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Polonia, ovvero il contenimento dell’espansionismo russo…l’opinione di Rita Faletti

Tempo di lettura: 2 minuti

Movimenti di mezzi militari e truppe lungo i confini russi con l’Ucraina, le cosiddette esercitazioni, erano un chiaro segnale. Il preavviso di un attacco imminente, di cui l’intelligence americana aveva avvertito Zelensky. Preparatevi ad accoglierci in modo acconcio, sembrava suggerire quell’insolito ammassarsi di uomini e veicoli bellici. Poi il ritiro. Fumo negli occhi? L’Europa, che dalla fine della Guerra fredda faceva affari con Mosca, preferì credere alla versione soft del Cremlino: innocue esercitazioni militari. La convenienza al primo posto. Il maggiore produttore tedesco di armi, proprio nel 2014 , intanto che Putin annetteva la Crimea e dava inizio alla guerra in Donbas, costruì il più avanzato centro di addestramento dell’esercito russo, che consentiva alle unità specnaz del Gru (l’intelligence militare russa) di aggiornare tecniche e attrezzature di comunicazione, munizioni e protezioni da sfoggiare nelle aree contese. La sicurezza dell’Europa non era un problema tedesco. Ingenuità di un pollo o intelligenza con il nemico? Trump avrebbe criticato l’apertura tedesca alla Russia e rinfacciato agli europei il fatto che gli investimenti del Vecchio continente per la Difesa erano ben al di sotto delle necessità. Ma l’ovest europeo dava la precedenza al business e preferì credere alla versione soft di Putin: innocue esercitazioni militari. Il 24 febbraio l’armata russa iniziava l’invasione. Niente appalusi, niente fiori, nessun “welcome friends”. Se non saranno le buone a convincervi, vi arrenderete con le cattive. Panico ad ovest, nessuna sorpresa al centro e ad est. L’esperienza è grande maestra di vita. Riguardo ai russi e ai loro metodi, chi ne sapeva qualcosa, avendoci avuto a che fare per troppo tempo e a costo di profonde sofferenze, non aveva avuto dubbi. Meno di tutti la Polonia. Era il 23 agosto 1939, l’Armata Rossa invase la Polonia, in ottemperanza al patto scellerato Molotov-Ribbentrop tra Hitler e Stalin. L’intera Europa centrale e orientale fu divisa in due zone di influenza, tedesca e sovietica. Mosca si prese gli Stati baltici e parte della Polonia e dichiarò guerra alla Finlandia. Il fronte orientale non si spostò mai dalla regione e fece milioni di morti tra gli abitanti, inclusa quasi tutta la popolazione ebraica. Si può dimenticare una tragedia simile? Il tempo rimargina le ferite ma non spazza via il ricordo del male ricevuto. Del vicino russo, i polacchi conoscevano le purghe, gli arresti, la rete dei campi di concentramento. Il carattere distruttivo del totalitarismo sovietico era noto e la Polonia, da paese occupato, sapeva che un certo trattamento le sarebbe presto toccato. La polizia politica iniziò gli arresti nei territori assegnati all’Urss, a tappeto e con quella spietatezza che nonostante la diversità culturale tra russi e tedeschi, associava, fino quasi a sovrapporle, le due dittature, nel pianificare la demolizione di una nazione o di un gruppo etnico attraverso l’annichilimento della sua cultura, della sua lingua, della sua coscienza nazionale e religiosa, delle basi economiche dell’esistenza e la conseguente privazione di sicurezza, libertà, salute, dignità e vita delle persone. Questo avviene in Ucraina da oltre un anno.  Durante la Seconda guerra mondiale, lo sperimentarono, sulla propria pelle, gli ebrei e gli abitanti dell’Europa centrale, Polonia in particolare, che subì più perdite umane e materiali di ogni altro paese europeo. Vittima dei tedeschi convinti della propria superiorità razziale, e dei russi che intendevano russificarli, i polacchi subirono da questi e da quelli, e impararono a distinguere tra i due occupanti: tetragoni e superorganizzati i tedeschi, endemicamente corrotti e insensatamente oppressori i sovietici. Caratteristiche trasmesse da generazione a generazione e arrivate pressoché inalterate ai giorni nostri. Nei pressi delle città ucraine occupate dai russi, prima che le colate di cemento le coprissero, sono state scoperte diverse fosse comuni; nel 1943, nella foresta di Katyn, la Wermacht scoprì sotto un metro di terra e sabbia ventiduemila cadaveri: militari polacchi in maggioranza ufficiali e esponenti dell’élite intellettuale del paese, la resistenza più tenace al comunismo, la più difficile da “colonizzare”. Stalin incolpò del massacro il Terzo Reich, gli alleati accettarono la versione di Mosca per convenienza: intelligenza con il futuro nemico. Il governo polacco, esule a Londra, pretese un’indagine. La perizia conclusiva stabilì che il crimine era avvenuto tra marzo e aprile del 1940, quindi per mano dei russi che rigettarono l’accusa parlando di russofobia polacca. In 80 anni nulla è cambiato: per il Cremlino chi sostiene l’Ucraina è russofobo. C’è da dire che in questi lunghi anni la memoria che è dirimente per formare le simpatie e le antipatie dell’opinione pubblica, si è affievolita nei paesi europei che non sono stati toccati dal terrore dello stalinismo. Non poteva essere e non è stato così nell’est Europa. La Polonia non ha dimenticato e mai ha smesso di essere diffidente nei confronti della Russia, del suo revisionismo storico, del rinnovato espansionismo emerso con l’invasione della Georgia. Scettici sulle possibilità di una distensione con il Cremlino, i governi polacchi hanno messo in guardia i partner dell’ovest sull’eccessiva dipendenza energetica dalla Russia e l’esposizione al ricatto. Dal suo ingresso nella Nato, Varsavia è diventata la roccaforte dell’alleanza atlantica sul fianco orientale e grazie alla crescita economica ha ampliato e modernizzato le sue Forze armate. Il suo esercito è il ventesimo più potente al mondo avendo anche rimpiazzato gli esemplari sovietici con i più avanzati sistemi statunitensi. Nel tempo, la consonanza di visione tra Varsavia e Washington sulla pericolosità dell’intento russo di sovvertire la sicurezza europea ha consolidato il rapporto strategico e la fiducia reciproca tra Polonia e Stati Uniti, spostando verso est il centro dell’asse atlantico. Per i polacchi, la Russia è sinonimo di schiavitù e tirannia e concretizzazione della “maskirovka”, la dottrina sovietica della mimetizzazione e dell’inganno. E se tra le cause che forgiano il Dna di un popolo includiamo la cultura in senso lato, si comprende come la componente fortemente idealista del romanticismo polacco sia radicata nella storia di quel popolo, paladino della libertà propria e altrui.

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26 commenti su “Polonia, ovvero il contenimento dell’espansionismo russo…l’opinione di Rita Faletti”

  1. L’articolo mi fa venire in mente una diatriba sulle testimonianze inerenti il casus belli dell’invasione nazista. Non c’entra nulla e non prendo posizione in merito, però chi volesse approfondire, vi sono due versioni inerenti l’attacco false flag all’emittente di Gleiwitz, con testimonianze storiche discordanti, in particolare l’affidavit smentito dell’ss Naujocks.

