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Credo nel Dio di Gesù Cristo, il nuovo libro di Domenico Pisana

Tempo di lettura: 2 minuti

E’ stata davvero una primavera prolifica quella del Presidente del Caffè Letterario Quasimodo di Modica, Domenico Pisana. Del poeta e scrittore modicano sono usciti infatti tre libri, uno a breve distanza dall’altro. Del primo, dal titolo “Sogno e disincanto. Lettura di poeti stranieri contemporanei”, pagine 164, pubblicato dall’editore abruzzese, “Il cuscino di stelle”, se ne è parlato non solo in Italia ma si è occupato anche il quotidiano nazionale arabo, cartaceo e on line, “Al Riyadh”, considerato uno dei principali quotidiani dell’Arabia Saudita.
La seconda uscita riguarda il saggio letterario “Pianeta donna. Poetesse italiane del 2000”, pagine 215, pubblicato dalla casa editrice Kimerik, e che ha fatto tappa, dal 19 al 23 maggio scorsi,al Salone Internazionale del libro di Torino, poi alla Fiera del libro nella Vecchia Fortezza di Livorno dal 27 al 29 maggio, e al Festival della cultura del mediterraneo, dal 3 a 5 giugno scorsi.
L’ultimo in ordine di tempo è un libro di carattere religioso, “Credo nel Dio di Gesù Cristo. La risposta della fede cristiana agli interrogativi dell’uomo contemporaneo. Dialogo tra Miscredenzio e Teofilo”, pagine 188, anch’esso lanciato al Salone Internazionale del libro di Torino dalle casa editrice “Edizioni Segno” di Udine; Pisana, lo ricordiamo, ha conseguito il Dottorato in Teologia Morale presso l’Accademia Alfonsiana dell’Università Lateranense di Roma.

Domenico Pisana, con questa ultima pubblicazione lei passa dalla poesia e critica letteraria alla teologia. Vuole spiegarci il senso di questa pubblicazione?

Certo! Premetto che questi libri da lei citati sono il frutto di un lavoro e di uno studio di diversi anni; in questo ultimo tempo di isolamento a causa del covid, ho avuto la possibilità di pensare a dei progetti editoriali che sono stati accolti dalle case editrici che li hanno pubblicati.
“Credo nel Dio di Gesù Cristo” è un libro ove attraverso un dialogo immaginario tra due personaggi simbolici – Miscredenzio (il non credente o il credente dubbioso o superficiale) e Teofilo (dal greco, “l’amico di Dio”) – cerco di esplorare alcuni grandi interrogativi, quali l’esistenza di Dio, il male, il rapporto tra scienza e fede, lo scollamento tra società e cristianesimo e la secolarizzazione come fenomeno culturale, giungendo a mettere in risalto come la fede nel Dio di Gesù Cristo sia in grado di offrire – come fa rilevare anche il prefatore del libro Nuccio Randone – risposte alla contemporaneità smarrita liberando l’uomo dal peso del materialismo imperante.

Perché ha pensato di scrivere questo libro?

La spinta alla pubblicazione di questo libro è stata non solo di natura “intellettuale”, ma soprattutto “testimoniale”, ossia mossa dal bisogno di rendere testimonianza a quel Dio di Gesù Cristo che nella mia vita di uomo ha avuto ed ha un posto centrale e determinante sia nella gioia che nel dolore.
Avevo alle spalle diverse pubblicazioni di carattere religioso, cito solo “Sulla tua parola getterò le reti” pubblicato nel 1999 dalla San Paolo e tradotto nel 2000 in polacco e spagnolo, ma il libro di cui parliamo è particolare, perché è maturato in un momento di grave sofferenza della mia vita e perché mi sono reso conto che senza l’aiuto del “Dio di Gesù Cristo in cui credo”, non ce l’avrei fatta a superarlo anche se non in toto. Mi spiego. Il 24 aprile del 2020 mentre mi trovavo in un consiglio di classe on line della mia scuola, l’Istituto “Galilei – Campailla” di Modica, ho avuto una emorragia cerebrale che poteva essere fatale se i millimetri fossero stati superiori rispetto a quelli prodotti dal colpo ricevuto; come se non bastasse il 13 maggio del 2020, giorno della Madonna di Fatima, sono stato colpito da un ictus mesencefalico che mi ha inchiodato sulla sedia a rotelle facendomi capire cosa significa la disabilità, il dipendere dagli altri per mangiare, vestirsi, lavarsi e senza nessun conforto familiare causa covid. Ecco, se sono qui a raccontare tutto questo è per ringraziare le tante persone (medici, operatori sanitari e professionisti affermati della medicina che mi hanno curato (fra i quali molti miei ex alunni liceali) facendomi recuperare abbastanza, ma soprattutto per attestare che il Dio di Gesù Cristo mi è stato accanto, ha alleviato le mie sofferenze, ed ha voluto che io potessi continuare a servirlo nei fratelli e a dare testimonianza di Lui. Il Dio di Gesù Cristo non è un’idea, una dottrina, una ideologia, ma un Dio vivo che opera nella storia per salvare coloro che credono in Lui.
Molti hanno letto la mia vicenda come una “fortuna”, un “caso”, una “coincidenza del destino” per cui mi è andata bene, io l’ho letta come un “segno” con il quale ho capito che Dio mi ama e che senza Gesù sarei affogato nella disperazione: con Gesù e in Gesù ho trovato conforto portando la croce. Certo è che il Dio di Gesù Cristo non mi ha mai abbandonato, non perché io avessi meriti, ma per sua misericordia. Ecco, in questo contesto situazionale nasce questo libro.

