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Vittoria. Media e Democrazia. Qual è lo stato di salute di questo rapporto?

Il Kiwanis affronta la tematica con due esperti giornalisti siciliani
Tempo di lettura: 2 minuti

Come è cambiato il rapporto tra media e democrazia con il mutare degli strumenti di comunicazione? Come incidono sul diritto dovere di informare e in qual modo l’esercizio della democrazia ne viene contaminato?
Ai giornali si sono affiancati da circa venti anni migliaia di canali di comunicazione in cui ognuno può scrivere ciò che pensa e vuole dettando opinioni e informazioni alla pubblica opinione senza l’intermediazione del lavoro giornalistico, minando le basi di un corretto esercizio democratico. Al centro le fake news che imperano sovrane. Il rapporto tra Media e Democrazia è il tema di un dibattito tenutosi ieri a Vittoria (Sala delle Capriate “Gianni Molè”) al quale hanno dato il loro contributo i giornalisti Antonello Piraneo, direttore del quotidiano “La Sicilia “e Franco Nicastro dell’Ansa; dibattito moderato dal giornalista Gianni Di Gennaro.
L’appuntamento è stato promosso dal Kiwanis Club di Vittoria, Kiwanis Club kamarina con il patrocinio del Comune.
I saluti del Sindaco, Francesco Aiello, sono stati caratterizzati dall’opinione che la percezione della realtà è contaminata dal controllo dei media e ci si trova a fare conti con una realtà virtuale che pone l’esigenza di recuperare al più presto il senso etico della notizia e in questa direzione è importante la formazione che può offrire la scuola, le istituzioni ad ogni livello che hanno anche il compito di recuperare e difendere il pensiero critico.
Nel merito Antonello Piraneo ha osservato un cambiamento radicale del nostro modo di vivere dovuto alla presenza dei social. Ha denunciato un grande limite nell’informazione: l’assenza di una mediazione giornalistica nel produrre la notizia; mediazione che sta alla base della corretta informazione. Del resto tutto è frutto di una crisi dell’editoria.
Il Web è ricco di insidie e di trappole. Una volta si diceva “la notizia è vera perché l’ho letta sul giornale”: oggi si è persa questa sana abitudine. Una falsità diventa una notizia. I giovani non entrano nelle edicole. Il giornale nasce e si sviluppa narrando il territorio in cui agisce. La Sicilia lo fa, senza non poche difficoltà, da 78 anni. Si dichiara ottimista sul futuro dei giornali; la base di una vita democratica necessita della loro presenza.
Questa tesi è stata ulteriormente confermata da Franco Nicastro che non vede l’esistenza di uno Stato democratico senza i giornali che sono il punto nodale tra democrazia e informazione. Il Web ha cambiato il modo di interpretare l’informazione e sulle prime il fenomeno era stato visto con un certo ottimismo e speranza, poi le cose non sono andate esattamente così. Fake news nascono e si sviluppano senza la mediazione giornalistica e oggi è invalsa la scelta di escludere i giornalisti dall’informazione.
Oggi l’informazione tiene conto della velocità con cui viene data e questa non consente razionalmente una verifica dei fatti che sottende la notizia e quindi viene fornita una pessima informazione con tutte le conseguenze del caso.
È urgente la necessità e il bisogno di ridare una dimensione etica alla formazione delle notizie. Peraltro chi fa il giornalista è tenuto ad un codice etico che deve rispettare. Ma in fondo i motivi del condizionamento sono nello stato di salute dell’editoria. La riduzione del costo del lavoro dei giornalisti, a tutti i livelli, ha penalizzato l’attività con tutto ciò che ne consegue. Per Franco Nicastro ci sono motivi per essere preoccupati, non tanto per i giornalisti ma per la tenuta della democrazia.

Al termine dei lavori hanno dato i ringraziamenti il dr. Francesco Nicastro, Luogotenente Governatore della terza Divisione Kiwanis Distretto Italia San Marino, il prof. Salvatore Battaglia, presidente del Kiwanis Club di Vittoria, l’Arch. Giovanni Grasso, presidente del Kiwanis Club di kamarina che hanno fatto dono ai relatori di una preziosa copia di “Giovanni Leggio e la Pittura del Carretto Stile Vittoria” di Santino Leggio.
Il dibattito ha avuto la condivisione del Lions Club, Soroptimist International, la Fidapa, l’associazione “Cultura è Vita”, l’associazione Sportello Ascolto Donna, la Pro Loco e il Centro Studi “Angelo Campanella”.

