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Modica, ritrovamento archeologico in Contrada Bellamagna

Tempo di lettura: 2 minuti

Nei giorni scorsi, durante lavori di manutenzione in una cisterna, per la raccolta delle acque piovana in un’azienda agricola di Contrada Bellamagna a Modica, alcuni muratori, si sono trovati al cospetto di dipinti murali impressi nelle pareti di una grotta-cisterna, ricavata dopo aver murato l’ingresso ed operato un foro nel soffitto per l’attingimento.

Il locale si sviluppa, in due sub ambienti attigui, uno ellittico e l’altro rettangolare, per un’estensione di circa 80/90 mq ed un altezza di circa 3 m.
Sulle pareti, ed in particolare su quella sub circolare, sono impresse vistose e colorate immagini sbiadite dal tempo.
Lungo parte delle pareti, sono evidenti, ricavati scavati nella roccia dei sedili.
Considerata l’occasionale quanto eccezionale ritrovamento, il proprietario ha sospeso i lavori e subito avvertito il proprio legale.
Di comune parere, hanno provveduto a segnalare il ritrovamento alla Sovrintendenza di Ragusa, ed al Commissario Straordinario del Comune di Modica.
Considerata la somiglianza, nel colore e nelle immagini raffigurate, alla chiesa rupestre di S.Niccolò Inferiore,  si presume di essere al cospetto di una nuova meravigliosa chiesa rupestre.
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14 commenti su “Modica, ritrovamento archeologico in Contrada Bellamagna”

  1. In c.da Penninello un ipogeo con tombe ed arcosolio, fu trasformato in cisterna, tappando l’ingresso e formando il soffitto.
    Tutt’intorno vi sono tantissime tombe, grandi e piccole.

  2. Mariä Migliore

    Questi scherzi da pesce d’aprile, evitateli.
    Ci avete già provato ieri che, era il 31 marzo, sappiate che avete rischiato una querela, per l’infondatezza della notizia data.
    Perdete di credibilità come giornale online!
    L’argomento in questione, è una cosa seria.
    Buon fine settimana

  3. Libera Bellamagna

    … . su un argomento delicato come quello del caso Bellamagna .. una notizia del genere sarebbe stata subito soppressa dai poteri forti…. credo quindi sia un pesce d’aprile

  4. Giuseppe Iemmolo

    Il nostro territorio è ricco di siti archeologici. Spesso vengono recintati non solo per renderli inaccessibili ma anche non visibili proprio per evitare di essere individuati e censiti.
    Personalmente sono testimone dell’esistenza di una realtà simile che racconto. All’età di otto anni, vivendo nelle bellissime campagne modicane, al divieto di avvicinarmi a quella che veniva indicata come una normale cisterna, ho contrapposto la mia segreta scelta di andare a vedere. Mi affaccio dentro attravrrdo quella che era la porta, chiusa con un muro a tenuta stagna, ho notato che sul pavimento delle tombe prive di coperchio, tombe uguali a quelle presenti nella grotta accanto e comunque uguali, per capirci, a quelle esistenti a cava d’ispica, grotta della “larderia” o come la chiamano.
    In altre parti del mondo tutto farebbe parte di un bellissimo itinerario turistico, da noi li nascondiamo ed evitiamo che li scoprano.

  5. @ Maria M.:
    Purtroppo spesso la verità fa di questi effetti su persone confuse.
    Mi risulta che ogni anno RTM ha “onorato” il 1 di aprile.
    Ed in tanti sono passati dalla “padella”, altri invece sono caduti sulla brace come lei.
    Le brucia così tanto?

  6. Giuseppe Raniolo

    Onore al proprietario e al suo legale.
    Quanto è stato perso del nostro patrimonio archeologico a causa di persone senza alcun senso civico, senza amore e rispetto per la nostra storia comune e per la bellezza!

  7. Purtroppo non può che essere un pesce d’apirle, che rtm ha sempre “onorato” con argomenti “scottanti”… ricordo ancora quello dell’anno scorso sul vescovo.
    Ad ogni modo è vero che molti proprietari hanno negli anni occultato o distrutto ritrovamenti archeologici, per il timore (fondato?) di ritrovarsi poi una proprietà con valore commerciale azzerato dall’oggi al domani. Se lo stato pagasse adeguatamente per il ritrovamento e la tutela di siti archeologici diverrebbe una caccia al tesoro e non un qualcosa a suo modo “spiacevole”.
    Comunque non è un modus operandi prettamente modicano… è accaduto spesso anche nell’agrigentino…!

  8. @Maria M. mi spiega la querela su quale illecito si basa?
    Non credo che la redazione si metta a scherzare su queste cose.
    Forse li vuole querelare per vendita di pesce senza licenza????

  9. Pesci d'aprile:

    @ Vincenzo:
    Per il momento NO!
    Nel tempo, tanti ritrovamenti archeologici sono stati alienati o celati per non incappare nelle maglie della burocrazia delle sovrintendenze.
    Altri ritrovamenti hanno preso la via delle “ricettazioni” ( tombaroli ).
    I proprietari o gli autori delle scoperte, preferiscono “defilarsi” di fronte a problemi con le “Istituzioni”.
    Io per aver portato a conoscenza un ritrovamento archeologico sono stato denunciato.
    Sentito, mi sono difeso, e per il denunciante è stata una sconfitta.
    Ciò nonostante ho proseguito con la messa a punto del “metodo” personale di ricerca ed individuazione ( teoria di Lima Sierra verificata ).

  10. Pesci d'aprile:

    @ Vincenzo:
    Vuoi vedere che scatta ora un altra segnalazione?
    E magari cercheranno di intimidirmi o fammi passare per megalomane….
    Ad ogni modo, sono pronto a collaborare con laureandi nella stesura di tesi universitarie esclusive.
    Non è possibile collaborare con illustri personaggi,vari i motivi.

  11. Pesci d'aprile:

    @ Cicciorock:
    Si mi potrebbero querelare per “esercizio abusivo di professione”!
    Pronta la DIFESA .

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