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“Intorno al «dovere» degli auguri post-elettorali”. Riceviamo

Modica, Ivana Castello invia una lunga lettera
Tempo di lettura: 3 minuti

La campagna elettorale per le comunali, si è chiusa con una polemica che sento estranea alla mia razionalità. Le poche considerazioni che formulerò, dunque, sono dirette a chi, in buona fede, ha interpretato, pur senza benevolenza, le mie affermazioni e, con esse, il mio diniego ad augurare «buon lavoro» alla neo-eletta sindaco di Modica. Un po’ d’ordine può agevolare la comprensione di quanto sto per dire.

Le posizioni assunte in campagna elettorale dalla Monisteri e da me non possono fraintendersi: io affermo, senza equivoci, che esiste un sistema Abbate e un sistema Castello e che il sistema Abbate si caratterizza per tre fatti sovrabbondanti rispetto ai fini istituzionali del Comune: 1°)ha fatto spendere tanto pubblico denaro per determinarsi un ampio consenso elettorale alle “regionali” (obiettivo improprio ma centrato); 2°)ha determinato un debito pubblico superiore a quello di qualsiasi altro sindaco. Preciso: la formazione del debito non costituisce un obiettivo ma un effetto del perseguimento dell’elezione alle regionali; 3°)avvicina pericolosamente il Comune alla dichiarazione di dissesto finanziario da parte della Corte dei conti.

Tutto questo, ovviamente, è di pubblico dominio e qualunque sia la posizione di taluni cittadini, i documenti non solo li ho presentati nei vari incontri della campagna elettorale, ma sono depositati negli uffici comunali e chiunque ha diritto di chiederli (oltre al dovere di leggerli). Il sistema Castello persegue l’amministrazione della città secondo gli obiettivi di legge e, sino a prova contraria, con esclusione di ogni improprio fine personale. La candidata Monisteri, diversamente, ha più volte dichiarato di voler amministrare il Comune nel rispetto della logica di Abbate e in continuità con essa. Ne deduco, se Abbate ha finalizzato l’amministrazione a fini personali, che anche lei potrebbe farlo; se Abbate ha determinato un enorme debito pubblico, anche lei potrebbe farlo; e, infine, se ciò fosse necessario, potrebbe attrarre il Comune verso la dichiarazione di dissesto. Se così stanno le cose e senza sfiorare manco per sogno i meriti, che naturalmente esistono, della Sindaca, che auguri volete che Le faccia? Ti auguro di fare tanto buon lavoro ripetendo il cammino e perseguendo gli obiettivi di Abbate eretto a tuo modello? Non sarebbe da parte mia contraddittorio?

Se dovessi augurarle buon lavoro per i prossimi cinque anni dovrei aggiungere, senza spirito di polemica, un’avvertenza: cara Monisteri, non metto in dubbio le tue buone intenzioni, ma stai attenta al percorso su cui stai per incamminarti. Perpetuare le scelte di Abbate è pericoloso: per te, per Abbate e per il Comune. Dovrei dunque darle un alt, se lo accetta, che è il contrario di augurarle il classico «buon lavoro». Ma un intervento in tal senso sarebbe incendiario. Tutto sommato ha vinto le elezioni e, per giunta, facendo tre volte il giro intorno ai miei voti.

Premesso questo, è fuor di dubbio che la posizione del neo sindaco non è delle più comode. Sin ora è stata piacevole perché tutto è andato secondo programma grazie all’apporto (significativo) di Ignazio Abbate. I voti dell’ex (formalmente) sindaco sono stati vitali. Le sorti della nuova amministrazione, dunque, dipenderanno da come si evolverà il rapporto tra il deputato regionale e il nuovo sindaco. In questo senso l’augurio di buon lavoro potrebbe starci tutto, ma avrebbe il significato di sperare in un’amministrazione autonoma, indipendente dall’onorevole che rappresenta. Quest’autonomia, però, stando alle stesseparole della Monisteri non sembra l’obiettivo che vuole perseguire avendogià affermato che intende proseguire in continuità col tracciato di Abbate. Nemmeno in tale ipotesi, dunque, gli auguri sembrano trovare un qualche ragionevole significato. Non potrei mai dire che le auguro di continuare nel cammino e con lo spirito che hanno caratterizzato la sindacatura di Abbate. Sarebbe fuori da ogni senso logico e politico.

Il mio rifiuto verso gli auguri di buon lavoro, esecrato da molti, non va inteso come scarso apprezzamento dell’umanità del nuovo sindaco. Sarebbe imperdonabile. La mia storia persegue altri valori e lo testimonia. Sono stata sempre vicina ai deboli e per essi ho lottato e lotterò. Non è un portato dell’educazione. E’ solo che il padreterno mi ha voluta così. Rispondo in questo modo anche a taluni apprezzamenti che l’eletta ha espresso sulla mia persona durante la campagna elettorale, senza che si sia levato alcuno sdegno.

