
Oltre 14 mila aziende coinvolte nelle secche del superbonus. il rischio è altissimo. Il giro d’affari in Sicilia è stato di 5 miliardi: 500 milioni i crediti incagliati. L’asticella degli investimenti che sale su con l’andamento di una lumaca, rallentando di circa 100 milioni di euro al mese e «oggi di fatto ferma a 5 miliardi», mentre la montagna di crediti incagliati, nonostante la (timida) riapertura dei rubinetti bancari registrata a inizio anno, rimane tutta da scalare, «a quota 500 milioni di euro considerando solo le imprese della nostra organizzazione datoriale», che tradotto in altri termini significa cantieri bloccati da mesi ed effetto negativo a valanga «su tutta la filiera di settore», dai pittori ai ferramenta, dagli idraulici ai falegnami, «per un totale di almeno 14 mila aziende isolane coinvolte».
Sono i numeri dello stallo Superbonus in Sicilia rilevati da Santo Cutrone, presidente regionale dell’Ance, l’associazione dei costruttori edili, che rilancia così un allarme scattato a luglio, e prima ancora a cavallo tra l’anno scorso e il 2023: un Sos che, stavolta, diventa duplice. Il primo riguarda la rottamazione, voluta dal governo nazionale, dell’incentivo fiscale per le ristrutturazioni di condomini e villette. Uno stop, rimarca Cutrone, che finirà «per smantellare la crescita del Pil siciliano, certificata dallo Svimez» e stimata, più di recente, dalla Cgia di Mestre.
1 commento su “Superbonus. In Sicilia si rischia il patatrac di 14 mila imprese”
Andiamo a monte a verificare quante sono state le truffe miliardarie che sono state perpetrate al sud e in giro per l’Italia a causa del 110 per cento. Tutto questo grazie ai 5 Stelle e ai danni economici che hanno causato al Paese.