia di garantire i livelli occupazionali all’interno di una nuova società che fungerà da zattera, per poi –  questa è la seconda fase -avviare le procedure per immettere questo personale dentro i ranghi del Comune.

Se vi è questa identica individuazione del percorso da farsi, ci permettiamo di chiederLe di accelerare le procedure e concretizzare l’obiettivo da qui a qualche giorno, perché questo è l’unico modo per far tornare la serenità nelle famiglie dei lavoratori coinvolti.

Modica 14.1.2023

Salvatore Terranova

Segretario Camera del Lavoro di Modica

 

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16 commenti su ““In attesa che si trovi la soluzione per 48 famiglie della SpM””

  1. Leggendo il comunicato sindacale, si chiede come hanno fatto a mantenere le famiglie in ritardo di ben 5 mensilità, con le difficoltà esistenti al giorno d’oggi…. Escamotage con la “zattera” per far transitare bei ranghi del Comune, soluzione alquanto bizzarra perché i dipendenti di una partecipata non possono accedervi, oltretutto per essere assunto negli enti pubblici occorre un pubblico concorso o una selezione secondo le normative. Credo che questo progetto non possa portare solo la creazione di un’altra società e finisce là, si abbandona una zattera che fa acqua per salire su un’altra zattera che si spera non faccia acqua, construita architettonicamente con solide basi.

  2. Al di la e al di sopra di chi “Politicamente” o “Sindacalmente” li fece assumere(Non certamente il sottoscritto) I LAVORATORI DEVONO ESSERE SEMPRE TUTELATI UNITAMENTE ALLE LORO FAMIGLIE!!! MI CHIEDO E CHIEDO A TUTTI GLI ATTORI DI QUESTA TRISTE VICENDA :MA QUANDO ANNI FA FU CREATA LA “COOPERATIVA S.RITA” ALLA QUALE FU TRASFERITO IL TRASPORTO SCOLASTICO CON UN NUMERO CONSIDEREVOLE DI ASSUNZIONI “POLITICHE E SINDACALI” E CHE POI MISERAMENTE FALLI’ E SVANI’ NEL NULLA CHE FINE FECERO QUEI LAVORATORI? DI CERTO NON FURONO LICENZIATI !AMMINISTRATORI E SINDACATI ANDATE UN PO’ INDIETRO NELLE VICENDE ,ESAMINATE LE CARTE E VERIFICATE SE SI PUO’ APPLICARE LA STESSA SOLUZIONE CHE FU ALLORA APPLICATA PER QUESTE 48 FAMIGLIE O FORSE LE VIE D’USCITA SONO STATE TUTTE CHIUSE PER COLPA DI UN MODO DI AMMINISTRARE E TUTELARE SBAGLIATO?

  3. Ma perchè scrivere al di la e al di sopra di chi li fece assumere, coloro che hanno fatto quelle scelte clientelari vanno evidenziati, tutto il resto lo sappiamo e vale per tutti, anche per coloro che quei comportamenti non accettarono. Così, per chiarezza e giustizia.

  4. Il dramma delle raccomandazioni politiche è sotto i nostri occhi, brutto a dirsi ma purtroppo è la verità.

  5. Se una volta era possibile fare operazioni sia sindacalmentevche che politicamente, oggi in condizioni economiche in cui si trova il comune non possono essere applicate le soluzioni a ritroso come se non fossero passati anni e le regole rimangono sempre le stesse come quelle di una volta, oggi non è possibile fare le stesse analogie. Non si comprende dopo tanti anni come si è potuto arrivare a tanto, oltretutto per una consistente parte si è trovata la soluzione ad hoc, transitati in una società, già in brutte acque giudiziaria mente, e il contributo del comune fino a dicembre ne assicura gli stipendi, inoltre, come riportato da dichiarazioni nei quotidiani, pare i più esperti qualificamente, o più appoggiati politicamente.. I 5 mesi trascorsi senza stipendio come hanno fatto a mantenere le famiglie, con un appoggio dei parenti o altra fonte di reddito, non se ne vogliano a male, ma un dubbio legittimo sorge…

  6. @Vincenzo :scrivo al di la e al di sopra” dei politici e/o sindacalisti che hanno perorato la loro assunzione sono pur sempre “Lavoratori” che vanno difesi anche da chi non ha perorato!

  7. Tantoxsdrammatizzare

    Andate a ringraziare l’amministrazione dell’epoca che creò questo carrozzone inutile (multiservizi prima, spm poi). Tutta quella gente va pagata, ma allora bisognava sistemare gli amici degli amici, per cui si assumeva personale. Lo stesso soggetto che alla seconda rielezione abbandonò tutto per candidarsi alle regionali, peccato che andò a sbattere contro un muro.

  8. Tantoxsdrammatizzare

    @giorgio, non c è bisogno di fare nomi e cognomi, chi è di Modica ha capito perfettamente.