Dunque, se gli auguri dovessero esprimere il desiderio che la signora Monisteri realizzi il lavoro che si ripromette di portare avanti, significherebbe augurarsi un male per la città. In questo senso si spiega anche l’altra espressione che qualcuno ha giudicato inopportuna ovvero “Ha perso la città”. Il senso è chiaro a mio dire ed è stato già da me ampiamente spiegato ma, ribadisco, che quando dico “ha perso la città” intendo che ,visto che colei che andrà ad amministrare non ha come obiettivo il bene della città, per le ragioni che ho già elencato, di conseguenza, la sua vittoria, a mio dire non coincide con quella della città.Ma questo non vuol dire augurare il male alla mia città e non lo augureri mai, piuttosto è un modo, il mio, di voler bene sia alla città, sia a miei antagonisti politici. E che Dio ce la mandi buona. Non si scompongano dunque i competenti avversari: il mio pensiero è questo e, salvo fatti nuovi, difficilmente può cambiare. Non è mio costume indugiare in vuoti formalismi. E seguite attentamente, mi rivolgo ai cittadini disinteressati, il divenire della storia… ché certamente non finisce qui.

Ivana Castello

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40 commenti su ““Intorno al «dovere» degli auguri post-elettorali”. Riceviamo”

  1. Kaimano & Company

    Un grande passo verso la realizzazione dell’ideale di democrazia rappresentativa potrebbe essere un reale potere di controllo da parte della maggioranza assoluta dei cittadini elettori sull’operato dei rappresentanti eletti : poter sfiduciare la giunta e il sindaco per gravi difformità relativi ai poteri e alle attribuzioni con referendum popolare e cittadino , per scongiurare che quanto qui viene si riferito si ripeta .

  2. Mizzica il sistema Abbate accontenta ben il 70% dei modicani. Tra 5 anni non avrete neanche un seggio.

  3. Allora cambiate sistema, anche a livello nazionale perché c’è il pericolo che il CS scompaia

  4. Tonino Spinello

    La lettera della Castello quantomeno non è ipocrita!
    Perchè devo fare gli auguri al mio avversario quando lo stesso sa che non sono sincere? Solo perchè è la consuetudine per lavarti la faccia? In pratica la Castello dovrebbe fare gli auguri al suo avversario solo per un rituale che molti pensano sportivo anche se poi questo rituale è fatto sempre a denti stretti. Molti possono pensare che questa lettera è una sorta di manifestazione di chi non sa perdere, io la vedo un monito verso la Monisteri se non lavorerà per il bene della città di Modica. Da quanto capisco, la Castello sarà una spina nel fianco della Monisteri, ma se ciò non succederà come fatto in passato dai suoi colleghi di opposizione e per certi aspetti anche da Lei stessa, allora quel poco di comprensione rimasta ai tanti cittadini disinteressati diventerà una conferma che la politica surrogata è asservita alle lobby locali, statali e sovrannazionali e che oltre certi limiti non può andare in quanto la politica non ha più tali poteri.
    Per come la vedo io questa lettera esprime il pensiero della Castello in modo poco ortodosso, ma va riconosciuta l’onestà intellettuale nel dire le cose e non per compiacere le persone perbene e pieni di moralità.

  5. Gentile signora il problema rimarrà sempre lo stesso: le origini del debito e i suoi responsabili. Un conto è fare debito per le riforme strutturali, un debito che in realtà è investimento con ricadute positive su tutta la comunità, un conto è fare spesa corrente cioè distribuire denaro. Atavico problema italiano la cui soluzione richiede: verificare le opere eventualmente portate a termine, i costi e i beneficiari. Non vedo altro modo per capire se ci siano stati sprechi di denaro pubblico eccedenti le reali risorse disponibili. Su tutto servono: determinazione, coraggio, trasparenza e controllo capillare. L’intelligenza artificiale ci aiuterà in tutto questo. Il fatto che abbia perso le politiche non dipende da Sue incapacità, almeno così credo avendoLa letta anche in altre occasioni, non ho avuto l’impressione che scrivesse a vanvera. Credo anzi che Lei sia una persona preparata, ma spesso non sono le persone preparate a vincere in questa fase di accentuato becero populismo.

