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Modica. Il Caffè Quasimodo annulla la XVII Stagione letteraria

Tempo di lettura: 2 minuti

Il Caffè Letterario Quasimodo di Modica dopo sedici anni di presenza nel territorio modicano e oltre, ha annunciato, con un comunicato del suo Presidente Domenico Pisana, la fine della propria attività e pertanto, come si legge nella nota inviata agli organi di informazione, la XVII stagione di appuntamenti, già programmata e che doveva aprirsi lo scorso 8 ottobre , è stata annullata.

Presidente, perché questa decisione, che ha colto di sorpresa tante persone simpatizzanti del Caffè Letterario che lei presiede?

La decisione, presa con rammarico, è scaturita dall’ impossibilità di poter utilizzare il Palazzo della Cultura con il patrocinio gratuito del Comune di Modica; l’uso dell’auditorium, per sedici appuntamenti, secondo la nuova regolamentazione comunale, avrebbe richiesto una somma di 4000 euro, che non siamo in grado di sostenere.
Il gruppo da me ideato nel 2005, che ha visto tra i membri fondatori il poeta Salvatore Paolino e le poetesse Franca Cavallo e Silvana Blandino, è nato in modo spontaneo, aggregando poi altri poeti, musicisti, pittori, artisti, attori teatrali del territorio di Modica e del suo comprensorio, in particolare Ispica e Pozzallo ove per alcuni anni si sono fatti dei sabati letterari. Il nostro è stato un gruppo atipico senza alcun obiettivo particolare, sorto con l’intento di far accostare le persone alla letteratura, all’arte, alla musica. Gli incontri del gruppo sono stati sempre a tema, fatti di letture, di riflessioni critiche, di presentazioni di libri e di personaggi letterari degli Iblei, di autori della grande letteratura(Dante, Petrarca, Boccaccio, Manzoni, Leopardi, Saba, Pirandello, Pascoli, Quasimodo, Montale, Ungaretti, Mallarmé , Bufalino, Sciascia, Pavese tanto per citarne alcuni), e di interventi musicali.

Ma il Caffè Quasimodo non potrebbe chiedere ai soci e ai tesserati un sostegno per andare avanti visto ha che un buon numero di partecipanti?

Il problema è proprio che il Caffè Quasimodo è un circolo che non ha né soci né tesserati né consiglio di amministrazione. Il gruppo con le sue stagioni culturali da ottobre a maggio, ha costruito quasi una sorta di “agorà cittadina” , uno spazio aperto alla fruizione culturale, atteso che i cosiddetti “sabati letterari” del circolo modicano non sono stati elitari, chiusi tra soggetti ideologicamente ispirati, ma aperti a tutti al di là del livello culturale delle persone; la libertà di partecipare e la possibilità di riflettere sui grandi temi della letteratura e della poesia, della storia e della memoria del territorio, nonché di provare anche delle emozioni attraverso quel mix, ormai sperimentato, di letture e musiche che servono anche ad elevare lo spirito, hanno avuto un consenso di pubblico. Il crescendo, negli anni, degli appuntamenti letterari del Caffè Quasimodo ha aperto una rete di rapporti culturali con autori e scrittori dell’area siracusana e catanese, dell’area palermitana e trapanese, nonché con autori del Nord che hanno presentato loro libri.
L’esperienza culturale del gruppo è stata arricchente. La cultura intesa come “sistema integrato e di lettura ermeneutica” della vitalità intellettuale del territorio è stata l’idea che ha trovato accoglienza nel comprensorio modicano. Il Gruppo ha incarnato un’idea di cultura, di letteratura ed arte non autoreferenziale, chiusa nella contemplazione del proprio campanile, ma come “sistema di pensiero e di creatività” finalizzato a costruire una letteratura d’umanità in grado di ricomporre le relazioni umane.

E come siete andati avanti allora per 16 anni?

