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Domenica la chiesa Madonna delle Grazie di Ispica sarà “Piena di Luce”

Il progetto, approvato dalla Diocesi, prevede la collocazione di dodici grandi tele mariane a firma dell’artista Giuseppe Gianì
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Domenica 26 giugno, nell’ambito della tradizionale settimana di festeggiamenti in onore della Madonna delle Grazie ad Ispica, al termine di una solenne concelebrazione eucaristica saranno svelate le dodici tele del progetto “Piena di Luce”, collocate già in questi giorni sulle pareti dell’omonima chiesa parrocchiale. Realizzate dall’artista ispicese Giuseppe Gianì, su incarico della locale Confraternita, grazie alla generosità di alcune famiglie, esse hanno richiesto ben due anni di intenso lavoro ed uno stretto coordinamento con la Diocesi di Noto, che ne ha vagliato ed approvato sia i bozzetti preliminari che la versione definitiva.
I dipinti, di 176 centimetri di lato al netto delle cornici, si susseguono in gruppi di tre lungo l’intero perimetro, creando un percorso narrativo incalzante, in cui una Madonna senza aureola, ma costantemente illuminata dalla Grazia, è colta per lo più nella sua dimensione terrena. Una Madonna che non nasconde gioia, dolore, sconforto, estasi, tenerezza, preoccupazione, insomma l’intera gamma delle emozioni di cui sono fatte le nostre esistenze, suscitando un senso di intima familiarità nell’osservatore ed incoraggiandolo a mettersi in dialogo con Lei come con la propria stessa madre: la Madre di Gesù “vero Uomo”, oltre che “vero Dio”.
Senza rivelare, per il momento, i numerosi spunti teologici e di originalità nascosti in ciascuna tela, ne anticipiamo i soggetti. Nell’ordine, sono celebrate l’Annunciazione, la visita ad Elisabetta, la vita coniugale (Maria incinta con Giuseppe), la maternità (Maria con Gesù Bambino, Maria che presenta Gesù al Tempio, Maria con Gesù fanciullo), la partecipazione alla Passione del Figlio (Maria che conforta Gesù adulto, Maria ai piedi della Croce, la pietà), il ricongiungimento col Figlio risorto e, infine, l’ascensione alla Gloria celeste (Assunzione, Incoronazione).
Le ambientazioni sono semplici, talora sfocate, senza mai troppi dettagli né fronzoli decorativi, col preciso scopo di mantenere fisso lo sguardo del fedele sul volto di Maria. «Sin dall’inizio, abbiamo concepito queste opere non come occasione di virtuosismi o di puro abbellimento estetico, bensì, anzitutto, come invito alla preghiera, accogliendo anche coloro che, animati da un modo diverso di vivere la spiritualità, pensino a Miriam di Nazareth come figura storica, seppur eccezionale», spiega l’autore.
Il medesimo approccio si ritrova in altri quattro dipinti, che saranno svelati nella medesima occasione sulle pareti della cappella laterale. Essi ritraggono Santa Rita da Cascia, San Pio da Pietrelcina, San Francesco d’Assisi e l’ispicese beata Maria Crocifissa Curcio, molto venerati nella Comunità parrocchiale e cittadina. Grazie ad un abile gioco prospettico, tutti i soggetti volgono gli occhi ai simulacri di Maria e Gesù, posti al centro della cappella come su un ideale trono celeste.
«Siamo davvero grati ai Parroci che hanno preso a cuore questo progetto, alla Diocesi che ne ha approvato la realizzazione, alle famiglie che lo hanno sostenuto con le proprie offerte e, naturalmente, all’artista, che peraltro è riuscito nella non facile impresa di armonizzare l’estetica moderna dell’edificio, eretto nel 1993, con lo stile barocco del gruppo statuario da cui esso prende il nome», ha dichiarato il presidente della Confraternita, Giuseppe Amore. «Anche per tutto questo noi confrati, insieme all’intera Comunità parrocchiale, giorno 26 renderemo grazie al Signore e lo stesso faremo la domenica successiva, quando torneremo finalmente a percorrere in preghiera le vie cittadine, portando sulle spalle il nostro venerato simulacro».

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