  6. Fabio Borrometi

    Non condivido il ragionamento, e ne voglio spiegare i motivi. Per quanto le “giustificazioni” addotte attingano velatamente ad una sorta di sillogismo aristotelico, il ragionamento sconta un errore di fondo insanabile. Partendo dalla premessa che la politica abbatiana ha rappresentato il male assoluto e proseguendo con l’assunto che anche il suo successore ha dichiarato di volerne perseguire la continuità, la sig.a Castello perviene alla conclusione che anche la politica del nuovo sindaco costituirà una disgrazia assoluta per la Città intera. L’errore di fondo su cui frana il
    discorso è la mancata considerazione che la scelta di Maria Monisteri è stata suffragata da un tale numero di preferenze che non trova eguali in nessun altro comune di Italia, e non tenere conto di questo dato finisce per trasformare l’intervento della sig.ra Castello in un vero e proprio paralogismo. E allora, a ben vedere, solo un sincero augurio di “buon lavoro” da parte di chi questo suffragio lo ha subito, avrebbe aperto le porte alla possibilità, nella visione prospettica di vede solo il Male, che ci sia pur sempre spazio per migliorare. Cosa in cui, evidentemente, neppure la sig.ra Castello realmente crede, forse perché intimamente conscia che tutto questo Male, in fondo, non ci sia stato. Ma a parte i paradossi, sono realmente convinto che un gesto di “savoir-faire”politico non avrebbe contraddetto le idee di nessuno, tranne a non volerle ritenere così effimere e traballanti.

  7. Ammettere di avere perso senza se e senza ma, credo sia un atto di grande coraggio morale e onestà intellettuale, attenzionati anche da chi ha votato Altra!

  8. @ F.Borrometi:
    Se un “uomo di legge”, fa questi ragionamenti, provate ad immaginare i ragionamenti di Gnaziu.

    Per sicuro la sig.ra Maria si è incamminato in una palude, e presto dovrà prendere la decisione di comunicare ai modicani: il come, il quando ed i perché delle sue scelte.

  9. La coerenza, questa sconosciuta in politica, finalmente incarnata da una politica.
    Una spiegazione lucida, precisa e argomentata di chi non ha altri fini e schiena dritta.

    Faccio notare un’ultima cosa. Ha votato il 60,5% degli aventi diritto al voto.
    Considerando chi non poteva essere presente nei due giorni delle elezioni, manca quasi un 40% di elettori all’appello.
    Chi si è mosso l’ha fatto per una forte motivazione, sia per un candidato che per l’altro.

    Questo è un dato da non sottovalutare. Analizzerei inoltre la distribuzione del voto nelle aree di Modica.

  10. Cosa vuol dire ammettere di aver perso senza se e senza ma con onestà intellettuale? C”è stato un risultato schiacciante che piaccia o no! Dare per scontato che la Signora Monisteri sia la prestanome di Abbate è azzardare. Può darsi che invece con sapienza è conoscenza riesca ad amministrare con cognizione risolutiva il Comune. Si continua a urlare ai quattro venti il dissesto del comune, l”amministrazione borderline di Abbate, ma perché non è stato censurato dalla magistratura? È un aspetto!!! O era accreditato o la sua amministrazione non era poi così al limite. Certo ci sarà il debito, ma se è stato fatto per opere strutturali, il beneficio è di tutta la Città, se invece era uno scialacquare a debito, come mai gli è andata fin qui liscia.? Manca coerenza! A modica si è sempre campato a debito per ogni cosa pur di fare e apparire.. e magari non c’è stato il saldo…. quindi pagherò è sempre stato… Abbate ha solo applicato questo principio…… I modicani pagheranno il disastro? Ai posteri….!!!! Ora serve solo buon senso e collaborazione, senza astio e senza ansie da rivincite.

  11. Fare opposizione significa assumersi l’impegno di dare un’alternativa valida alla maggioranza, di proporre modifiche sensate che migliorino il programma corrente. Quindi consiglio alla Castello di concentrarsi su questo e di rispettare la scelta della gran parte dei modicani.
    Augurare buon lavoro significa anche questo: non condivido le tue idee ma le rispetto, rispetto il ruolo che i cittadini ti hanno dato e mi impegnerò come maggiore rappresentante dell’opposizione nel proporre dei miglioramenti al tuo programma.
    Tanti auguri di buon lavoro alla nuova sindaca da una cittadina qualunque che non sa tanto di politica …ma di buone maniere si.

  12. La Castello, che considero una bravissima amministratrice, è una pessima politica. Benché sia giusto quanto detto e fosse detto in buona fede, questo non è il messaggio che arriva al cittadino comune e non lo dico picchi i pissuni su stunati ma perché non tutti hanno interesse o tempo di informarsi: ognuno vive la politica in modo diverso.
    Idealmente sarebbe giusto e nostro dovere informarsi ma sperare e presupporre che sia così, è solo utopia. E quindi si crea questo strafalcione politico.