Abbiamo avuto, nella prima fase, dei sostenitori, ma poi considerato che le amministrazioni comunali pro-tempore ci hanno dato il patrocinio gratuito per l’uso a Modica del Palazzo della Cultura, dell’utilizzo della Sciabica e dell’Aula Consiliare a Ispica, e della Spazio Cultura “Meno Assenza” a Pozzallo , ci è bastato questo per portare avanti le stagione letterarie. Per le piccole spese per manifesti, locandine e pieghevoli, ci siamo autotassati. Anche i tanti musicisti, attori e voci narranti, che non cito perché sarebbe troppo lunga la lista, hanno prestato il loro talento volontariamente contribuendo alla riuscita dei nostri eventi; mi si consenta però di citare quelli che ci hanno lasciato, come Enzo Ruta e Marcello Perracchio, e Giorgio Sparacino che ha messo a disposizione la sua affabulante voce narrante per l’interpretazione dei grandi della Letteratura precedentemente citati.
Colgo, a questo punto, l’occasione di questa intervista per ringraziare tutti coloro che hanno contribuito a rendere piacevoli le serate del Caffè Quasimodo sia a Modica che a Ispica e Pozzallo, nonché di esprimere la gratitudine del Caffè Quasimodo alle amministrazioni modicane pro tempore guidate negli anni da Piero Torchi, Antonello Buscema e Ignazio Abbate; a quelle di Ispica guidate da Piero Rustico e Pierenzo Muraglie, e a quella di Pozzallo sotto la guida di Luigi Ammatuna. Certo è che se non ci avessero concesso questi luoghi di cultura, forse non sarei qui a parlarne. Chiaramente va detto che il patrocinio gratuito, per quanto mi risulta, le amministrazioni precedentemente indicate lo davano a tutti, anche a quelle che facevano iniziative sporadiche ed occasionali.

Chi ha partecipato, anche con una certa costanza, ai vostri sabati letterari, cosa si è portato al termine delle serate per essere spinto a seguire le stagioni da voi organizzate?

Non saprei dirlo, ma ho intuito che ogni serata, grazie a quell’intreccio di poesia, narrativa, musica, pittura e recitazione , è stata percepita come un momento culturale finalizzato – direbbe Quasimodo – a “ri-fare l’uomo dentro”. Sono convinto, infatti, che affaticati come siamo dal fluire delle giornate, il fermarsi all’attimo di un sabato pomeriggio per aprirsi alla voce di un poeta, di uno scrittore, di uno storico o di un artista che vuole comunicare qualcosa di sé agli uomini del suo tempo, può risultare efficace alla cura dello spirito e alla ricomposizione delle relazioni umane. In molti o in pochi lo avranno ascoltatato, non importa; in realtà – per usare le parole di Montale – “il poeta ignora e spesso ignorerà sempre il suo vero destinatario”.
E poi, come diceva Joseph Joubert “E meglio offrire o ricevere una goccia di luce piuttosto che un oceano di oscurità.” Il Caffè Letterario è stata una offerta alla città , ai partecipanti e simpatizzanti di piccole gocce di luce. Spesso la nostra esistenza è un oceano di oscurità, che quando si abbatte su di noi ne avvertiamo il dolore, ne veniamo travolti con grande rumore dentro e fuori di noi. In questo quadro di oscurità, la poesia, la letteratura, la musica, l’arte e il teatro ci offrono quella goccia di luce che può avere il potere di risollevare la vita dell’uomo, di illuminare il suo volto, i suoi occhi, la sua mente e di dare refrigerio e speranza al suo cuore, aiutandolo ad uscire dal naufragio dell’oceano. E’ con questi sentimenti che abbiamo sempre invitato le persone ai nostri “sabati letterari”, non per insegnare loro qualcosa ma consapevoli che la “letteratura, la poesia non sono una elucubrazione mentale fine a se stessa, ma sono “vita”, “profezia”, intuizione critica della realtà e dell’esistenza.

Il Caffè Letterario Quasimodo ha organizzato in questo suo lungo percorso anche tredici edizioni del Premio di Poesia Quasimodo “La terra impareggiabile” riservata agli studenti delle scuole elementari, medie inferiori e superiori della provincia di Ragusa. Anche questa iniziativa al momento cessa?

Purtroppo sì, e mi dispiace. Il Premio si è prefisso in questi anni di fare interagire il Caffè Letterario Quasimodo con tanti studenti. Se consideriamo che in media hanno partecipato al Premio 500 studenti di tutte le Scuole elementari, medie e superiori della provincia di Ragusa, in 13 anni abbiamo coinvolto 6500 studenti grazie anche alla collaborazione di docenti e dirigenti scolastici.
Abbiamo cercato attraverso questa esperienza di suscitare nei giovani un approccio poetico alle loro città in tutte le varie articolazioni paesaggistiche, barocche, enogastronomiche, folkloristiche, monumentali, artistiche e religiose, mediante la produzione di testi poetici sia in lingua che in dialetto; di far emergere e sviluppare le potenzialità poetiche degli studenti mediante la composizione di poesie centrate su tematiche esistenziali e sociali e su argomenti a tema libero; di favorire un’interazione tra Scuola, territorio e cultura locale al fine di determinare una valorizzazione delle risorse culturali del territorio e di rafforzare la promozione di valori di cittadinanza come la legalità, la giustizia e la solidarietà.
Il Covid ci aveva già costretto a rinviarlo, ma adesso credo che si potrà accantonare anche questa iniziativa.