    Per il resto, credo che assimilare Putin ed il suo governo al regime comunista sia del tutto errato, un paragone fuori dal mondo reale e che distorce completamente la realtà dei fatti.

    Gli zar, con un impero che prendeva potere sempre di più, furono ingaggiati in una guerra contro gli Asburgo per indebolirli e creare il malcontento.

    Nel frattempo si insinuava Lenin, con la sua ideologia comunista ripresa da Marx (iscritto alla loggia massonica di colonia), e di stampo massonico, nata dall’ideologia causa della rivoluzione francese.
    Marx semplicemente ha riadatto i principi di weishaupt, il fondatore degli Illuminati.

    Il tutto, orchestrato da Rothschild e Rockefeller, in quanto lo zar si era sempre rifiutato di impiantare una banca centrale e sottomettersi alla schiavitù economica di queste famiglie di banchieri presenti da secoli dietro la storia delle nazioni.

    Assassinata la famiglia reale, la massoneria si impianto in Russia con la sua ideologia ed il suo programma antifamiliare ed anticristiano.

    In questo modo, impedita alla Russia la crescita e l’espansione, Rothschild e Rockefeller potevano soggiogarla economicamente ed usarla per i loro scopi.

    Non a caso, le banche in mano alla massoneria americana, istituirono la camera di commercio per i rapporti fra Russia ed america ed iniziarono a elargire finanziamenti ingenti.

    America e Gran bretagna non avevano più da temere nulla da una competizione commerciale con la Russia zarista.

    ‘«Datemi il controllo della moneta di una nazione e non mi importa chi farà le sue leggi». Rothschild, 1694.

    Gli stessi banchieri usa ed inglesi, massoni, finanziariono contemporaneamente sia l’urss sia Hitler durante la seconda guerra mondiale, così come fecero lo stesso per tutti in conflitti precedenti.

    Quindi, paragonare il comunismo ed il terrore ed i morti che ha generato al governo di Putin, e fuori luogo, completamente, anzi, proprio fuorviante.

    Putin si sta liberando dagli stessi poteri economici per i quali i romanov furono ammazzati.

    Questi fatti, storici, bisognerebbe sottolinearli. La rivoluzione bolscevica fu finanziata dalla massoneria, e vi fu anche complicità di massoni italiani.

    Quindi, non ha senso accomunare Stalin e Putin. Il primo divulgò con la rivoluzione il comunismo di ispirazione massonica sotto finanziamento dei banchieri, il secondo se ne sta liberando e creando un mondo multipolare con economia parallela sganciata dal dollaro, con i banchieri contro.

    La nato e il loro braccio armato, sempre detto.

    Chi ci rimette con queste mosse? Rothschild e Rockefeller (Gb e usa). Chi si libera di loro? Tutti i paesi brics. Quindi, perché la guerra in Ucraina?

    Per soggiogare la Russia e non permetterle quello che sta facendo.

    I polacchi, invece, sono sottomessi all’influenza americana. Ovviamente hanno avuto la loro purtroppo con il comunismo ed il nazismo, ma ora la motivazione è diversa.

    Non per nulla, anche se smentito, l’ex ministro esteri polacco sikorsky, uno senza peli sulla lingua, ha dichiarato che già in Polonia si pensa come spartirsi l’Ucraina, quindi immaginiamo già quanto e perche interessi al governo polacco questo conflitto…

    Alla base, vi sono sempre da secoli i poteri dei banchieri, sempre le stesse famiglie, altro che governi e democrazia occidentale.

    Quando parleremo di questo, si avrà il quadro completo della realtà storica ed attuale, e potremo liberarcene. Fino ad allora, sarà tutta una mistificazione ed una menzogna, come accomunare implicitamente Putin a Stalin.

  2. E’ stato cestinato un commento offensivo di tale Rito Faletto nei confronti dell’autrice dell’articolo. Insultare significa non essere in grado di argomentare. L’indirizzo mail è noto, quindi….

  3. Tonino Spinello

    Chissà perchè la Faletti, ma non solo Lei, quando parlano della Russia anzi della vecchia URSS per abbellire il loro discorso e fare breccia sulla sensibilità dell’opinione pubblica, devono partire per forza di cose dai Cosacchi passando per Zar e finire a Stalin con tutte le atrocità consumate in un conflitto mondiale. Mai si parte dalla Russia attuale, quella socialdemocratica creata da Putin. Dobbiamo sempre ricordarci chi erano i cosacchi, gli Zar, Lenin e Stalin. Di contro invece quando parla dell’occidente non menziona mai da dove sono partiti i guerrafondai americani con gli stermini dei nativi indiani, cosi come non parte dai Lord e Sir inglesi che hanno deportato milioni di negri per renderli schiavi assieme ai cugini americani per oltre un secolo. Come ad esempio non parla che dopo avere reso liberi i negri perchè paesi democratici, allora siamo andati per il mondo a distribuire bombe a destra e a manca per fare conoscere e comprendere come si vive in democrazia. Per quanto riguarda l’Europa, i nazisti li fa passare come un lontano ricordo ormai superato e non usato nei discorsi per evitare dispiacevoli corto circuiti, è come se volesse fare passare il nazismo come l’unica forza alternativa contro il comunismo staliniano. Quindi una cosa non tanto malvagia. La Germania di Hitler oggi è un lontano ricordo mentre oggi la stessa Germania è il nostro modello europeo e fino a ieri era considerata il motore economico dell’Europa nonostante piena di debiti per risarcire i paesi distrutti durante l’occupazione nazista. Debiti poi condonati grazie all’appoggio della cara Europa. Ma la Germania è cambiata questo si sa. In Italia oggi si parla ancora di fascismo, mentre non si vuole ammettere che i nazisti tedeschi sono più vivi che mai e sono il braccio armato dell’Ucraina, ove America, Inghilterra, Israele, Germania e tutti i sudditi (Italia compresa) supportano i nazisti con armi e soldi non mancando di tutto l’affetto e la stima nonostante sventolano ancora le loro svastiche senza neanche più nasconderlo.
    Nella sostanza per la Faletti la Russia è il male assoluto per il suo passato, mentre l’occidente nonostante abbia il suo bel passato, promuove e alimenta a tutt’oggi il nazismo perchè si è proclamato l’angelo custode della democrazia liberale. L’unica strada da percorrere per andare in paradiso.
    Poi mi fa ridere il fatto che parla di espansione russa quando l’anglosfera ha colonizzato, sottomesso e governato mezzo mondo lasciandoli poi peggio di come li aveva trovati perchè derubati, saccheggiati e ingannati con le favole narrate sulla democrazia. Cosa voglio dire: La Polonia che prima era comunista è
    cambiata e oggi è un paese cosiddetto democratico ma sottomessa economicamente dalla UE, la Russia invece non è cambiata, è rimasta ai tempi di Stalin e quindi non potendola sottomettere con il nostro dollaro-euro, è un cancro che va combattuto perchè non gli piace e non gli interessa il nostro giardino fiorito che abbiamo realizzato per vivere nel paradiso terrestre. Quello democratico liberale!