    Spero, quindi, che possa migliorare su questo aspetto comunicativo altrimenti il sistema Abbatiano funzionerà finché non sarà troppo tardi. E si ricordi che è compito del politico rendere popolari scelte impopolari.

  13. Nell’affascinante mondo della politica, dove le apparenze spesso si mescolano con la realtà, un gesto ha destato notevole scalpore: il
    candidato sconfitto che ha deciso di non rivolgere gli auguri al suo avversario, il nuovo sindaco eletto. Una scelta audace che ha fatto sorgere una domanda inevitabile: è stato giusto o sbagliato?

    Nel corso di una campagna elettorale agguerrita, il candidato sconfitto ha sfoderato le armi della critica e del confronto diretto per mettere in dubbio la credibilità, l’autonomia e la competenza del suo avversario. Ha colpito duro, sollevando questioni scomode e minando la fiducia del pubblico nell’aspirante sindaco. Quindi, è forse sorprendente che, dopo tanta animosità verbale, il candidato sconfitto abbia scelto di non estendere gli auguri al vincitore?

    La coerenza è un valore a cui molti aspirano, ma che pochi riescono a mantenere.
    Il candidato sconfitto ha dimostrato di essere uno di quei pochi. Ha preferito non cadere nella trappola dell’ipocrisia, di quel teatrino politico che spesso travolge gli avversari sconfitti. Ha mantenuto la sua posizione, dimostrando una coerenza che è rara da trovare in quest’epoca di opportunismo politico.

    Eppure, le critiche non sono mancate. C’è chi ha etichettato il gesto come arrogante e di cattivo gusto. Ma ci siamo mai fermati a riflettere sulle ragioni che hanno spinto il candidato sconfitto a prendere questa decisione?
    Il suo atteggiamento potrebbe derivare da una profonda delusione nei confronti del sistema politico, in cui l’apparenza spesso prevale sulla sostanza. Ha scelto di mantenere la sua dignità, rifiutando di partecipare a un rito vuoto e privo di significato.

    Ha dimostrato di mantenere le sue posizioni e di non essere disposto a fare compromessi solo per il bene dell’immagine pubblica. Questo gesto audace ci invita a riflettere sulla natura della politica e sulle dinamiche che la governano. Forse, in un mondo dominato da convenzioni e ipocrisie, è necessario apprezzare quei politici che osano essere autentici, anche a costo di apparire controversi.

  14. @Giannino Ruzza
    “debito per le riforme strutturali, un debito che in realtà è investimento con ricadute positive su tutta la comunità”… già, peccato che non esistono riforme strutturali a Modica.
    Sul debito ancora aspettiamo con ansia che sia un bluff delle opposizioni, ma per l’inesistenza delle riforme strutturali, a meno che siano nascoste o invisibili non ne esistono.
    altro è “un conto è fare spesa corrente cioè distribuire denaro”, be, questo in tanti dicono che qualche favoretto qua e là sia stato fatto, e le somme si sono accumulate… per l’esattezza molti lo dicono, giornalisticamente parlando, io non saprei.
    Per avere un’idea di cosa stiamo parlando:
    le riforme strutturali di un comune si riferiscono a una serie di cambiamenti organizzativi e istituzionali che mirano a migliorare l’efficienza, l’efficacia e la trasparenza dell’amministrazione locale. Tali riforme possono riguardare molteplici aspetti, come ad esempio la riorganizzazione dei servizi pubblici, la semplificazione delle procedure amministrative, la razionalizzazione della spesa pubblica, la promozione della partecipazione cittadina, l’adozione di tecnologie innovative per la gestione dei servizi pubblici, la riduzione della burocrazia e la lotta alla corruzione.

    Le riforme strutturali di un comune sono solitamente promosse dal sindaco, in collaborazione con gli uffici comunali e la società civile, al fine di migliorare la qualità della vita dei cittadini e promuovere lo sviluppo sostenibile del territorio.

    Un esempio di riforme strutturali inerenti la viabilità organizzate dal Comune:
    Ragusa ha 3 parcheggi pubblici nel centro storico perfettamente funzionanti e organizzati;
    Modica da quarant’anni ha un parcheggio non in regola in fondo al viale Medaglie D’Oro e non funzionante da quarant’anni.

