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Lotta a dispersione scolastica. Cgil iblea chiede incontro al Prefetto

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Con nota del 24 giugno il Ministero dell’Istruzione ha pubblicato la Definizione dei criteri di riparto delle risorse per le azioni di prevenzione e contrasto della dispersione scolastica in attuazione della linea di investimento 1.4. “Intervento straordinario finalizzato alla riduzione dei divari territoriali nel I e II ciclo della scuola secondaria e alla lotta alla dispersione scolastica” nell’ambito della Missione 4 – Componente 1 – del Piano nazionale di ripresa e resilienza, finanziato dall’Unione europea – Next Generation EU allegando l’elenco degli Istituti di I e II grado che beneficeranno del contributo di 500 mila euro per interventi di prevenzione e contrasto alla dispersione scolastica.
Di tale somma, che rientra tra i fondi previsti dalla Missione 4 del PNRR per contrastare la dispersione scolastica in tutto il territorio nazionale, oltre il 51% è riservato alle regioni del Mezzogiorno ma solo 25 Istituzioni scolastiche, su 53 presenti nella nostra provincia, sono state assegnatarie di risorse economiche.
Tali fondi sono state distribuiti alle regioni sulla base di indicatori oggettivi quali il tasso di uscita precoce dal sistema di istruzione e formazione nella fascia di età 18-24 anni (indice ELET – Early Leavers from Education and Training), il tasso di presenza della popolazione straniera, il tasso di popolazione priva di diploma di scuola secondaria nella fascia d’età tra i 25 e i 64 anni, il tasso di famiglie con cinque o più componenti e il numero di studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado della regione di riferimento; la suddivisione dei fondi a livello di Istituzione scolastica ha invece tenuto conto di parametri quali il tasso di fragilità degli apprendimenti, c.d. “dispersione implicita” (percentuale di studenti che in entrambe le materie, italiano e matematica, ha conseguito un risultato molto basso), calcolato dall’INVALSI. Ed è proprio l’INVALSI che pochi giorni fa ha pubblicato il rapporto annuale in merito alle prove somministrate nel corrente anno scolastico alle studentesse e agli studenti delle scuole primarie, secondarie di I e II grado di tutta la Nazione; qui i dati relativi ai nostri bambini e ragazzi sono allarmanti: già dalla II classe della scuola primaria, nelle competenze di italiano, gli alunni siciliani hanno raggiunto dei dati sotto la media nazionale1 . Inoltre, dal rapporto INVALSI, “Emergono forti evidenze di disuguaglianza educativa nelle regioni del Mezzogiorno sia in termini di diversa capacità della scuola di attenuare l’effetto delle differenze socio-economico-culturali sia in termini di differenze tra scuole e, soprattutto, tra classi.” 2 . In effetti anche il numero elevato di alunni stranieri (pari al 13,6% della popolazione scolastica) nelle nostre scuole, il più alto in Sicilia3 rappresenta sicuramente delle criticità che si potrebbero affrontare con più risorse umane e di tipo economico affinchè l’inclusione e l’alfabetizzazione possano diventare attività ordinarie. Qui l’incongruenza: perché non includere tutti gli Istituti comprensivi della provincia? Perché non permettere di superare le difficoltà di apprendimento già nella scuola primaria? Già da anni la FLC CGIL chiede, a tutti i livelli, lo sdoppiamento delle classi in modo da favorire apprendimenti individualizzati e più tempo scuola: non sarebbe opportuno attenzionare tutti questi aspetti in modo da garantire una scuola a misura delle necessità del territorio? Per fare emergere queste incongruenze e per poter affrontare la richiesta di nuove risorse da dedicare alle Istituzioni scolastiche della provincia è stata inoltrata, insieme al Segretario Generale della CGIL Peppe Scifo, la richiesta di incontro con il Prefetto. Con i finanziamenti già accantonati le Istituzioni scolastiche potranno creare reti di scuole e garantire attività di potenziamento rivolte alle studentesse e agli studenti in modo da ridurre gli alti tassi di dispersione scolastica ma potranno, soprattutto, coinvolgere enti esterni. Ci auguriamo che tali finanziamenti, insieme alle risorse messe in atto con i fondi REACT-EUPR e FSE+ Sicilia 2021-2027 possano essere utilizzati coinvolgendo gli Enti locali e il Terzo Settore affinchè si possa creare la sinergia indispensabile e mettere in atto le forme di parternariato per affrontare questo problema sociale dalle ricadute molto pesanti in tutta la società e che si possa affrontare la tematica programmando azioni a lungo termine, investendo, con i fondi appositi, finanziamenti per la realizzazione di mense scolastiche, di palestre, per il potenziamento di scuolabus e di tutto ciò di cui i nostri ragazzi sono stati privati.

1) fonte RAPPORTO INVALSI 2022 del 06/07/2022;
2) pag. 4 Rapporto INVALSI in breve disponibile su https://www.invalsiopen.it/risultati/risultatiprove-invalsi-2022/;
3) fonte Sistema Informativo dell’Istruzione – Anagrafe alunni- del 14/12/2021

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