  4. La postura di Sikorsky, ex primo ministro, oggi parlamentare, è perfettamente in linea con la politica americana sulla difesa ad oltranza dell’Ucraina, al punto che alla notizia del danneggiamento di Nord Stream 2 ha esultato e si è spinto a ringraziare pubblicamente gli Stati Uniti pensando che il sabotaggio fosse opera loro. Nei piani del governo polacco c’è tutto fuorché la spartizione dell’Ucraina, della quale la Polonia intende incrementare le potenzialità militari. Putin è un grande ammiratore di Stalin: lo ha riabilitato rispolverandone le imprese e stranamente (?) nel Paese hanno iniziato a ricomparire statue del grande sanguinario. Definire un dittatore stalinista o nazista non significa alludere a specifiche ideologie, bensì ai metodi disumani utilizzati da entrambi per sottomettere i popoli. La storia è sintesi, non dettagli inutili e volutamente depistanti.

  5. @Rita faletti, sikorsky ha rilasciato questa dichiarazione, proprio per via della sua linea bisognerebbe riflettere.
    Tutti hanno pensato agli americani e agli inglesi per il nordstream, era ovvio, mica poteva essere stato Putin come si voleva far intendere.

    Chi aveva interessi economici a distruggere il gasdotto? Certo che non è ufficiale che la Polonia voglia spartirsi l’Ucraina, però proprio perché è stato detto bisognerebbe dargli credito, come per il nordstream.

    Sul resto, penso che non sia un fattore irrilevante estromettere dal discorso i poteri economici di potenti banchieri esistenti da secoli, per i quali vi sono prove documentate delle loro manovre, da quanto accade contro la Russia.

    E, ammettendo i miei limiti, mi viene difficile conciliare un Putin sovranista e cristiano, che protegge il paese da ideologie liberali volte alla distruzione di Dio e della famiglia, uguali alle intenzioni del comunismo (per questo si parla di liberalmarxismo), con il regime di Stalin.

    Putin sta lottando contro gli stessi poteri economici che introdussero la rivoluzione bolscevica ed il comunismo e sottomisero la Russia, proprio per liberarsi di questo giogo.
    Il globalismo va verso l’ideale di un insieme di nazioni governate tramite un governo unico ed una banca centrali, il multipolarismo dei brics in direzione opposta, creando danni economici ai banchieri massoni.

    Certe figure come quella di Stalin e Lenin fanno parte della storia russa, sicuramente vengono usate per tenere unito il popolo, come da noi esistono i nostalgici del fascismo o comunque vi sono ancora monumenti fascisti. Ma Putin ha sempre rigettato il comunismo, tanto che il partito comunista russo è apertamente contro le sue politiche.

    Quindi, se non si può negare il discorso dei poteri economici e della storia manovrata da questi, e lei non nega ad oggi che sia vero, sapendo questi poteri come hanno operato per i propri interessi dietro ad ogni rivoluzione o conflitto, lo reputo molto rilevante come argomento per contraddire la narrazione che si cerca di portare avanti.

    Putin ha contro i paesi assoggettati al dominio economico dei banchieri delle due massonerie, inglese ed americana, per questo non può avvallare un’ideologia che è stata introdotta proprio dagli stessi nel 1917 per sottomettere il paese.
    Putin vuole un mondo multipolare, la massoneria con le sue ideologie, lo vuole globalizzato.

    Il comunismo prevede uno stato ateo, la Russia è cristiana, oltre a permettere il culto a tutte le persone di fede diversa nei suoi vasti territori.

    L’ateismo è la base necessaria del comunismo (altresì, e la naturale destinazione del liberalismo).

    Lei parla di comunismo di Putin, io le parlo di chi ha introdotto il comunismo in Russia e perché Putin non può, evidentemente, appoggiarlo.
    Sappiamo perché è per mano di chi e morto lo zar. Sarebbe un’enorme contraddizione. La storia, a mio avviso e anche di altri, é questa.

    Se poi Putin voglia ambire a diventare zar, parliamone, non lo so, ma non con accezione negativa come l’occidente liberale tende a fare. E comunque i valori di uno zar non sono di sicuro quelli di un comunista, e ragionare in modo negativo su questa figura può risultare anacronistico ma è anche una distorsione forzata voluta dal modernismo.

  6. Tonino Spinello

    Ci avrei scommesso che avrebbe obiettato sulla socialdemocrazia Dott.ssa Faletti.
    Ha ragione, la Federazione Russa è di fatto semipresidenziale ma che comunque si vota democraticamente come in tanti paesi tipo l’Italia ad esempio.
    Per la maggioranza dei russi, Putin è l’eroe che ha salvato la nazione, dopo gli anni bui di Gorbaciov e Eltsin in cui la Russia era in mano di oligarchi e potenti che avevano il potere in mano e minavano la stabilità del paese con la dilagante corruzione. Putin ha ridato il potere allla politica ristabilendo l’ordine ed ora la Russia può prosperare con il suo governo anche se molti dicono essere in dittatura.
    La socialdemocrazia è l’obiettivo di Putin come dichiarato tempo fa e che vuole raggiungere prima della fine del suo mandato. Io ne ho anticipato i tempi e me la sono sparata. Be, alla fine sono un occidentale anche io e quindi mi tocca da costituzione spararle grosse!
    Un Abbraccio e grazie per avermi sottolineato la mezza gaffe.

  7. @Giannino Ruzza
    Son qui…
    Di offensivo c’è soltanto la vostra censura nei miei confronti e nella fattispecie, avevo condiviso un link di un articolo a CONTESTAZIONE a mio avviso delll’errata visione, per altro lecita, dell’autrice dell’opinione (autrice?). Concludo, se vi sentite lesi nel vostro onore, sapete cosa fare.
    Il mio è uno pseudonimo.
    Come il “Rita Faletti” di tal Giannino Runza?

  8. Ritengo l’affermazione “gli anni bui di Gorbaciov” proprio assurda.
    Mikhail Gorbachev è stato il leader dell’Unione Sovietica dal 1985 al 1991 e ha portato avanti diverse riforme politiche ed economiche che hanno cambiato il corso della storia del paese e del mondo intero. Alcuni dei meriti di Gorbachev includono:

    Perestrojka: Gorbachev ha introdotto il concetto di perestrojka, che significa “ricostruzione” o “riforma economica”, allo scopo di modernizzare l’economia sovietica e renderla più efficiente e competitiva.

    Glasnost: Gorbachev ha anche promosso la glasnost, ovvero la trasparenza e l’apertura nella società sovietica, consentendo un maggiore pluralismo politico e la libertà di espressione.

    La fine della Guerra Fredda: Gorbachev ha lavorato per migliorare i rapporti con gli Stati Uniti e ha preso misure per ridurre le tensioni tra i due paesi, portando alla fine della Guerra Fredda.

    Il disarmo nucleare: Gorbachev ha promosso l’eliminazione delle armi nucleari e ha negoziato diversi accordi di disarmo con gli Stati Uniti.

    L’indipendenza delle repubbliche sovietiche: Gorbachev ha permesso l’indipendenza delle repubbliche sovietiche e ha lavorato per ridurre l’influenza sovietica in Europa orientale, portando alla fine della Guerra fredda e alla caduta del Muro di Berlino.