    Spero i Modicani non si offendano, ma questi sono i fatti ed inconfutabili.
    Buon sabato sera

  15. @Fabio Borrometi
    addirittura “male assoluto”, e perché mai male assoluto, paroloni che possono inibire lotte e contrapposizioni politiche, non credo sia stato male assoluto, mai e poi mai.
    La precedente amministrazione è stata scelta dalla maggioranza dei modicani, scelta che non lo definirei mai male assoluto, forse userei il termine sonno parziale, fase rem del sonno, forse… ma mai male assoluto come si definisce il nazismo.
    Eppoi, non tutti sono forbiti come lei, a Modica tanta gente è molto semplice ma mai portatrice di male assoluto, mai, perché usare questi brutti paroloni un quieto sabato di primavera?
    L’eccessivo linguaggio a me sembra un discreto tentativo di banalizzare qualche concetto, forse.
    Con il massimo rispetto saluto.

  16. @John Libero
    apprezzo tantissimo le sue parole, è veramente giusto che i protagonisti della politica debbano essere chiari e netti nelle loro posizioni per evitare equivoci e buonismi, tuttavia, dalle nostre parti in particolare, la politica viene vista in modo anomalo (viviamo spesso di tifoserie pro e contro).
    Non le sfuggirà che taluni “esperti” della sacra arte, magari passando da un carro all’altro, possono perdere il controllo e utilizzare le parole per insultare gli avversari (ex amici del passato) evidenziando una certa fedeltà al “padrone” del momento.
    Gli insulti ed il disprezzo dell’avversario politico, che nel nostro caso specifico non sono esistiti, tante persone deboli magari pensano siano corrette e storpiandole le utilizzino nei loro linguaggi.
    Volevo aggiungere che:
    ho visto grillini “radical chic” che inneggiavano al vecchio movimento cinque stelle (mi riferisco ad una elegante signora modicana, ma chissà anche quante altre saranno in quella condizione…), passare con allegria e leggerezza a sostenere altri candidati che hanno alle loro spalle il Totò Cuffaro narrato e già condannato da sentenze di mafia, ho visto i loro commenti di disprezzo nei confronti della posizione della candidata Castello, eppure sempre inesorabilmente dalla parte del “loro” giusto, l’avversario è sempre sbagliato.
    Una riflessione anche su un commento che ho letto diverse righe più in alto… (stamattina mi sento in vena)… una domanda che ha attirato la mia attenzione relativamente all’enorme debito accumulato da Modica (presunto per rispetto alla saggezza di alcuni articolisti/commentatori): “ma perché non è stato censurato dalla magistratura?” riferendosi a Modica ed al debito;
    ecco, questa è la domanda del secolo, la domanda alla cui risposta è legata Modica, esistono tante teorie, alcuni sostengono che abbiamo avuto qualche buona referenza in sede di Corte dei Conti (magari qualche funzionario o qualche presidente della stessa corte che ci ama, chissà per quale recondito motivo, provo ad immaginare parafrasando qualche romanzo rosa, che magari abbia una fidanzata modicana che non vuol fare soffrire.. o che magari qualche interessuccio qua e la’…).
    E quindi chiudo, rispettiamo le idee della consigliera Ivana Castello e la posizione della nuova Sindaca Maria Monisteri, non per buonismo, ma semplicemente perchè siamo persone educate e perchè ognuno si assume la responsabilità del proprio agire e parlare.
    Buona domenica a Tutti e, mi auguro che sia arrivata anche la primavera finalmente.

  17. Mah! Secondo un mio personale sillogismo , il 70 % del 60% degli aventi diritto fa il 44 % . Secondo la percentuale del voto di scambio , da altri insinuata , il sillogismo non aristotelico conferma suo malgrado quello tacciato di esserlo anziché negarlo.

  18. @Vincenzo.
    La sua analisi la ritengo lucida e corretta: nella caotica arena delle elezioni comunali di Modica, ci siamo trovati immersi in un triste spettacolo di tifoserie politiche, linguaggi sbagliati, saltimbanchi e clientele.

    Ma c’è una parola che sembra essere rimasta nell’ombra durante questa campagna elettorale: progresso. Ho sentito spesso pronunciare la parola sviluppo, ma mai quella di progresso. Il progresso implica un miglioramento reale e tangibile nella qualità della vita dei cittadini, e dovrebbe essere al centro delle proposte politiche. Tuttavia, sembra che l’attenzione dei candidati sia rivolta altrove, a interessi personali e giochi di potere.

    Forse, come cittadini, non ci interessa davvero tutto questo. Forse siamo rassegnati a vedere la politica come un teatro di marionette, in cui il benessere dei cittadini è solo un’espressione vuota. Ma in realtà, noi cittadini abbiamo il dovere di chiedere di più, di esigere proposte concrete e programmi seri che possano veramente migliorare la nostra quotidianità.

