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Riapertura piscina comunale di Ragusa. Consigliere Bennardo chiede chiarezza su gestione impianto

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“Ho preso atto dagli organi di stampa della riapertura della piscina comunale prevista per giovedì 14 settembre e non posso che esprimere la mia soddisfazione. Se depositare un’interrogazione è servito ad anticipare l’apertura anche di un solo giorno, il mio lavoro non è stato comunque vano, provando, perlomeno, ad ottemperare il compito che mi è stato affidato al di là di quelli che possono essere determinati posizionamenti politici che non rappresentano la mia priorità. Infatti, sono in maggioranza pur dicendo la mia, com’è ovvio che sia”. E’ quanto afferma il consigliere comunale della lista Cassì sindaco, Federico Bennardo. Il quale, riferendosi all’impianto sportivo di contrada Selvaggio a Ragusa, aggiunge: “Come ho tuttavia sottolineato precedentemente, i quesiti sulla riapertura, peraltro in sostanziale ritardo dai tempi stimati in 6 mesi dalla deliberazione di Giunta n.311/2022, sono solo parte dell’interrogazione nella sua interezza e sono certo che saranno prontamente evasi nelle opportune sedi. In particolare, come si può evincere dalla deliberazione di Giunta in questione, i lavori di efficientamento energetico volti ad una essenziale riqualificazione dell’impianto e nella fattispecie l’efficientamento dell’involucro edilizio, la sostituzione dei corpi illuminanti interni, l’installazione di un impianto di cogenerazione a servizio della struttura e così via, avrebbero reso, si legge dalla stessa deliberazione, l’impianto candidabile ad una concessione a terzi. Si evince tuttavia dal comunicato stampa dell’amministrazione comunale che l’impianto graverà per 74.000 euro sulla finanza pubblica comunale”.

“Allora – aggiunge Bennardo – delle due l’una: o l’impianto è efficientato al punto che i costi minori dei ricavi lo possano identificare come a “rilevanza economica” e quindi ai sensi dell’articolo 5, comma 6, del regolamento comunale candidarlo a una concessione a terzi oppure, come invece sembra, i lavori hanno prodotto sì una riduzione dei costi di gestione dell’impianto ma, essendo comunque necessario un supplemento finanziario comunale, non sono stati sufficienti e l’impianto permane “privo di rilevanza economica”. A questo punto, appurato, come si era peraltro detto, che la gestione diretta dell’ente è fin troppo gravosa per la finanza comunale, le fattispecie di gestione dell’impianto, ai sensi dell’articolo 5, comma 4, non contemplano la concessione di servizi e va indetta una gara d’appalto e non una concessione di servizi decennale con oneri a carico delle casse comunali. Speriamo che su questo punto, non certo marginale, si possa fare chiarezza. Resto fiducioso”.

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