    In generale, i meriti di Gorbachev consistono nell’aver portato il paese in una direzione di maggiore libertà, trasparenza e apertura, aprendo la strada alla democratizzazione e alla modernizzazione della Russia e del mondo intero.

    Spinello, Spinello… non vorrei averla sopravvalutata.
    Buona serata a tutti

  9. Tonino Spinello

    Quante cose belle Vincenzo, ma tutte queste cose belle a vantaggio di chi?
    Ovviamente del capitalismo, cioè il Potere Finanziario. E non mi dica a vantaggio della democrazia!
    Dopo la caduta del muro, la Russia è piombata nel caos sociale, la corruzione dilagava e Gorbaciov come Eltsin era in pugno di oligarchi russi e multinazionali americane mentre il popolo russo soffriva la fame e addirittura il freddo nonostante le risorse energetiche che avevano e che hanno.
    Quando Eltsin lasciò il Cremlino, disse quasi in lacrime a Putin: “Lascio a te il destino della Russia”!
    Quella frase significava: Perdono per quello che ho fatto alla mia Madre Patria.
    Oggi il popolo russo non ha fame, non ha freddo e vive come un normale cittadino europeo. Ci sono delle leggi, delle regole, della morale da rispettare, ma soprattutto vive sicuro che il suo governo con il suo Presidente non li venderanno mai a delle banche.
    Gorbaciov e Eltsin erano ben visti dall’occidente perchè li avevano quasi in pugno, Putin è odiato e quindi va combattuto perchè non permetterà mai ingerenze straniere nel suo paese. Tantomeno farsi governare dalle lobby finanziarie Rothschildscildiane e Sorosiane! Quest’ultimo poi ha speso la sua vita per inseguire questo sogno.
    Questo molti non lo capirete mai perchè avete perso tutti il senso di cosa sia una Nazione Sovrana e cosa rappresenta la sua bandiera. Capite solo che il mutuo vi è quasi raddoppiato perchè una signora ha deciso di alzare i tassi di interessi a cadenza settimanale e la colpa non è di Putin.
    In pratica non capirete mai che siamo stati venduti alle banche.

  10. Spinello, lei ha molti benefici dal suo odiato capitalismo, ma forse non se ne rende conto.
    Forse vorrebbe che il prezzo delle sue torte fosse deciso da un “padrone”, leggasi Zar?
    Il fatto è che la democrazia, la libera concorrenza, il rispetto delle regole per qualcuno (lei compreso) devono per forza essere imposte dall’alto come fa il suo Zar al suo popolo e chi dissente scompare.
    Poi, per l’esattezza, Putin non è stato odiato da nessuno, era sempre stato presente in tutte le convenzion internazionali, G20, G7… ecc, ecc, per la verità oggi siete più Voi anti occidente (ma che ci state a fare mi chiedo) che disprezzate il popolo ucraino che tutti gli stati che si oppongono a Putin.
    Rifletta e buona giornata

  11. @Vincenzo, non so quante volte sia stato spiegato da tutti che qui nessuno odia l’occidente ed il popolo ucraino. Qui si odia il liberalismo occidentale, che è un’ideologia apparentemente democratica che le restituisce l’idea di decidere quando in realtà la sua vita e decisa da un manipolo di banchieri secolari che ha in mano quasi tutte le multinazionali ed i media che lei conosce e di cui usufruisce.

    In Ucraina risiede un governo nazista, la inviterei a ricercare come tratta i suoi dissidenti, legandoli con lo scotch ai pali nelle pubbliche vie ed abbassandogli i pantaloni per umiliarli (uomini e donne).

    Mi meraviglio che parli di democrazia e poi tollera che stiamo aiutando i nazisti, con tanto di bandiere con svastica, tatuaggi di Hitler, mostrine delle ss e chi più ne ha più ne metta.

    La sua democrazia, le fa vedere ciò che ritiene giusto che lei veda per avvallarne l’operato, e tace e censura tutto il resto. Non per niente, per capirci qualcosa, bisogna ricercare notizie da altri paesi, oltre che cercare di aggirare la censura occidentale.
    Ma il sistema sa che lei non lo farà, e se girerà qualche notizia diversa, prontamente ci sarà un fact-checker sovvenzionato da loro che distorcera abilmente la notizia facendole credere sia falsa. Perché il sistema sa, che lei ha bisogno di qualcuno che le dica cosa è vero e cosa è falso, perché il sistema sa di averla abituata a perdere il senso critico, l’istinto, il distinguere ciò che è giusto da ciò che è sbagliato o per mancanza di tempo e pigrizia farà così.

    Politicamente parlando, distorce inoltre completamente il significato di zar considerandolo come padrone, utilizzando modi di pensare degni del peggior modernismo che tanti danni appunto ha creato l’occidente.

    Inoltre, ricordo, che noi siamo qui in quanto amiamo il nostro paese e cerchiamo di preservarne l’integrità morale e bloccarne la deriva.

    Inviterei piuttosto lei, e chi la pensa come lei, ad andare in Ucraina, in quanto hanno bisogno di urgente aiuto per la controffensiva di non si sa che cosa, perché sinceramente siamo un pochino stanchi di strapagare, sia col portafoglio che in altri termini, per gli errori che commettono i nostri connazionali seguendo e bevendo a garganella propaganda a tutto spiano e rovinando il nostro paese, senza verificare loro stessi con un minimo di autonomia intellettuale se quanto accade sia quello che viene riportato.
    Sembra di essere ritornati indietro di tre anni, e bevete, bevete, bevete….

  12. Paolo ma cosa dice? Ma se parlate continuamente contro definendoli anche nazisti, se non è odio questo cosa è? Ma non si vergogna di negare l’evidenza. Ma lasci stare e lasci che si difendano dagli aggressori, invece di raccontarci le barzellette.
    Preservi la sua integrità morale, lasci a Noi la nostra libertà di espressione e la nostra libertà, stia sereno per se stesso e non si preoccupi di noi.

  13. L’avevo postato sotto un’altra notizia, lo ripropongo qui per capire che se ne pensa di talune dichiarazioni:

    Il ”democratico” podolyak, dopo le velate minacce al nostro paese rispondendo alle parole di Berlusconi (”Se non sei più attuale, è meglio non commentare poiché non riesci a capire neppure gli effetti che certe vicende possono avere sulla sicurezza dell’Italia”),
    dopo le minacce a mezzo mondo compresa la Cina, dopo le ultime dichiarazioni di Borrell, alla televisione rada dichiara:

    ”Borrell può dire: smetteremo di fornire armi all’Ucraina, ma questo significherebbe un genocidio in Ucraina e la guerra inizierebbe in altri paesi.

    Il numero di attacchi terroristici in europa aumenterebbe in modo significativo e non potremo sederci nei ristoranti a mangiare croissant con calma”.

    Ecco, si può dire tutto, anche che si possa interpretare per la parte russa, il che non avrebbe senso logico.

    È una minaccia bella e buona, i terroristi sono loro, lo hanno dimostrato, oltre che nazisti.

    Quanti miliardi abbiamo inviato? 13 oltre agli armamenti? Abbiamo creato il nuovo Isis.