    Le elezioni comunali sono sempre un’opportunità per riflettere sul futuro della città, per esprimere le nostre esigenze e le nostre speranze. Non lasciamoci accecare da tifoserie politiche e linguaggi sbagliati.

  19. Chi non vota non esiste politicamente ,inutile tenerne considerazione , 40% dei modicani non è interessato, zero voce in capitolo , complimentarsi con chi ha vinto è regola di qualsiasi competizione , chi non lo fa dimostra astio profondo per l’avversario ,
    Abbate a speso tanti fondi del comune e sono andati tutti a quelli che ora hanno il voto alla Monisteri !!! Quindi abbiamo il Colpevole, Abbate è il beneficiario, tutti i modicani comprati che hanno votato La Monisteri . Alla si può procedere !!!
    È lo spessore che manca è bisogna capirlo e non è colpa di nessuno è così.

  20. Giuseppe Cicozzetti

    Si legge il malanimo della sconfitta. In ogni riga si annida un veleno che lascia un brutto sapore. Castello ancora non si è riavuta dal risultato di una campagna elettorale disastrosa e della quale, io elettore di centrosinistra ho provato imbarazzo. Ora che avrebbe il tempo dell’autocritica invece prova ancora a mordere avvelenando il clima politico. La toppa di oggi è peggio del buco. Meglio l’assordante silenzio dei giorni scorsi.

  21. È divertente l’ipotesi di Vincenzo, una contessa di Castiglione che abbia potuto sedurre un potente della corte dei conti per fare ammorbidire il giudizio sulla situazione finanziaria del nostro comune. Abbate avrebbe superato perfino Cavour. Noi donne siamo potenti se vogliamo.

  22. Esulando dal fatto che dietro la Monisteri ci sia Abbate e che dietro lui ci sia un condannato in via definitiva per mafia la faccenda credo proprio che socialmente vada oltre questi aspetti e che si colleghi alla simpatia politica che spesso nasce in una realtà medio-piccola come è accaduto a Modica. La Castello purtroppo o per fortuna non sta simpatica a buona parte dei modicani, nemmeno a quelli che l’hanno votata, rappresenta quello che non vogliono più le persone rendendo la sinistra modicana un gruppo spocchioso che altro non è che la proiezione di quella nazionale. Questa sinistra è lontana dalle esigenze delle persone e dal malessere sociale che non si riesce ad estirpare.