  9. In una azienda privata si sarebbero dimessi già da tempo , perché nessuno lavora per niente , qua la parola lavorare è un po’ fuori luogo , malgrado non li pagano non mollano l’osso , perché la speranza di entrare al comune dalla porta dell’orto è l’ultima a morire .
    Mi dispiace sono situazioni sgradevoli giocate sulla pelle di persone che gravitano nel sottobosco politico .
    Credo comunque che la storia sarà lunga ma a lieto fine, una sistemazione non la si nega a nessuno , e solo questione di tempo .
    Tanto usurati dal lavoro non finiranno di sicuro.

  10. Sono… sono pur sempre “Lavoratori” qualcuno scrive, ma sono pur sempre cittadini che magari neppure lavorano che devono accettare queste cose. Tutti hanno i medesimi diritti in uno stato democratico, se la politica di basso cabotaggio si è fatta le campagne elettorali con questo clientelismo, deve essere evidenziato, altrimenti lasciamo tutto a tarallucci e vino. Lei cosa dice?
    Falsi buonismi ed evidenti occultazioni della verità, ma si sta parlando di clientelismo puro.
    Si facciano i concorsi pubblici per merito e con i corretti parametri per rimettere in sesto il comune e farlo funzionare invece di alimentare carrozzoni inutili filo-politici, almeno elimineremo i faccendieri di queste società private che hanno la maggior fetta della torta, mentre ai poveracci miseri stipendi.

  11. ricostruiamo la vicenda disastrosa, vi è una deliberazione della giunta n 253 del 28 settembre 2018 avente ad oggetto la nomina dei nuovi liquidatori della società Multiservizi in liquidazione, Sindaco Ognazio Abate, vice Viola Rosario,presenti . linguanti Giorgio,Lorefice Salvatore, Aiello Anna Maria, Monisteri Caschetto Maria, nella quale si demanda al responsabile del IX settore di individuare, con apposito avviso, di due nuovi liquidatori e successivamente con una determina del dirigente del IX settore, n41 del 2019 ha per oggetto la nomina del primo liquidatore , sempre dallo stesso settore con determina n 437 febbraio 2019 si ha la nomina del secondo liquidatore, e dal 2018 dallla delibera sono trascorsi tanti anni con la società in agonia , come si è potuto arrivare ad oggi?ciascuno può dedurre le conclusioni su questo sperpero di danaro pubblico includendo tutti gli attori con tutti gli attori compresi chi si allarma della perdita dei posti dei lavori…….

  12. per completare l’opera di ricostruzione :con deliberazione n 40 del 02/08/2023.giunta Monisteri e presenti gli assessori……tenuto conto ,altresì ,che al fine di poter consentire il necessartio intervento di ripianamentodelle perdite della Società, volto ad evitare la messa in liquidazione della stessa, il consiglio comunale con deliberazione n125 del 27.12.2018 approvò la proposta dell?amministrazione dell’Amministratore unico del piano ristrutturale aziendale….ed era prevista la revisione di alcune voci di spese per lo svolgimento delle attività..budget economici per il triennio 2019/2012di importo pari a quelli previsti nella rimodulazione del piano…..e si indicano le somme oer i vari anni…si chiede All’amministratore unico della societàdi relazionare sulle misure adottate per l’attuazione del piano di risanamento, …che tale situazione si è andata aggravando per la mancata attuazione del piano di riapianamento aziendale proposto dall’alora Amminostratore unico, sulla base degli importi previstiannuali nella rimodulazione del pianodi riequilibrio,….ma mai attuato nostante le richiese avanzate dall’ente, che ha l’onore di esercitare il controllo previsto dalla normativa viogente……..ecco a chi rivolgersi per la catastrofe della società negli anni….

  13. sorgono spontanee domande , se è stato predisposto un piano di ripianamento a cui l’Amministratore unico nel 2018 doveva attenersi ,per quale motivo non è stato attuato? perchè il comune , con l’amministrazione , non ha inteso già a quel tempo prendere provvedimenti che prevedevano riduzioni di costi con dei budgets previsti e non vi ha provveduto con un intervento ad hoc? perchè le rappresentanze sindacali non hanno stilato un piano per la salvaguardia dell’ente con le misure urgenti da adottare? si sono nominati liquidatori della società che non hanno portato a nessun risultato. si è continuato per tanti anni in tale andazzo di rinviare con il risutato finale di non salvaguardare i dipendenti, se doveva esserci una sistemazione del personale doveva essere programmata nel corso degli anni, in tal caso tutti sono colpevoli per questa situazione creatasi, nessuno escluso…..

  14. sorgono spontanee le domande: se era stato dato mandato all’Amministratore unico di redigere un piano di ripianamento perchè non è stato attuato?perchè il Comune, o l’amministrazione, accertato e comprovato che nessun piano aveva portato alla riduzione di costi con budget previsti è intervenuto?perchè le rappresentanze sindacali vista l’inconcludenza ,non ha stilato un piano programmato per la sistemazione e la fuoriuscita del personale per i vari anni?quale vantaggio politico si è ottenuto facendo lievitare i costi e affossando la societa in house? non si è voluto da parte dell’amministrazione salvaguardare la società e i loro dipendenti…. per tanti anni con l’aggravante di danneggiare il bilancio del comune e quindi della collettività su cui gravano queste indecisioni o inefficienze amministrative.

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