    Avvertire di attacchi terroristici (da parte di chi se non da loro?), in caso di cessazione di invio armi, è una minaccia gravissima.

    Questa è la gente che ”aiutiamo”. Nazisti e terroristi.

    Dopo più di un anno, con mezzo mondo che aiuta l’Ucraina, non sono riusciti a combinare nulla contro la Russia, sarebbe ora di ammetterlo, visto che avete a cuore l’Ucraina.

    L’unica cosa che stanno facendo, e mandare al massacro continuamente il popolo ucraino, fra le fila e pieno zeppo di ragazzini ed anziani.
    Quindi, qual’e il limite di vite umane per rendersi conto che è ora di fermarsi? Oppure è veramente fino all’ultimo ucraino? Qualcuno crede ancora che la Russia verrà sconfitta, al di là delle parti?

  14. @Pippo, ma di quale evidenza parla? Di quella che le dicono i media? Esiste un mondo di informazione al quale lei volutamente non accede, e questo la rende pericoloso in quanto non capace di ricercare e confrontare.

    Se tutti i tg e i giornali passano la stessa informazione, lei crede sia l’evidenza, ma non controlla che sia propaganda.

    Ancora attendo smentite sul nazismo in ucraina, parliamo parliamo, ma nessuno nega a fatti.

    L’unica cosa di cui mi devo vergognare, e avere connazionali che fanno gli struzzi, talmente assopiti da non farsi nemmeno mezza domanda è non rispondere a semplici quesiti.

    Lo dimostra il fatto che la vostra capacita di argomentare risiede nell’utilizzo costante di termini, slogan, luoghi comuni ed etichette create e propagandate dai personaggi vari per influenzare l’opinione pubblica. Voi le assorbite e continuate ad usare sempre le solite terminologie per cercare di dare peso ad un pensiero che non vostro, ma vi è stato instillato. Ed alla prima domanda che vi viene posta di senso logico, cascate come le pere.

    Gli ”aggressori” e gli ”aggrediti”.

  15. Nel post del sig. ”Rito faletto”, avevo aperto il link inerente la non espansione nato ad est. Non l’ho salvato e, avendo gli admin cancellato il commento, non l’ho ritrovato.

    Però, proprio perché lo spunto postato era molto rilevante, mi sono fatto la mia ricerca, e lo ripropongo da altre fonti, ignorando l’uscita di questa notizia:

    Il settimanale tedesco Der Spiegel annuncia il ritrovamento, nell’Archivio nazionale britannico, di un documento relativo all’espansione verso Est della Nato. Si tratta, secondo il periodico, del verbale della riunione dei direttori politici dei ministeri degli Esteri di Usa, Regno Unito, Francia e Germania svoltasi a Bonn il 6 marzo del 1991 e dedicata alla sicurezza nell’Europa centrale e orientale. Il documento chiarirebbe che nell’occasione americani, inglesi, francesi e tedeschi convennero sul fatto che l’ingresso dei Paesi dell’Est alla Nato era “inaccettabile”.

    https://www.italiaoggi.it/news/lo-scoop-di-der-spiegel-sull-impegno-nato-di-non-espandersi-a-est-si-basa-su-un-verbale-desecretato-che-2552642

    «Lo scoop di Der Spiegel sull’impegno Nato di non espandersi a Est si basa su un verbale desecretato, che dà ragione a Putin. Dopo la caduta del Muro di Berlino (1989) i leader dei maggiori paesi della Nato avevano promesso a Mosca che l’Alleanza atlantica non sarebbe avanzata verso Est «neppure di un centimetro». Una promessa smentita dai fatti, visto che da allora ben 14 paesi sono passati dall’ex impero sovietico all’alleanza militare atlantica. Da qui le contromosse di Putin: la guerra in Georgia, l’occupazione della Crimea, l’appoggio ai separatisti del Donbass, lo schieramento di oltre centomila soldati al confine con l’Ucraina, infine la dura linea diplomatica con cui ha ribattuto alle minacce di sanzioni da parte di Usa ed Ue: «Mosca è stata imbrogliata e palesemente ingannata». Per tutta risposta, il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha ripetuto quella che per anni è stata la linea difensiva di Washington sull’allargamento a Est della Nato: «Nessuno, mai, in nessuna data e in nessun luogo, ha fatto tali promesse all’Unione sovietica». Una dichiarazione smentita dal settimanale tedesco Der Spiegel con uno scoop clamoroso, destinato a lasciare il segno. L’inchiesta, intitolata «Vladimir Putin ha ragione?» e ripresa integralmente negli Usa da Zerohedge, si basa su un’ampia ricostruzione storica dei negoziati tra Nato e Mosca che hanno accompagnato la fine della guerra fredda.

    Tra i documenti citati, spicca per importanza quello scovato nei British National Archives di Londra dal politologo americano Joshua Shifrinson, che ha collaborato all’inchiesta del settimanale tedesco e se ne dichiara «onorato» in un tweet. Si tratta di un verbale desecretato nel 2017, in cui si dà conto in modo dettagliato dei colloqui avvenuti tra il 1990 e il 1991 tra i direttori politici dei ministeri degli Esteri di Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia e Germania sull’unificazione delle due Germanie, dopo il crollo di quella dell’Est. Il colloquio decisivo, riporta Der Spiegel, si è svolto il 6 marzo 1991 ed era centrato sui temi della sicurezza nell’Europa centrale e orientale, oltre che sui rapporti con la Russia, guidata allora da Michail Gorbaciov. Di fronte alla richiesta di alcuni paesi dell’Est Europa di entrare nella Nato, Polonia in testa, i rappresentanti dei quattro paesi occidentali (Usa, Gran Bretagna, Francia e Germania Ovest), impegnati con Russia e Germania Est nei colloqui del gruppo «4+2», concordarono nel definire «inaccettabili» tali richieste. Il diplomatico tedesco occidentale Juergen Hrobog, stando alla minuta della riunione, disse: «Abbiamo chiarito durante il negoziato 2+4 che non intendiamo fare avanzare l’Alleanza atlantica oltre l’Oder. Pertanto, non possiamo concedere alla Polonia o ad altre nazioni dell’Europa centrale e orientale di aderirvi». Tale posizione, precisò, era stata concordata con il cancelliere tedesco Helmuth Khol e con il ministro degli Esteri, Hans-Dietrich Genscher.»

    Qui l’articolo originale di der spiegel: https://www.spiegel.de/ausland/nato-osterweiterung-aktenfund-stuetzt-russische-version-a-1613d467-bd72-4f02-8e16-2cd6d3285295

    I media nostrani ne hanno parlato?
    Sembra una cosa da niente? Eppure silenzio più totale. Attendo commenti, se le cose stanno così, chi ha torto marcio come da sempre si sostiene?
    Chi è l’infame che straccia trattati come sempre?

  16. L’evidenza è quello che scrive Paolo… ma veramente dice? Ma cos’è il padreterno indiscutibile e detentore della verità? E i media invece dicono solo cose false? Forse è il caso che si dia una regolata, anche la sanità pubblica può aiutare, ma non servono sicuramente vaccini in questo caso.