  23. leprenellaluna

    Mentre procedevo per la mia passeggiata pedestre “forzata” – poiché il centro storico modicano (perché non altri spazi disponibili?) questa domenica è occupato dall’ennesima esposizione a cielo aperto delle Fiat 500, che condiziona potentemente gli itinerari e il tempo libero di cittadini e turisti senza costituire, a parer mio, un evento degno di merito, con tutto il rispetto per i “cinquecentisti”- riflettevo sulla scarsa vitalità di una Modica che tutti vorremmo migliore e sulle sue prospettive all’abbrivio di un nuovo governo della città.
    Riflettevo sul fatto che nelle elezioni amministrative del 28 e 29 maggio scorsi pochi partiti ci hanno messo la faccia.
    Qualcuno penserà prontamente che io mi contraddica utilizzando un nickname ma rispondo dicendo che la mia è un’innocua scelta personale mentre l’assenza di simboli di partito è una consuetudine che impatta la sfera pubblica e confonde gli elettori, benché in questo tipo di consultazioni le liste civiche costellino da sempre gli spazi interstiziali delle schede elettorali tra un partito e un movimento nazionali.
    Solo Nuova DC, PD e M5S hanno presentato i loro simboli istituzionali, diversamente da altri sottesi, o peggio nascosti, nelle numerose liste civiche in lizza.
    Questa assenza, in particolare di quelli col vento in poppa, può avere, forse, due chiavi di lettura: paura di concorrere e “bruciarsi” in competizioni “di poco conto” o scelta deliberata di non coalizzarsi con partiti dallo “spirito libero” (Nuova DC).
    Riflettevo, anche, sulla differenza tra “auguri” e “congratulazioni”, che non so fino a che punto poter considerare sinonimi, e sul fatto che nessuno può atteggiarsi a consigliere o tutore morale di altri, soprattutto quando i consigli e le tutele non sono richiesti o invocati, né tantomeno processare intenzioni e progetti futuri altrui prevedendone o prevenendone gli effetti.
    Oltre che sulla distinzione tra “sistema Abbate e sistema Castello”, ossia tra lo sperimentato e lo sperimentabile.
    Vero è che dopo ogni buon gioco – e una competizione elettorale democratica per certi versi lo è – condotto correttamente dalle proprie posizioni con le necessarie energie e le inevitabili strategie, la stretta di mano del vincente e i complimenti del perdente si conformano, più che al doveroso protocollo, alle regole della convivenza sociale.
    Non ho competenze scientifiche nelle discipline interessate dall’argomento e sono semplicemente un cittadino/elettore che ha assolto all’impegno di apporre sulla scheda elettorale un segno che per quanto infinitesimale ha un peso, sbilanciato dal non voto di chi a quell’impegno si è sottratto, sul governo della città in cui vivo, e soprattutto ha un senso come tutte le buone pratiche del vivere civile e democratico.
    Continuavo a riflettere sulla tenacia di chi, dai banchi dell’opposizione a Palazzo San Domenico, ha fatto strenuamente appello ai rischi di bilancio per l’eccessivo indebitamento, e sul fatto che la Pubblica amministrazione, a tutti i livelli, non può evitare il disavanzo ma è chiamata a creare “debito buono”.
    Anche i conti dello Stato sono in disordine. Persino sugli Stati Uniti incombe il rischio di default.
    Questo per dire che è un fenomeno quasi fisiologico, di certo non virtuoso e sicuramente pericoloso. Pertanto, penso forse in modo semplicistico che, prima di allarmi battenti e stagnanti, compito dell’opposizione sia produrre contenuti che indirizzino a uno sviluppo, progettuale prima e concreto poi, condivisibile.
    La dottoressa Ivana Castello incarna un’opposizione combattiva, sostenuta fino a ieri.
    Si è messa in gioco coraggiosamente, facendosi carico delle croniche debolezze di un PD, sempre più inconcludente e inconsistente, che condiziona anche le realtà territoriali più virtuose.
    Oggi, con soli tre consiglieri il suo compito è ancora più difficile, così com’è difficile non comprendere la sua amarezza, che non trae origine da una sconfitta elettorale ma dalla sua riconosciuta passione civile e politica che anima l’attaccamento alla sua Città.
    Il neo-Sindaco Maria Monisteri Caschetto ha ottenuto una straordinaria vittoria elettorale e una maggioranza schiacciante che, da persona equilibrata e sensibile qual è, credo avverta come enorme responsabilità e sprone a fare con maggior impegno quello che oggi è necessario per risollevare le sorti di una città bisognosa e al tempo stesso meritevole di un rinascimento, che non è solo risanamento contabile.
    Conta su un suffragio consistente, che esprime direttamente e indirettamente la fiducia tributata all’ On. Ignazio Abbate, per due volte da Sindaco e recentemente da Deputato regionale.
    Una fiducia riconosciuta, in questa circostanza, alla sua attività amministrativa al fianco di Abbate.
    La dottoressa Monisteri, così come la dottoressa Castello, si è messa coraggiosamente in gioco con la Nuova DC, un partito giovane con un retaggio vecchio e controverso, contando sulla popolarità che ha sostenuto l’ex Sindaco e la sua compagine amministrativa; una popolarità fondata sull’apprezzamento delle doti umane di Abbate e Monisteri che, a parer mio, li ha condotto rispettivamente a Palazzo dei Normanni e a Palazzo San Domenico più per i meriti personali che per quel che rappresenta il partito in cui militano, collegato all’area di un centro destra che governa il nostro Paese imprimendo un patriottismo ideale di cui in realtà ne disfa il tessuto (recente accordo di cessione di Ita Airways alla Germania, in primis).
    Gli elettori modicani hanno promosso con fiducia, ciascuna per il proprio schieramento, Monisteri e Castello per le qualità umane e le capacità politiche che esprimono.
    Sono certo che nel corso del quinquennio si stringeranno spesso la mano, consapevoli del fatto che in democrazia la forza di una maggioranza si misura anche attraverso l’attenzione nei riguardi di un’opposizione che, nella fattispecie, è una minoranza a pieno titolo.
    Sono convinto che queste strette di mano, senza prove di forza, contribuiranno a rendere possibili i buoni propositi, condivisi, di risanamento dei bilanci e di promozione dello sviluppo che la comunità attende.
    Infine, dopo le parole una proposta a entrambe: la costituzione di un incubatore che incoraggi i giovani a farsi motore del proprio futuro, a progettare e realizzare i loro sogni tesi a rendere migliore la comunità in cui vivono, bandendo i deleteri criteri di selezione preferenziale a vantaggio di una rete di opportunità aperta a tutti e che ne valorizzi le risorse.

