“E’ ormai una costante della comunicazione dell’attuale sindaco quella di enfatizzare il futuro della città attraverso le opere pubbliche in itinere, dal momento che di definito, dopo 5 anni non c’è nulla.
Fra l’altro, da mesi si danno per imminenti consegne di piccoli lavori di riqualificazione che vengono spacciati per opere pubbliche a beneficio del centro storico.
È il caso dei locali della ex biblioteca, dove questa amministrazione non riesce a trasferire nemmeno gli uffici anagrafe, a meno che non siano ancora risolti i problemi di infiltrazioni delle acque piovane che non sono stati considerati e prevenuti dai tecnici.
Immaginiamo che tutto sarà concentrato negli ultimi giorni di campagna elettorale quando anche il semplice trasferimento di uffici sarà passerella con tanto di taglio del nastro tricolore
Ma cosa si farà per il cantiere del Teatro della Concordia ?”
È l’interrogativo che si pongono dall’Esecutivo di Segreteria di Territorio Ragusa alla lettura di un post del sindaco sui social dove si legge “Sopralluogo al Concordia. Dopo una attesa storica, Ragusa avrà un degno Teatro comunale e lo avrà in Centro, motore di cultura e di socialità.”
“Ma quando si metterà in moto questo motore di cultura e di socialità? L’intraprendenza politica dell’allora sindaco Dipasquale e la sua tipica velocità di esecuzione delle idee e delle iniziative, portò all’esproprio dell’immobile e alla veloce realizzazione di un progetto del quale molti hanno cercato di disfarsi, senza riuscire a trovare valide soluzioni alternative.
Ma, allora era tempo di politici di altra caratura!
Per venire ai giorni nostri, continuano da Territorio Ragusa, anche il nostro sindaco ha atteso tre anni prima di mettere al centro l’attuazione di un progetto lungimirante per il futuro della città e del centro storico.
Al tempo della presentazione alla stampa del cantiere aperto, si parlò di 15 mesi per il completamento del primo stralcio: come, ormai, da tempo, ci ha abituato l’assessorato ai lavori pubblici, non si sa di cosa si parla, di mesi ne sono passati 21 e non si ha nemmeno l’idea di quando potrà essere completato il primo stralcio.
A che serve pubblicare post, se non a una sterile e strumentale campagna elettorale che si dovrebbe fare sulle cose concrete e non su quelle che non si sa quando saranno complete?
Ricordiamo che il primo stralcio doveva riguardare essenzialmente il recupero della facciata, unico elemento architettonico che andrà conservato, e il foyer che sarà utilizzato, in un primo tempo, come area espositiva e per piccoli convegni.
Contestualmente, si leggeva in un resoconto dell’epoca sul sopralluogo, “si provvederà alla demolizione della vecchia costruzione, si provvederà solo alla nuova copertura di quello sarà il teatro, con la torre scenica, in attesa del reperimento dei fondi necessari per il completamento dell’opera.
I lavori del primo stralcio dovevano comprendere la riqualificazione della palazzina adiacente al teatro, che sarà utilizzata come uffici e locali a servizio della struttura principale.
Dopo 21 mesi, non c’è nulla di quanto doveva essere completato a settembre del 2022, e il bello è che quando, nell’amministrazione sentono parlare del ‘NULLA’, si innervosiscono, ma parlano i fatti, la realtà davanti agli occhi di tutti.”
“Tanto varrebbe – concludono da Territorio – fermarsi a far rivedere i campetti di via delle Sirene, ancora colpevolmente privi della club house o qualche tratto di pista ciclabile, le uniche cose completate in 5 anni da questa amministrazione, peraltro non definibili vere opere pubbliche”.