
Dipendente di uno dei Centri in provincia di Ragusa del Consorzio Siciliano di Riabilitazione, candidata alle prossime elezioni regionali, farebbe campagna elettorale utilizzando il logo e il nome del C.S.R. La dipendente, infatti, avrebbe realizzato e distribuito assieme ai propri volantini elettorali un biglietto da visita in cui sono affiancati il simbolo del partito per cui è candidata e il logo del Consorzio. La denuncia arriva proprio del Consorzio Siciliano di Riabilitazione affermando che si tratta di un fatto gravissimo “dal quale ci dissociamo con forza: l’utilizzo del logo e del nome del C.S.R. insieme al simbolo di un partito, non solo non è mai stato autorizzato ma è gravemente improprio”.
La dipendente, nello specifico, non avrebbe mai formulato alcuna richiesta al C.S.R. “né avremmo mai potuto accogliere una simile istanza. Peraltro, la stessa lavoratrice sta utilizzando – a nostra insaputa – il logo e il nome del C.S.R. anche in volantini pubblicitari che sponsorizzano l’apertura di un Centro di riabilitazione a Giarratana, a noi del tutto estraneo.
Riteniamo questo comportamento altamente scorretto, per il C.S.R., per i nostri Assistiti, per i loro familiari e per tutti i nostri dipendenti e collaboratori, che non vanno raggirati con l’utilizzo improprio del nostro nome. Il C.S.R. non prende alcuna posizione politica di parte, i valori che permeano la missione del nostro Ente vanno ben oltre gli schieramenti partitici: tutte le aggregazioni politiche infatti sono meritevoli della nostra attenzione e del nostro messaggio e, anzi, auspichiamo che tutti i partiti guardino con attenzione particolare alle esigenze delle famiglie con disabilità.
Siamo e saremo sempre, pertanto, equidistanti da ogni forza politica e, nello stigmatizzare ancora una volta l’uso improprio del nostro nome in ambito elettorale, ci stiamo adoperando per intraprendere azioni legali e disciplinari a tutela della nostra realtà”.














1 commento su “Candidata alle regionali farebbe uso di logo del C.S.R.”
Semplicemente vergogna