  24. In sintesi : la Castello avrebbe fatto meglio a non fare questa lettera! Oltre ad essere perdente nelle urne è perdente anche nello stile. Traspare solo risentimento e questo non le giova né come persona né come politica che aspira ad un ruolo. È spocchia… certo… tipica di chi si sente collocata e non accetta la sconfitta. D’altra parte se a modica il geometra è ingegnere, l”infermiere dottore, il maestro professore ecc. ecc. il problema della spocchia esiste! Avere i leccapiedi, essere adulati fa lo stato!

  25. @Vincenzo
    a quanto pare mi sembra di capire che lei soffre di megalomania come del resto buona parte dei sinistroidi che si si credono di essere gli unici a possedere la capacità di scrivere e parlare. come si dice in alcune zone di Modica, “ammogghiala”

  26. Secondo me, Modica avrebbe fatto meglio a non aumentare questi debiti, in dieci anni passando da 60 milioni ad oltre 200 milioni per chiarezza… la lettera della Castello fatta o non fatta non interessa molto, ma i debiti li pagheremo tutti, ma quelli che pagano le tasse per l’esattezza.

  27. Questo, si che è parlare chiaro Romolo, bravo. Ora dopo le sue parole tutti i sinistroidi non parleranno più, avrà fatto giustizia e lei navigherà a gonfie vele. Ci voleva proprio

  28. @Romolo, quà l’esperto è lei, i paroloni li utilizza lei, ma “sustanzia nenti”, si esuli con i suoi sinistroidi preferiti dove vuole.

  29. @Pippo, lei è il solito sinistroide come sempre, sempre a dettare sentenze.
    Capisco che si diverte come sempre, buon pomeriggio a lei

  30. Per fortuna non capisco il politichese..significa..di 34 ben pochi.ne ho capiti di commenti .sorpresa Rosalba con sbraita contro la Castello..sbraita su un 60 % di votanti.netta perdita o sconfitta non e’ questa 60 % poco piu della meta..girare e rigirare. Da buon ignorante mi permetto lo fa lo stesso.lavoro il depuratore le pale girano raschiano..ma l acqua che mandiamo a Scicli e’ pudrida.fognaria x niente pulita. .che x giunta irriga ovvio simbolismo con la citta che non ha pure un degno cimitero.la Castello non ha vinto ma non ha perso..non ha supporti ne da uno e ne dall altro giap che tiene in mano il collega del figlio che sono uno..quindi..la nuova Sindaca buon x per lei..Ancor meglio x la Castello. Chenon ha consensi..da. Modica quale pulpito x essere cosi Modica e’ penosa..non riconoscerlo significa non conoscere..ben lontano dai parolieri..

  31. Affrontare con obbiettiva sincerita’ , e’ una regola civica. Pensare ad una schiacciante perdita con il 60 % dei votanti e’ questione di punti di vista, la Castello non ha vinto..ma non ha perso. Non si conoscevano i suoi programmi o si sminuivano..adesso non piu’. La Castello e’ determinata ha una piena competenza dei suoi progetti. Modica dalla sua e’ una cittadina che continua nella sua marcia secolare..ma non conosce obiettivi..per averli questi obbiettivi ..cio che accade politicamente..non se lo propone.Adesso certamente l opposizione e’ piu determinata e piu forte di prima ..A leggere tutti i commenti trovo difficolta a capirli..alla fine si vuole augurarsi un futuro migliore x Modica. Monisteri sindaca con chi oarlo non la conoscono !
    Determinante sono le simpatie e le non simpatie..ma i fatti sarebbero parte del curriculum..Vedremo.

  32. Dove lavoro e’ una cittadina di 60000 abitanti circa. Hanno due cimiteri..hanno unita sanitaria..l acqua anche con abbondanti pioggie scorre hai lati delle vie..e’ si.puo bere quella dei rubinetti..Non esistono tombini buca e tanto meno dosdi artificiali.che non solo danneggiano lauto ma creano difficolta alle ambulanze ed ai pimpieri le telecamere ed i vigili vigilano il traffico.
    Il gasolio costa 1.59/1.62 L immondizia non. Si vede ma soprattutto le stade sono tutte in buono stato..

  33. Città Dino,
    dove abita lei va tutto bene, solo le scuole lasciano parecchio a desiderare.
    Non solo non capisce i commenti, ma riesce anche a non fare capire i suoi.

  34. Sono in difficoltà a capire ciò che scrive…. città Dino…. Lasci perdere dove vive lei…. è la città di Modica che la Signora Monisteri deve amministrare….

  35. leprenellaluna

    @ cittadino

    Il titolo “dottoressa” è indicato in un articolo concernente un seminario di studi, pubblicato sul sito dell’Ente che lo ha organizzato e tenuto nel gennaio 2022.
    Ritengo affidabile la fonte pur non ravvisando l’opportunità di citarla.

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