Possiamo entrare nella dinamica del libro? Quali temi affronta?

Il libro si snoda in sette capitoli che seguono lo stile dei “Dialoghi platonici”, fornendo contenuti di meditazione. Attraverso i due personaggi immaginari in dialogo, Miscredenzio e Teofilo, io desidero parlare non solo all’intelligenza del lettore ma soprattutto al suo cuore in tutte le sue pieghe. Io mi accorgo sempre di più che oggi, sovente, si respira un clima di assenza di Dio e del trascendente, c’è un laicismo che tende ad escludere tutto ciò che richiama l’uomo al pensiero di Dio, specie nella vita pubblica, anche perché la secolarizzazione tende ad imporre una totale immersione nella terrestrità emarginando la fede come valore fondamentale dell’esistenza.
Io credo nel Gesù evangelico, non in quello che la politica, le ideologie a volte costruiscono per loro finalità terrene. Paradossalmente la prima cosa da fare oggi è quella di “liberare Gesù”, come direbbe lo scrittore francese Bourgeois; Gesù viene a volte imprigionato dai nostri schemi, dai nostri settarismi, dai nostri controlli e dalle nostre censure, dalle nostre abitudini, prudenze e istituzioni, al punto che viene falsificato nella sua vera identità evangelica. La liberazione consiste dunque nel lasciare che Gesù resti lui stesso; liberare lui significa liberare noi: da quello che gli imponiamo.
Se leggiamo attentamente i vangeli, Gesù ha vissuto, e mi avvalgo dell’espressione di un altro autore francese, il Barreau, l’equilibrio dei contrari, tant’è che egli è stato esigentissimo e profondamente comprensivo nello stesso tempo; è stato un leader che però si è fatto servitore degli altri; si è dedicato al Padre ma anche guardato agli uomini; è stato un contemplativo che ha trascorso notti in preghiera ma anche un uomo di azione, forte e mite, delicato e all’occorrenza battagliero, abile e semplice; ha partecipato ai momenti di gioia della vita umana pur vivendo molto poveramente. Alla luce di tutto questo, appare improponibile nel nostro tempo l’interpretazione di Gesù nella veste o di un romantico dell’amore e della povertà o di un astuto diplomatico o di un guerrigliero rivoluzionario in cerca di potere; egli ha proposto una rivoluzione diversa, non ha fatto la rivoluzione ma ha vissuto da rivoluzionario. Se è vero infatti che egli non ha creato un sistema politico, è vero che ha invocato la politica come liberazione; se non è stato il fondatore di un movimento ideologico, è pur vero che ha creato una comunità di credenti con alla base dei valori di pace, di amore, di fratellanza e di condivisione.

Possiamo fare degli esempi in ordine a temi oggetto del dialogo tra Miscredenzio e Teofilo?