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3 commenti su “Vittoria. Media e Democrazia. Qual è lo stato di salute di questo rapporto?”

  1. Tonino Spinello

    “La notizia è vera perché l’ho letta sul giornale”: oggi si è persa questa sana abitudine.
    Aggiungo: Come no? E’ vero perchè lo hanno detto in televisione!
    Vero quanto hanno detto i vari altolocati giornalisti locali, ma non hanno detto che se la maggior parte non crede più a quello che scrivete nei giornali è perchè il giornalismo non fa più informazione, fa solo propaganda per i proprietari dell’informazione. Tutti asserviti al globalismo e tutti a scrivere libri solo per arrotondare o per fare intuire che siete degli intellettuali da seguire.
    Non perdonerò mai il servizio che avete reso alla Fanta pandemia, alla Fanta vaccinazione e al Fanta green pass senza porvi “MAI” domande!
    Però in compenso parlate di democrazia quando l’eurocrazia vi ha assuefatto.
    Le fake news da voi sono osteggiate perchè alcune, molte, dicono le cose che Voi non dite o non volete dire per non irritare i datori di lavoro. Questo commento rientra appieno nel mondo sovrano delle fake news?

  2. Gentile sig. @Spinello, non posso non condividere ogni sua parola.
    Italia in posizioni schifose per la libertà di stampa, sovvenzioni ai giornali, ricatti politici per i giornalisti pena la gogna pubblica e l’esilio.

    Sotto la pandeminkia abbiamo assistito ad un tripudio di falsità proprio sui giornali, le notizie bisognava ricercarle all’estero dove sono dotati di un po’ più di libertà e codice deontologico.

    I social hanno censurato scienziati, studi ed opinioni dei massimi esperti per ossequiare la narrativa principale, ogni dibattito escluso, ogni opinione contraria demonizzata.

    Ma la forza di tanti veri medici, opinionisti, scienziati e giornalisti, attraverso quei pochi canali sani e liberi rimasti, ha potuto far esplodere la verità ovunque. Le persone hanno potuto leggere e toccare con mano le notizie vere, capire, ascoltare ogni opinione ed ogni dato contrario con tanto di fonti, spiegazioni dettagliate, video e quant’altro, da tutto il mondo. India, Australia, Giappone, Inghilterra, usa, germani, Austria, Svezia, Africa ed Israele, bastava ricercare le notizie e i dati dei vari ministeri e leggersele, invece di ciucciarsi la propaganda nostrana ed abboccare come trote.

    Con l’Ucraina non è da meno, ma le persone hanno compreso meglio come muoversi: è grazie alla rete e a persone sane che possiamo vedere cosa realmente accade in quelle zone, perché, con migliaia di informazioni e notizie che nessun giornale nostrano si azzarda a proporre.

    ed il giornalismo d’inchiesta, qui, non esiste da non so quanto tempo. E basta semplicemente vedere ed imparare da tucker carlson, da project Veritas, da giornalisti italiani imparziali sul campo assegnati a liste nere ucraine (a proposito, pure Berlusconi era su questa lista, risulta ”liquidato” oggi, questo per dire che chi tifa ucraina e si dichiara liberale dovrebbe riflettere un pochino…), da decine di persone che rischiano anche la vita è non guadagnano ne visibilità ne soldi in nome della verità.

    E si permettono di fare questi incontri, patetici, e voler insegnare agli altri come distinguere il vero dal falso, censurando e denigrando, invece di fare pubblica ammenda, con le tonnellate di fake news pubblicate proprio dai giornali e smascherate.

    Fanno tutti capo ai soliti noti, in tutto il mondo, e questa battaglia la perderanno, questo è sicuro, è questione di tempo.

  3. Non c’era bisogno di chiederselo, bisogna educare allo spirito critico e alla capacità di discernimento… quando sarà affrontata la problematica relativa alla stampa al tempo del covid?

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