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Pozzallo. La forza etica della memoria… di Grazia Dormiente

Tempo di lettura: 2 minuti

Esiste insomma un’etica della memoria? Tenendo sin dal principio ferma la distinzione fra etica e morale, l’autore si misura con tali interrogativi in pagine dense di riflessioni colte…. e di ricordi personali, per giungere infine ad affermare che un’etica della memoria è un’etica tanto del ricordo quanto dell’oblio e del perdono…(1) Avishai Margalit.

Nelle pagine dell’autobiografia del pozzallese Pino Agosta, affermato imprenditore di Biomedia s.r.l. nella città di Milano dagli anni ’90 fino ad oggi, si dipanano i ricordi personali di una storia di vita coinvolgente, narrata in prima persona e col tempo verbale al passato, come vuole il genere letterario autobiografico, attraversato dalla grammatica esistenziale di un siciliano che lascia la terra natale ed animato di una creativa genialità si ritrova a Milano nel 1968. È ben noto a tutti che il termine autobiografia deriva dal greco, dalla fusione dei termini: “auto” (sé stesso), “bios” (vita) e “grafia” (scrittura), perciò tale genere letterario può essere spiegato come scrittura della propria vita.
Il raccontarsi di Pino Agosta nel suo L’Arbitro (BioMedia editore, dicembre 2022) si focalizza in tre tempi speculari al suo vissuto: L’adolescenza nel dopoguerra; La carriera negli anni ’80; L’imprenditore negli anni ’90.
L’attenzione dell’autore che, attraverso alcune vecchie fotografie, riesce a restituire i legami con la sua città natale e con i suoi genitori, soprattutto con la mamma Ciccina accorta alla formazione scolastica del figlio, che da giovane seminarista prima e poi da studente all’Istituto Tecnico Industriale Majorana di Ragusa si ritrova a diplomarsi perito chimico e a diventare arbitro di calcio, da cui si ricava lo stesso titolo del saggio autobiografico.
Così il nostro autore ci racconta non solo la storia della città di Pozzallo e dei suoi figli del mare ma anche i costumi e le identità di genere che rivelano il ruolo delle donne pozzallesi nel periodo del secondo dopoguerra siciliano, denudando l’originalità della sua autobiografia con acute e pertinenti riflessioni.
Il padre timoniere plasmato dalla tradizione: “i pozzallesi vanno per mare; è così” (p.24); invece “Dotata di una visione moderna, mia madre aveva intuito di investire nella formazione scolastica dei figli, normale obiettivo di una famiglia dei nostri tempi ma non di quelle degli anni ‘50” (p.22).
Tali riflessioni unite a quelle inerenti i risvolti storici e sociali dell’Italia – quali la contestazione studentesca del 1968 che scoppia in tutto il mondo, dall’Europa agli Stati Uniti, la riforma ospedaliera, la sanità e la pubblica amministrazione degli anni ’80, la rivoluzione digitale e tecnologica- accompagnano l’autore a perspicaci e piacevoli, oserei dire, confessioni che rivelano il valore etico della memoria , come esito dell’intelligenza emotiva, orientata, come sostiene lo stesso Pino Agosta “a forgiare il mio carattere e improntarlo decisamente alla socializzazione, un carattere incline a costruire reti di relazioni…che sono state il pilastro del successo della mia storia : da immigrato a Tecnico di Laboratorio a Niguarda negli anni ’60, dove incontrerà la madre delle sue 3 figlie.; Sindacalista della Uil negli anni ‘70; Presidente della Commissione Cultura della Zona 9 negli anni ‘80; imprenditore di BioMedia s.r.l. dagli anni ‘90 in poi; ideatore di Family Healh,(salute della famiglia) destinato a innovare la storia clinica familiare e personale, per attuare la prevenzione cioè il modo migliore di affrontare le malattie, comprese le patologie croniche, eliminando “alla base” le cause più comuni, agendo ad esempio sullo stile di vita e sull’alimentazione.
Per tale ragione Family Health ha comunicato la sua mission con una rilevante mostra d’arte collettiva sul tema dell’albero, metaforico simbolo di ascensionalità, Walter Ricciardi, Ordinario di Igiene presso l’Università Cattolica del Sacro di Roma ed autore di una splendida recensione a L’arbitro ha spiegato:

Family Health –– mette a disposizione delle famiglie italiane le più avanzate tecnologie coniugate alle migliori conoscenze scientifiche per gestire al meglio la propria salute. Insistendo in particolare proprio sui due aspetti oggetto della tavola rotonda: gli stili di vita e la storia sanitaria personale e familiare”.

In tale attenta e documentata autobiografia, ricca di attinenti citazioni d’autore, tra cui i siciliani Vitaliano Brancati e Leonardo Sciascia, il nostro autore si sofferma pure sul restauro dei parchi giochi di Pozzallo, sua città natale.
Nel 2016 Biomedia, la Società Italiana di Pediatria e la Società Italiana di Neonatologia, intervengono per la realizzazione del progetto “Un Mare di Bambini” sostenendo la messa in sicurezza e la manutenzione dell’area Gioco Padre Pio Pozzallo.
I bambini ed i giovani perdurano simbolo del futuro, anzi i giovani sono i privilegiati destinatari del percorso memoriale di un affermato imprenditore, ispirato autore di un libro da leggere con piacere e dedizione.
L’originalità di questa autobiografia è affidata all’importante testimonianza del vissuto e del pensato dello scrittore, che si rivolge apertamente ai giovani, auspicando che siano proprio loro a trarre ispirazione per il futuro, poiché nella società attuale molti giovani sono immersi in un cambiamento epocale, tentacolare e soprattutto monco di quel sapere esperienziale e scientifico che non ammette la loro fuga non solo dal Sud ma anche dal Nord Italia.
Determinazione, trasparenza ed impegno possono essere vissuti incarnando le ragioni del pensiero critico da opporre sia all’ assuefazione omologante e deleteria della nostra società, sia alla pervasiva rivoluzione tecnologica.
Nell’agile e trascinante eloquio donato ai suoi lettori, Pino Agosta non solo abbraccia la natale città mediterranea, crocevia di popoli e di nazioni, da non dimenticare poiché continua ad attraversare il mare del tempo con le rotte dei migranti, ma ci sollecita a invocare la consapevolezza della cultura e del sapere per scelte umane operative e lungimiranti.

Grazia Dormiente

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(1)L’Etica della memoria, di Avishai Margalit (Autore), (Afula, 22 marzo 1939) è un filosofo e saggista israeliano e V. Ottonelli (Traduttore) il Mulino 2007

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