  17. Signor Spinello, Lei sostanzialmente mi dice: “Lasci stare i cosacchi, gli zar e l’Urss, parli della Russia di oggi”. Sarebbe come dire che parlando di Tizio e del suo comportamento oggi, dividessi la vita di Tizio in comparti stagni, separati tra loro, senza alcun collegamento. Il presente contiene il passato di cui è il risultato, e contiene, in nuce, il futuro. Ognuno di noi è la sua storia. Ogni paese si identifica con la propria storia. L’esperienza democratica non fa parte della storia della Russia che solo in un breve periodo, con Gorbaciov presidente, aveva sperato in un cambiamento. Ma chi l’aveva sperato? Il popolo russo o le élite “educate” (colte), scrittori, intellettuali, giornalisti, oppositori del regime? La libertà di espressione, prerogativa delle democrazie, e lo stato di diritto che vieta di imbavagliare il dissenso, non esistono nell’attuale Federazione russa, come non esistevano durante gli anni dello zarismo e dell’Unione sovietica di cui la Federazione russa conserva le caratteristiche principali. La “rivoluzione democratica” nella quale Gorbaciov credeva, fu fermata dall’oligarchia dei vecchi funzionari del partito comunista sovietico, un apparato monolitico, sostanzialmente immobile, ostile al cambiamento nel quale vedeva il rischio di perdere il proprio potere. Gorbaciov era considerato un nemico, un traditore, come è stato testimoniato dal silenzio delle Tv russe sulla sua scomparsa. Putin la pensa allo stesso modo, il che lo rende erede consenziente del regime che l’ha preceduto. Se questo a Lei non piace perché contrasta con la sua idea di un Putin quasi democratico, non so che farci. Se vuole cambiare la storia a beneficio di Putin, non fa niente di diverso da coloro che per odio dell’occidente, della Nato, dell’America, (sarebbe da capire cosa c’è dietro a tanto odio, la storia personale intendo o, in alternativa, l’ignoranza della verità storica e la volontà di credere a Lavrov, Peskov, Medvedev, Zakharova e alla schiera di filorussi ed ex comunisti alla riscossa) prendono le parti dell’autocrate russo. Con la differenza, però, che lei, da anticomunista, difendendo Putin estimatore di Stalin, si schiera, ma credo involontariamente, con i comunisti, nemici storici degli Usa, del patto atlantico ecc., e con i partigiani di Pagliarulo, presidente dell’Anpi, e con Tarquinio, ex direttore di Avvenire, i quali mistificano il significato di resistenza, differenziando tra la resistenza italiana contro il nazifascismo e la resistenza degli ucraini contro i russi invasori. Come se ci fosse una resistenza di serie A e una di serie B. Contorsionismi ridicoli che trasudano falsità e sono pappa per creduloni e faziosi. Comunque, per finirla qui, mi pare che Lei in un suo commento avesse nominato Orwell. Non ricordo a che proposito, ma ne approfitto per ricordare brevemente che nel famoso romanzo “1984”, lo scrittore inglese anticipa con sorprendente lucidità e chiaroveggenza una società governata dal totalitarismo. Controllo capillare della popolazione da parte della polizia segreta, lavaggio del cervello ai sospetti oppositori, creazione di un nemico esterno inesistente, presentato come causa dei problemi contingenti della popolazione, un ministero di importanza capitale, il ministero della Verità, cui è affidato il compito di continuare a riscrivere la storia secondo le convenienze del regime. Tutto questo sembra fatto apposta per descrivere la Russia di ieri e di oggi, la propaganda, il trollaggio, la sua immutabilità nel tempo. Certo Orwell non poteva prevedere di truppe mercenarie , di Prigozhin e altro..

  18. @pippo, l’evidenza, o perlomeno, la migliore evidenza possibile, è ascoltare tutte le campane, approfondire tutte le fonti e cercare di dare un senso agli avvenimenti con metodo logico.

    Se esiste un problema nazismo in ucraina, e glielo dicono in molti, lei ha verificato con fonti diverse dalle solite? E’ una domanda semplice anche questa, ma non mi fornisce risposta nemmeno lei, al solito.

    La sanità pubblica ed i vaccini? Non comprendo l’attinenza. Pare una fissa la sua, sembra quasi che debba giustificarsi dei soldi che ci avete fatto buttare anche in quel periodo, quando si accusava che chi non si vaccinava doveva pagarsi le cure, mentre invece dalla seconda dose in poi le t.i. si sono intasate solo di vaccinati e, stranamente, i giornali non riportavano più la distinzione fra ricoverati vaccinati e non.

  19. @Rita faletti, senza offesa alcuna, io continuo a vedere in ogni singolo ragionamento che espone, l’applicazione alla realtà attuale della società in cui viviamo.

    Società nella quale si applica censura (esempi recenti e comprovati da documentazione per Facebook, Twitter etc), dove avviene un revisionismo storico costante accompagnato dalla cancel culture, dove politiche massoniche contrastano la tradizione e la famiglia, dove la neolingua inizia ad avere il sopravvento, dove ci si autocensura per imposizione del politically correct, dove si distrugge in pochi anni la fede, l’arte e tutto quello che è servito all’occidente per prosperare e diventare quello che è.

    Lei tutto questo lo esporta in Russia, criticando lo zarismo (per quale ragione storica pervenuta o riletta in chiave moderna non saprei), il comunismo (ben venga), e dicendo che da noi vige la democrazia.

    Qualcuno, troverà chi, la chiama però giustamente esocrazia, termine perfetto per descrivere la nostra attuale e fasulla situazione politica.

    Giovanni Paolo II, nell’enciclica centesimus annus scriveva che pure la democrazia, pretesa con il criterio di poter decidere cosa sia bene e cosa no col il numero, si trasforma inevitabilmente in totalitarismo.

    ‘«Una democrazia senza valori si converte facilmente in un totalitarismo aperto oppure subdolo, come dimostra la storia.

    Né la Chiesa chiude gli occhi davanti al pericolo del fanatismo, o fondamentalismo, di quanti, in nome di un’ideologia che si pretende scientifica o religiosa, ritengono di poter imporre agli altri uomini la loro concezione della verità e del bene. Non è di questo tipo la verità cristiana. Non essendo ideologica, la fede cristiana non presume di imprigionare in un rigido schema la cangiante realtà socio-politica e riconosce che la vita dell’uomo si realizza nella storia in condizioni diverse e non perfette. La Chiesa, pertanto, riaffermando costantemente la trascendente dignità della persona, ha come suo metodo il rispetto della libertà.

    Ma la libertà è pienamente valorizzata soltanto dall’accettazione della verità: in un mondo senza verità la libertà perde la sua consistenza, e l’uomo è esposto alla violenza delle passioni ed a condizionamenti aperti od occulti»

    Pare abbastanza evidente ed attuale di cosa parli G.P.II, e di sicuro e davanti ai nostri occhi a quali condizionamenti siano sottoposti gli individui senza valori.

    Mi dica lei, quali valori dilagano oggi, quali siano le verità che vengono proclamate, quante siano le menzogne, e se la morale di cui è permeato l’uomo oggi non sia la causa di una evidente deriva al totalitarismo.

    Quindi, come sempre sottolineo, prima di fare le pulci a Putin, facciamo autocritica sana.

