
Il Consorzio di Bonifica di Ragusa fa acqua da tutte le parti. E’ il messaggio lanciato dall’Onorevole Ignazio Abbate nella sua interrogazione urgente indirizzata al Presidente della Regione che tratta proprio l’incresciosa situazione che vivono quotidianamente i lavoratori del Consorzio e gli utenti che non ricevono il servizio sperato ma in compenso si vedono recapitare bollette carissime. “Il consorzio, mediante una serie di acquedotti rurali, dovrebbe provvedere alla distribuzione di acqua per l’approvvigionamento idrico potabile delle aziende agrarie e zootecniche ubicate nel comprensorio consortile, distribuzione che è sistematicamente interrotta a causa della vetustà delle condutture, costellate di perdite e di guasti che privano gli utenti del servizio. A questa problematica si aggiunge anche l’esiguità del personale a disposizione che impedisce qualsiasi tipo di intervento di manutenzione tanto da costringere gli stessi cittadini a provvedere ad eseguire le riparazioni. In aggiunta alla precarietà della rete idrica, ogni avversità meterologica comporta pesanti ricadute su famiglie e imprese, poichè l’inefficienza degli impianti di potabilizzazione non consente il ripristino immediato dell’erogazione dell’acqua. Una cosa però viene erogata con puntualità: l’emissione di cartelle per importi considerevoli che colpiscono, indistintamente, i proprietari di fondi agricoli ricadenti sotto la propria giurisdizione. In passato, a fronte dell’invio di analoghe cartelle è stata proposta opposizione presso la commissione tributaria di Ragusa con esito favorevole ai ricorrenti e anche per il presente, il ricorso contro “fatture pazze” con importi elevati e forfettari vedrà ancora una volta soccombente l’Ente erogatore. Alla luce di questa situazione ormai insostenibile ho chiesto l’intervento del Presidente della Regione, per il bene dei cittadini e dei lavoratori impiegati”.