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CGIL: “Il ruolo della Regione a Ragusa”. Riceviamo

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Viene da chiedersi quale sia il contributo della Regione siciliana al nostro territorio e al suo sviluppo. È una domanda semplice e spontanea, da umile cittadino. Ma una domanda d’obbligo soprattutto per chi pensa che le istituzioni o meglio l’insieme delle istituzioni giochino, insieme ad altri soggetti, un ruolo importante per lo sviluppo economico e il benessere dei territori. Però quando esse sono gestite con qualità e competenza. Ecco, noi pensiamo che il contributo della Regione siciliana non è secondario nel determinare, indirizzare e promuovere il territorio ragusano, per accrescerne le specifiche vocazioni.

Senza la pretesa di fare una riflessione complessiva, secondo noi già fare una analisi limitatamente alla sfera e ai settori di cui ci occupiamo come Flai pensiamo basti per addivenire ad una valutazione del tutto negativa del ruolo regionale.
Alcuni importanti istituzioni su cui la Regione applica controllo e vigilanza sono in totale stato di disfacimento, pur se da diverse anni per esse si parla, quasi sempre all’inizio di una nuova legislatura, di riforme mirate per farle diventare miracolosi strumenti di sostegno e di accelerazione delle dinamiche economiche e socio-culturali dei territori. È  il caso del settore forestale,  è il caso dei consorzi di bonifica. È  il caso anche dell’Istituto Sperimentale Zootecnico per la Sicilia. Ci stiamo riferendo a tre segmenti di attività pubbliche che potrebbero rappresentare una svolta ambientale e di sostenibilità di alcune importanti attività produttive. Pensiamo che la forestazione e le attività produttive ad essa connesse e connettibili possano contribuire alla creazione di economie sostenibili e di attività produttive con scarsa impronta ecologica, oltre a costituire un validissimo strumento si salvaguardia idrogeologica del territorio e argine agli incendi che si verificano ogni estate.  Era stata promessa la riforma della forestazione,  che si è  concretizzata nella pochezza di un disegno di legge di una paginetta, rimasta in qualche cassetto del Presidente della Regione o dell’Assessore all’Agricoltura. Niente riforma, ma neanche riorganizzazione delle attività in una ottica di maggiore efficienza e aprendo al turnover. Stessa sorte per i Consorzi di bonifica. Strombazzata ai quattro venti la indifferibile riforma della bonifica, ci resta in mano meno di niente, con quasi tutti questi enti siciliani al collasso economico e con servizi completamente inadeguati. Eppure la bonifica è importante, da essa potrebbe discendere una agricoltura meno industriale e meno inquinante. Potrebbe imprimere un indirizzo di sostenibilità all’agricoltura e al controllo del territorio. Potrebbe dare un contributo di civiltà del vivere fornendo acqua potabile alle città e alla produzione agricola. Anche qui niente. Riforma annunciata, ma mai discussa e approvata.
Simile trattamento per l’Istituto sperimentale Zootecnico per la Sicilia. Stiamo facendo riferimento ad uno strumento di natura pubblica che sostiene oltre 2000 aziende zootecniche in Sicilia, di cui più di 500 nel nostro territorio. Aziende che si troverebbe in⁰ grosse difficoltà se venissero meno le attività di questi lavoratori. La loro indispensabilita nessun la può mettere in discussione, eppure questi lavoratori vivono una condizione di insostenibile precarietà. Costoro hanno conseguito i requisiti per essere assunti a tempo indeterminato, ma un comma dell’ultima finanziaria regionale ne congela la possibilità. Questo è  l’interesse della Regione, ostacolare le tante attività in auto alle imprese che rendono questo territorio ragusano particolarmente appetibile nei mercati nazionali ed internazionali. Da questo punto di vista, sia pure parziale, ci preme porre in chiaro come il ruolo dell’ente regionale in questo momento rappresenti un ostacolo e noi un valido aiuto.
Ragusa 07.06.202
Salvatore Terranova 
Segretario generale Flai Cgil Ragusa
484456
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