La cosa che colpisce è che il Caffè Letterario Quasimodo in questi ultimi anni ha allargato molto l’orizzonte delle sue relazioni, tant’è che durante le celebrazione dei quindici anni del Gruppo avete avuto collegamenti in video messaggio con Filippo Lui, pianista, compositore di Mantova, con il Presidente della Fondazione “Naji Naaman” del Libano, con Giorgio Gregorio Grasso, critico e storico dell’arte, con Antonio Licata, scrittore, saggista e Presidente Università Popolare di Palermo, con Lorenzo Spurio, Presidente dell’Associazione culturale “Euterpe” di Iesi (Ancona), per non parlare dei suoi rapporti personali, come presidente, con il mondo arabo, serbo, con l’associazione “Egitto ora” che lo ha invitato a tenere una rubrica di poesia e letteratura sui suoi canali you tube etc.. Le chiedo, che fine farà tutto questo?

Noi riteniamo al momento che non essendo disponibile una location del Comune, né l’uso di altri luoghi di pertinenza di parrocchie del Centro storico di Modica cui ci siamo rivolti ma con esito negativo, non è praticabile la possibilità di continuare la nostra attività. Se quella richiesta fosse stata una cifra contenuta, un ticket minimo, avremmo provato ad autotassarci, ma la somma è troppo onerosa.
Il Caffè Letterario Quasimodo, tuttavia, nel porre fine alla propria attività con la sedicesima stagione chiusasi a giugno 2022, non muore ma si riserva comunque la possibilità di poter continuare ad offrire alla città di Modica, ad appassionati e simpatizzanti, in modo del tutto sporadico ed occasionale, iniziative che, sussistendone la condizioni organizzative, mireranno a rendere un servizio di animazione culturale al nostro territorio.
Il Caffè Quasimodo continuerà altresì a rendere operativi i suoi rapporti con singoli poeti, scrittori, associazioni e fondazioni a livello nazionale e internazionale con la speranza che possano tornare tempi migliori. Con la cultura non si mangia dice qualcuno, avrà pure ragione ma io sono del parere che l’attività creativa ed intellettuale non è una entità astratta e inutile e priva di radicamento nella storia, né il frutto autocompiacente di esibizione; l’artista non è un ingenuo sognatore, un romantico della bellezza, un declamatore di cose irreali, ma una persona che sa di dover sempre lottare per la verità e per dare un contributo, seppur umile, alla crescita di una comunità.
La storia ha avuto bisogno e avrà bisogno sempre di poeti, scrittori, musicisti, pittori, attori, perché l’arte non è una merce deperibile, un prodotto di mercato che il tempo usura; l’arte è un atto dello spirito e la sua voce un messaggio di riflessione dal quale nascono domande che l’artista pone anzitutto a se stesso, e, quindi, a tutti; potranno essere anche oscure le domande che egli fa risalire dall’abisso , ma indipendentemente dal fatto di essere comprese, non smettono di esercitare una forte influenza nella vita sociale. E’ con questi sentimenti che il Caffè Quasimodo ringrazia la città di Modica e i tanti simpatizzanti, appassionati che ci hanno dato l’onore della loro partecipazione ai “sabati letterari” in questi sedici anni di cammino.

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© Riproduzione riservata

2 commenti su “Modica. Il Caffè Quasimodo annulla la XVII Stagione letteraria”

  1. Raffaele Failla

    Mi risulta che gli stessi locali ospitino il “Museo” del cioccolato di Modica, un museo privato ( ma potrei sbagliarmi? ) che è riuscito a raccogliere negli ultimi anni decine di recensioni negative da parte dei turisti che lo hanno visitato. Mi chiedo a questo punto, anche in relazione alla richiesta di un ticket per l’ingresso quale cifra il consorzio del cioccolato paghi al Comune di Modica per i locali e gli uffici che utilizza all’interno del Palazzo della cultura ed allo stesso tempo mi chiedo se sia mai esistita una delibera da parte del Comune di Modica di affidamento dei luoghi e se questa sia a titolo oneroso o meno.

  2. Failla, giusta osservazione. Quis custodiet ipsos custodes? Quindi, non solo forse non hanno mai pagato nulla al Comune, ma pure hanno tratto profitto dall’uso dei locali, quali museo, uffici e quant’altro, datigli gratis’? Min…. solo a Modica si possono architettare e permettere queste cose. Vergogna.

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