    Occidente liberale, nato, usa, cosa ci insegnano la storia recente ed il presente? Che si predica bene e si razzola male, che si ha l’arroganza di esportare modelli, che si sono fatti stragi in nome della decantata democrazia, vendutaci (meglio affittataci) da banchieri, che tutta la storia e una continua falsificazione degli avvenimenti e molto ben delineata distorsione della verita.

    Quando iniziamo a parlare di queste cose, invece che di Putin?

    Se lei stessa ammette che passato e presente sono collegati, ovviamente, partiamo dalle menzogne storiche che riguardano noi, le cause che ci hanno portato ad oggi e ad essere quello che siamo nella situazione attuale.

    Se sono importanti per capire Putin, lo sono ancora di piu per comprendere noi perche ci stiamo comportando cosi nei suoi confronti, cosa ci lega agli usa e cosi via.

    se siamo stati dei santi o se nella nostra storia tutto e stato merito di eroi, santi e cavalieri, di cosa ci si preoccupa buttandosi nel nostro passato?

    forse non e possibile, perche sa anche lei che non e cosi, e la storia recente e presente non starebbero in piedi se aprissimo i nostri armadi parlando chiaramente di certe vicende storiche nazionali ed internazionali.

    pero non si dica, allora, che sono dettagli inutili e depistanti se riguardano noi, mentre sono invece rilevanti per i russi, perche allora ha pienamente ragione il sig. spinello.

    la storia e unica, quello che accade fra russi ed occidente oggi, non e su strade parallele e diverse, e un unico calderone.

    se si parla della storia russa, si deve parlare anche della nostra, simultaneamente. e la storia, ha sempre gli stessi burattinai, cosi come il presente.

  20. Tonino Spinello

    Eccomi Dott.ssa Faletti, oggi è stata una giornata lunga, una di quelle senza tregua.
    Ultimamente ci stiamo dicendo sempre le stesse cose, non rischiamo di essere ripetitivi?
    Quando le rimbrotto del passato della Russia con tutte le cose colorite che ci hanno fatto studiare a scuola e alimentati nei secoli dai suoi colleghi, è perchè lo stesso trattamento non lo riserva all’occidente. Eppure Lei sa benissimo quanto male abbiamo fatto e quanto caini siamo stati tra noi alleati stessi. E sa anche quanto bravi siamo a nascondere il letame, siamo talmente bravi che arriviamo a dire che quel letame è di Putin, non il nostro. Siamo talmente plagiati che ormai arriviamo a credere che la merda che abbiamo in casa è perchè sicuramente ci ha cagato Putin. In pratica quello che siamo noi, lo buttiamo addosso agli altri, ora non so più se sono sempre loro i cattivi.
    Se dobbiamo scavare il letame degli altri, prima ci dobbiamo togliere il profumo di dosso. Questo lo dico a proposito di Orwell che quanto elencato, non mi sembra che in Russia sia cosi, invece è quello che abbiamo vissuto noi fino a pochi mesi fa e lo vivremo ancora. Questo non è odiare l’occidente, è odiare il potere finanziario che “opprime l’occidente democratico”. E non è nemmeno odiare Putin, come di contro non ci andrei a letto, il mio è un ammirare Putin, perchè sta difendendo il suo paese sovrano dal letame occidentale, quello che non ha più i valori perchè li ha persi!
    Su quanto riguarda Putin, Lavrov, Peskov, Zakharova, eccetto Medvedev, li considero persone serie per come parlano, e la pacatezza che hanno nel dire le cose.
    Li metta a confronto con i nostri “ballagazzisi” e poi mi dice!

  21. Il Papa polacco era anche un nemico acerrimo del totalitarismo comunista. Lei parla di valori cristiani, ma non condanna Putin che quei valori calpesta. Mette assieme la cancellazione della cultura (in Occidente e ormai in fase calante) con il revisionismo storico (in Russia), politiche massoniche, famiglia, tradizioni e mi dice che trasporto tutto questo in Russia, poi si augura che venga il comunismo mentre in un precedente commento diceva peste e corna del liberalismo marxista. Si metta d’accordo con se stesso e si concentri su un argomento alla volta. Di seguito dice che la libertà è pienamente realizzata solo dall’accettazione della verità. Quale? La sua? Interessante invitarmi a non fare le pulci a un criminale, per lei i morti sono bazzecole. Complimenti. Le sue valutazioni sono viziate da fanatismo e originano da uno spaventoso ribaltamento della realtà. Le cito Hobsbawm, storico di fama mondiale: “Le dinamiche storiche della maggior parte dei paesi del mondo nel corso del Secolo breve sono derivate e non originali. Esse consistono fondamentalmente dei tentativi da parte delle élite di società non borghesi di imitare il modello sperimentato in Occidente, che era considerato come un modello generatore di progresso, di ricchezza e di cultura attraverso lo sviluppo economico e tecnico-scientifico nella variante capitalista o socialista. Non c’era altro modello operativo che quello della “occidentalizzazione” o della “modernizzazione”, o comunque si scegliesse di chiamarlo.” Occidente come modello, quindi. Se ne deduce che la storia non procede allo stesso ritmo e con le stesse modalità ovunque, che non è unica e che quelli che Lei chiama burattinai non sono gli stessi, altrimenti non ci sarebbero paesi “fuorilegge” e paesi che rispondono alle leggi del Diritto internazionale, non ci sarebbero popoli sottomessi e popoli liberi, non ci sarebbero le dittature e le democrazie.

  22. @Rita faletti, mi cita dove loderei il comunismo, dopo decine di post dove lo maledico, dichiarandomi sempre apertamente cattolico (quindi, contro il comunismo, oltre che ovviamente contro il liberalismo)?

    Mi fa comprendere in quale modo dovrebbe essere vero che Putin sostiene il comunismo, quando i suoi oppositori sono comunisti ed invece l’eroe navalny (introduco altra carne al fuoco), ha sostenuto confronti invece con la destra russa nazista (altro argomento da approfondire…)?

    Mi spiega perché conta i morti ucraini, vittime collaterali di un processo di avvenimenti creato da menzogne occidentali (elencate anche in questo thread, oltre alla cronistoria di un altro post, anche la non espansione a est della nato), quando si contano a migliaia quelle ucraine/russofone per mano del regime nazista a Kiev in 9 anni?

    Chi ha detto da poco che se il Messico avesse ucciso 14 mila americani, l’America l’avrebbe subito invaso, senza attendere 9 anni?
    Mi pare sia stato un americano in questi giorni… Fra l’altro democratico.
    Questo dopo aver commentato i documenti del pentagono che parlano di 300.000 soldati ucraini morti, in un rapporto da 5 a 8/1 senza che la Russia sia stata intaccata.

    Da intervista a Kennedy (candidato alla presidenza, democratico, aperto oppositore di Trump):

    «Avremmo dovuto ascoltare Putin in tutti questi anni. Sapete, ci eravamo impegnati con la Russia con Gorbaciov che non avremmo spinto la NATO di un centimetro a est. Perché allora siamo andati avanti?

    Abbiamo mentito. Abbiamo introdotto 13 nuovi paesi nella NATO. Abbiamo fornito loro sistemi missilistici con armi nucleari.