Sì, con piacere! Nel primo capitolo c’è un dialogo col quale cerco di entrare nella dimensione spirituale dell’uomo contemporaneo, rispondendo a domande sull’esistenza del Dio uno e trino, sulla sua presenza nella storia e sul problema del male, mentre nel secondo i contenuti del dialogo si concentrano sul fatto che la fede cristiana sta attraversando un momento difficile nella società e nella cultura contemporanea; nel terzo millennio sembra quasi avvertirsi una emancipazione dal sacro, dal religioso e dai contenuti della fede cristiana, al punto che la vita degli stessi credenti, che dovrebbe essere una testimonianza di Dio, spesso si riduce a riti vuoti privi di efficacia nella vita e nella storia.
Nel quarto capitolo, invece, il dialogo tra Miscredenzio e Teofilo si sposta sulla creazione del mondo tra fede e scienza, sul racconto di Adamo ed Eva, la creazione degli angeli, il peccato originale, il diavolo e la sua azione nel mondo, mentre nel quinto capitolo c’è un dialogo su tutti gli attributi del Dio di Gesù Cristo: verità e fedeltà, eternità ed immutabilità, provvidenza, onnipotenza e onniscienza, santità e giustizia, sapienza e onnipotenza, perfezione, misericordia e amore, che non vanno presi come meri attributi filosofici. Il mio obiettivo è far capire che la rivelazione di Dio non è soltanto quella relativa alla venuta al mondo di Gesù, ma che la prima rivelazione del Dio di Gesù Cristo si ha nella creazione, per cui tutte le creature e le cose create sono, per usare le parole di San Bonaventura, “vestigia dei”, cioè segni del loro Creatore. Il cristianesimo, a differenza di altre religioni, è un religione rivelata perché è Dio che prende l’iniziativa di farsi vicino all’uomo, è Dio che esce dal suo mistero per parlare all’uomo e farsi suo compagno di viaggio. La rivelazione di Dio, chiaramente, è avvenuta gradualmente fino a raggiungere la sua pienezza in Gesù.
Nel capitolo sesto il dialogo si sposta sulla Bibbia puntualizzando diverse domande: perché è stata scritta, che vuol dire che contiene la storia della salvezza, come spiega alcuni fatti quali la violenza tra Caino e Abele, il diluvio universale, la torre di Babele, il messaggio etico – politico dei profeti, l’inconciliabilità tra fede cristiana e il mondo dell’occultismo.
Infine, nell’ultimo capitolo Miscredenzio e Teofilo discutono sui molti volti di Gesù, sul Cristo dell’intellettualismo borghese, sul Cristo dei sospettosi, degli atei e dei rivoluzionari, sulla identità evangelica di Gesù, su Gesù nelle altre religioni, sulla dimensione umana e divina , sui suoi miracoli, sul suo messaggio evangelico, sulla sua morte e resurrezione.

Perché ha scelto la forma dialogica in questo libro?

Perché non intendevo fare un trattato di teologia fondamentale, ma perché nel dialogo ho visto il vero metodo della teologia. Mi sono ispirato un po’ ai “Dialoghi platonici” Il dialogo, infatti, presuppone una “noità”: un io e un tu: potremmo dire l’incontro di due anime che, sebbene su posizioni di fede diverse, riescono ad incontrarsi per ricercare la verità. In questi dialoghi si incrociano temi di grande attualità e il dialogo propone un’idea di teologia come parola viva, in perenne scambio.

In una domanda a chiusura del libro, Miscredenzio rivolgendosi a Teofilo gli dice: l’evento della resurrezione ha un senso, un significato per la vita dell’uomo di oggi. Ragionamenti a parte, se uno crede o non crede nella resurrezione di Gesù cambia qualcosa? Se rimane tutto uguale, che senso ha il credervi?

La risurrezione è il fondamento della fede cristiana. San Paolo nella prima lettera ai Corinzi dice: “se Cristo non è risorto, la nostra predicazione è senza fondamento e vana la vostra fede”. Io credo che la resurrezione di Cristo è il miracolo dei miracoli e apre all’uomo un orizzonte nuovo che inizia già sulla terra; per chi crede che Gesù è risorto le cose non rimangono pertanto tali e quali, perché la risurrezione riguarda anche il presente. In altre parole, per me credere nella resurrezione non equivale a credere in una cosa, ma significa credere che il Risorto cammina con l’uomo lungo le sue strade per condurlo sulle vie della vita e renderlo capace di passare, già a livello spirituale, dalla morte alla vita, dal non senso al senso, dall’egoismo al dono di sé, da una vita secondo la carne fondata sull’odio e sulle divisioni ad una vita secondo lo spirito fondata sulla pace e sull’amore.

Eleonora Sacco

https://store.edizionisegno.it/teologia-e-spiritualita/2576-credo-nel-dio-di-gesu-cristo.html

https://www.ibs.it/credo-nel-dio-di-gesu-libro-domenico-pisana/e/9788893186711

https://www.mondadoristore.it/Credo-nel-Dio-di-Gesu-Cristo-Domenico-Pisana/eai978889318671/

https://www.libreriauniversitaria.it/credo-dio-gesu-cristo-pisana/libro/9788893186711

https://www.libreriadelsanto.it/libri/9788893186711/credo-nel-dio-di-gesu-cristo.html?utm_source=internal&utm_medium=link&utm_campaign=related_products&utm_content=category

 

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