
L’associazione Confronto, da sempre impegnata a difesa della Camera di Commercio di Ragusa e della classe imprenditoriale della provincia, ha deciso di rivolgersi ai Parlamentari Nazionali e Regionali per chiedere concreti e produttivi interventi affinché entro il prossimo 31 dicembre il Governo Regionale possa intervenire per il raggiungimento di obbiettivi che preservino il territorio ibleo da ulteriori penalizzazioni. E ciò in applicazione dell’art.54/ter del D.L.25.05.2021 n.73 e successive modifiche ed integrazioni, il cui primo comma recita che “La Regione Siciliana, in considerazione delle competenze e dell’autonomia ad essa attribuite, può provvedere, entro il 31 dicembre 2022, a riorganizzare il proprio sistema camerale, anche revocando gli accorpamenti già effettuati o in corso alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, nel rispetto degli indicatori di efficienza e di equilibrio economico nonché del numero massimo di camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura previsto dall’art. 3, comma 1, del decreto legislativo 25 novembre 2016, n.219, e assicurando alle camere di commercio di nuova costituzione la dotazione finanziaria e patrimoniale detenuta da quelle precedentemente esistenti nella medesima circoscrizione territoriale ”.
“Confronto ha da sempre contestato la scellerata scelta, operata dagli Amministratori del tempo senza alcun rispetto per gli imprenditori iblei e per la dignità della provincia, di accorpare la Camera di Commercio di Ragusa a quella di Catania – ha ricordato Enzo Cavallo – E mentre si sperava in una revisione di tale penalizzante decisione si è invece dovuto prendere atto che, con legge dello Stato, la Camera di Commercio di Ragusa, senza alcuna consultazione, è stata accorpata inopinatamente alla Camera di Commercio di Trapani insieme agli Enti Camerali di Siracusa, di Agrigento e di Caltanissetta. Contro tali inaccettabili provvedimenti – ha proseguito Cavallo – sono state intraprese diverse iniziative a difesa dei territori interessati, per accorpamenti effettuati senza alcuna considerazione della diversità vocazionale, della mancanza di affinità e delle distanze e del precario sistema dei collegamenti, ma anche per proporre soluzioni più rispettose delle effettive esigenze delle categorie produttive. Dai Parlamentari della Provincia è legittimo attendersi l’avvio di una azione decisa e determinante per il riconoscimento a favore della Camera di Commercio del ruolo che ad essa e a tutto ciò che rappresenta e può rappresentare sempre di più, compete. Crediamo che, oggi più che mai, l’intera classe dirigente iblea è chiamata far valer tutto il suo peso. E’ anche per questo – ha concluso Cavallo – che abbiamo voluto coinvolgere i Sindaci dei Comuni della provincia ed il Commissario del Libero Consorzio Comunale di Ragusa”.