    Abbiamo condotto esercitazioni congiunte con l’Ucraina e con altri nuovi Stati della NATO. Qual è l’obiettivo della NATO, se non quello di contrastare la Russia? E se fin dall’inizio vi rivolgete alla Russia con ostilità. E abbiamo proceduto lentamente – tutti questi Stati che dicevamo non sarebbero mai diventati parte della NATO improvvisamente sono diventati parte della NATO.

    E poi sappiamo cosa è successo in Ucraina. Gli Stati Uniti hanno sostenuto, in effetti, il colpo di Stato nel 2014 contro il governo ucraino democraticamente eletto.

    E oggi abbiamo le trascrizioni delle conversazioni telefoniche. Victoria Nuland, ha scelto un nuovo gabinetto dei ministri ostile all’Unione Sovietica.

    E così, se vi mettete nei panni della Russia, capirete: gli Stati Uniti, il nostro più grande nemico, hanno ora preso il controllo del governo del paese, lo hanno reso ostile nei nostri confronti, e poi hanno iniziato a emanare leggi che lo danneggiano.

    E questo non vuol dire che non consideriamo Vladimir Putin un gangster, un delinquente o un bullo. Proprio così. Ma la guerra non è nel suo interesse. E ci ha ripetutamente detto che queste sono le linee rosse che state oltrepassando.»

    E come si fa a paragonare i sostenitori comunisti di Putin, per dare sostegno ad una tesi fantascientifica di suo ideale comunismo, quando persone come Trump ed altri sovranisti americani hanno sempre sostenuto Putin e bollato come sbagliato il sostegno all’Ucraina anziché il dialogo? Forse sovranisti e comunisti hanno una visione più obiettiva e sincera dei fatti, rispetto ai liberali democratici, che la storia ritrae sempre come grandi menzogneri e distorsori di verità.

    La sua linea, senza offesa, fa acqua da tutte le parti. Putin e un sovranista, non comunista e non nazista. Queste sono etichette che si necessita dargli per distruggerlo agli occhi dell’opinione pubblica, cose che attecchiscono facilmente per certe persone. Ma la realtà sappiamo essere profondamente diversa. La russia prospera, si respira aria di libertà nel rispetto di regole che erano in vigore anche da noi moralmente fino a qualche anno fa. E quella che lei reputa repressione, è protezione del paese da colpi di stato esterni e finte rivoluzione organizzate da cia (per loro stessa ammissione), da Israele o da soros, come avvenuto ovunque.
    Per le solite motivazioni che continuo a citare ma che lei bolla come ”depistanti”, quando in realtà sono proprio il fulcro della questione.

    Lei giudica il mondo Russo da una posizione occidentale, leggendo le notizie che passa la politica nostrana o la parte militare nostrana (europea), che a sua volta le prende da Kiev.

    Pensi un po’ come saranno imparziali queste notizie, e, di conseguenza, le valutazioni.
    Come fa a basare le sue opinioni imparzialmente, se non vi è, anche per lei, confronto diretto con una realtà diversa da quella raccontata?

    Se così non fosse, vedrebbe quello che si vede realmente sul campo di battaglia, reportage indipendenti di occidentali, come vengono trattati i prigionieri di guerra, cosa pubblicano quei santi degli ucraini nei loro canali diretti e tutte le notizie che il nostro ministero della verità filtra, altro che in Russia.
    Poi ci sono gli italiani in Russia, altro discorso, e migliaia di aziende che non hanno lasciato nulla. E lì i racconti e le testimonianze, messe accanto alle descrizioni della russia del mondo occidentale, fanno veramente crollare il castello di menzogne costruito su a Putin.

    Siamo collusi, abbiamo portato noi la Russia a questo conflitto, ed ora siamo anche complici di quello che accade, sempre perché o si sa e si sta zitti (quindi ignavia o ideologia), o si ignora e non si rimedia.

    Eviti di parlare di Rothschild e Rockefeller, eviti di parlare di nazismo in ucraina, eviti di discutere dei passaggi volutamente creati dalla nato ignorando le richieste di mosca, eviti di parlare del genocidio del donbass, eviti il colpo di stato, eviti di parlare di danno economico del brics contro i banchieri di cui sopra, eviti di parlare di tutti gli accordi stracciati, e chiunque non avrà letto in una sequenza questi avvenimenti… Credera che Putin e un aggressore, espansionista e nostalgico del comunismo.

    Se i fatti si raccontano dal 2022, tutto è possibile.

    Peccato però non sia così, e lei lo sa benissimo, ma al solito, non ne parla, perché non può giustificare i fatti elencati sopra senza smentire la sua narrazione. Anzi, non si possono proprio giustificare, sono proprio fatti storici che portano conseguenze logiche e scontate per qualsiasi analista.

    Per questo dico che la storia deve avere un senso logico, altrimenti sono sempre e solo etichette e vomito di rabbia e, come direbbero i fact-checkers, considerazioni ”fuori contesto”.

    E le faccio una domanda precisa, per la quale sarebbe utile per chiunque una risposta valida (tanto so che al resto non risponderà come le altre volte):

    Perché quando il Kosovo chiedeva l’indipendenza (a suon di attentati), si è rasa al suolo Belgrado senza ok dell’onu, quando invece l’hanno chiesta Crimea e donbass non abbiamo raso al suolo Kiev ed abbiamo preso per il sedere per anni una Potenza nucleare mettendo basi davanti casa loro e facendo ammazzare la popolazione russofona?

    Sarebbe meraviglioso se riuscisse a dare una risposta, sia alla cronistoria che ho citato più volte, a questo punto da gorbachev in poi da un punto di azioni occidentali, sia a questa domanda, perché mi sfugge proprio altrimenti la logica di certi ragionamenti che non riescono proprio a farmi cambiare posizione.

    E concludo facendo notare che negli usa, dove l’Ucraina e considerata una ”lavanderia di soldi”, iniziano a sganciarsi tutti da zelensky, sia perché il default e vicino, sia perché l’appoggio e bassissimo, sia per i documenti trapelati del pentagono. Non a caso la ”minaccia” di podolyak che ho citato.
    Ma forse sbaglio io che do per scontato che diverse notizie le vedano tutti fuori dai canali consoni.

    Sarebbe ora che iniziassimo ad ammettere anche qui l’ennesima presa per i fondelli e sganciarci, visti i retroscena che saranno sopresa per tanti, ma noiosi per altri.
    Se negli usa iniziano i mea culpa, un motivo c’è. E da quando gli usa lo fanno? Vuol dire che la situazione li e proprio grave, peggio che in ucraina.

    ”Se hanno creduto a Karl Marx (o al liberalismo), qualunque balla gli racconti andrà bene” (G. Guareschi via don Camillo).

  23. Lei tutto questo lo esporta in Russia, criticando lo zarismo (per quale ragione storica pervenuta o riletta in chiave moderna non saprei), il comunismo (ben venga), e dicendo che da noi vige la democrazia. Questo lo ha scritto Lei.

  24. @Rita faletti, «criticando» lo zarismo… (criticando) il comunismo (ben venga).

    Ben venga la critica al comunismo. Sono cattolico, non posso appoggiare sicuramente comunismo, sinistra, centro sinistra, centro destra o destre che non seguono valori cattolici.

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