
Secondo quanto recitato dal primo comma dell’art. 1 della Costituzione – probabilmente il più conosciuto dagli italiani -, “l’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”. Tale comma spiega che la forma di governo – vale a dire il modello organizzativo assunto da uno Stato al fine di organizzare il proprio potere – coincide con quello della Repubblica. Derivante dal latino _res publica_, tale locuzione fa chiaro riferimento allo “stato del popolo”, le cui basi si fondano sul consenso dei governati, considerati in condizione di parità, i quali esprimono il proprio parere politico mediante delle libere elezioni, eleggendo i propri governanti.
In tale comma, acquista risonanza “il lavoro”, utilizzato come uno degli strumenti atti a promuovere lo sviluppo personale dell’uomo, ragion per cui è degno di essere riconosciuto come un vero e proprio diritto.
Il secondo comma del primo articolo dello “Statuto” recita che: “la sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”.
La sovranità consiste nel potere indipendente dello Stato (rispetto a qualunque altro Paese) esercitato dallo stesso all’interno dei propri confini territoriali. Dapprima tale sovranità veniva riconosciuta al sovrano, tuttavia, con la nascita dello Stato moderno questa viene attribuita al popolo, in altre parole, al complesso di persone alle quali l’ordinamento riconosce il potere “supremo” di decidere per lo Stato. Il potere, occorre precisare, non deve essere esercitato in forma anarchica, senza alcuna forma di controllo, bensì nel rispetto della legge ed in primis della stessa Costituzione, che assume la “forza” di legge suprema, delineando il modus operandi sia dei governati che degli organi di governo.
2 commenti su “L’ora legale – Pillole di Costituzione a cura di Piergiorgio Ricca”
In riferimento al secondo comma (il primo lo tralascio, altrimenti rischio di diventare tedioso), vorrei comprendere in quale modo sia stato rispettato negli ultimi decenni.
Quale popolo ha deciso che i governanti avessero all’ue?
A cosa serve eleggere il governo se poi, dietro ricatto e minacce economiche, è obbligatorio eseguire dettami di un ”governo” ue non eletto dal popolo italiano?
E’ costituzionale la cessione di sovranità economica o di altri tipi di sovranità ad un ”organismo” sovranazionale?
Ha deciso il popolo italiano di seguire l’agenda 2030, l’indottrinamento gender, le politiche ambientali, l’austerity, l’invio di armi e soldi all’ucraina, la stipula di contratti farmaceutici secretati, l’imposizione della neolingua e del politically correct, la crescente cristianofobia in nome della fantomatica accoglienza senza se e senza ma, la censura del pensiero in nome del pensiero di potere, la politica sulle risorse energetiche, le case ”green” (fa ridere solo a scriverlo), gli insetti e quant’altro vi sarebbe da aggiungere per decine di righe?
Se la parola Repubblica significa “stato del popolo”, cioè che il popolo elegge i propri governanti per rappresentarli ed esercitare la loro volontà come dice la Costituzione, sicuramente oggi dobbiamo rivisitare il dizionario per cambiare il significato a certe parole. Oggi i nostri governanti non esercitano più la volontà del popolo per creare lavoro e tutte le condizioni per fare stare bene la Nazione, ormai non sanno più che esiste una Costituzione e che potrebbe facilitare il loro lavoro perchè hanno preso un’altra strada, la più tortuosa e la più redditizia personale. Infatti oggi la Costituzione è stata sostituita dalle lobby finanziarie che dettano le regole comportamentali ai governi.
Eludendo la Costituzione nella sua forma giuridica e nel suo senso, negli anni ci hanno portati al punto di credere che la cosa più importante per una Nazione è la gestione delle finanze e soprattutto il controllo del debito.
Oggi non essendo una Nazione Sovrana, abbiamo delegato a stranieri la nostra gestione monetaria e non avendo la facoltà di stampare moneta, permettiamo a terzi di gestire le nostre risorse.
Cioè all’amata Unione Europea!
Oltretutto queste risorse sono in mano a lobby private (non pubbliche) e che la politica non ha più il potere e la facoltà di esercitarne il “mandato” del popolo perchè fanno parte della catena di arricchimento personale a discapito di un’intera Nazione. In pratica la politica essendo in pugno a privati che gestiscono il denaro mondiale (specie nell’occidente), possono arricchirsi personalmente, ma non possono decidere le politiche monetarie della propria Nazione, quella che il popolo ha dato loro il proprio mandato per farli stare bene. Lasciano che siano gli altri a decidere il bello e il cattivo tempo girandosi dall’altra parte senza che nessuno mette in discussione la Costituzione di una Nazione in quanto non più sovrana.
Come dicevo, eludendo la Costituzione e favorendo l’arricchimento personale di tutta la piramide organizzativa che chiamano democrazia con tutte le istituzioni a seguito, siamo arrivati al punto che l’articolo 1 da diritto al lavoro, è passata a diritto al “reddito universale”.
Ovviamente quando si parla di lavoro, come non possiamo pensare a tutte le sigle sindacali citando alcune delle grandi conquiste raggiunte negli anni:
* Abolizione scala mobile
* Abolizione Articolo 18
* Jobs Act
* Pensione a 70 anni
* Legge Fornero 5 anni di lavoro in più rispetto alla media europea
* Voucher
* Lavoro a chiamata
* Più migranti per favorire lo sfruttamento e pagarci le pensioni
Sindacati da sempre al servizio dei filantropi padroni del mondo assieme alla politica e le istituzioni in mano al potere finanziario atlantista.
Ci sono sempre due scelte nella vita:
Accettare le condizioni in cui viviamo o assumerci la responsabilità di cambiarle.
Ai comuni cittadini essendo impotenti di fronte a questo scippo della costituzione, non resta che la ribellione pacifica, cioè non ubbidire e non essere servizievole al regime Nazista che ci sta portando dritto dritto alla schiavitù sociale e psicologica!