Mentre sono in corso le esercitazioni militari congiunte di 18 paesi della Nato nel mare di Barents, dall’altra parte del mondo il presidente della Corea del Nord, Kim Jong-un, noto despota con evidenti pericolosi limiti mentali (pare soffra di schizofrenia paranoide) ha ordinato il lancio di otto missili a corto raggio (SRBM) nel Mare Orientale. Test balistici provenienti dalle aree intorno Sunan, Pyongyang; Kaechon, situati a nord della capitale; la regione nord-occidentale di Tongchang-ri; e la città orientale di Hamhung. Lanci che arrivano il giorno dopo la fine delle esercitazioni militari congiunte dei paesi del QUADS (Australia, Giappone, Stati Uniti e India) nell’area propsicente la Corea del Sud. I missili hanno volato tra i 110-670 chilometri, ad altitudini comprese tra 25-90 chilometri e velocità comprese tra 3 e 6 Mach. Il Joint Chiefs of Staff (JCS) ha affermato in una dichiarazione che i continui lanci di missili balistici del Nord sono provocazioni che rappresentano una minaccia significativa per la pace e la sicurezza, non solo nella penisola coreana, ma nel mondo. Poco dopo il lancio, il generale Won In-choul, capo del JCS, e il generale Paul La Camera, capo del comando delle forze combinate USA-Corea del Sud, hanno tenuto stretti colloqui in videoconferenza. È la prima volta che la Corea del Nord lancia otto missili di fila e le autorità sudcoreane sospettano che potrebbe essere una reazione alle recenti esercitazioni congiunte del QUADS. Si tratta della 18a dimostrazione di forza messa in atto dalla Corea del Nord quest’anno e la terza da quando il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol è entrato in carica il 10 maggio scorso. Il 25 maggio scorso la Corea del Nord aveva lanciato un nuovo missile balistico intercontinentale (ICBM) e due missili a corto raggio SRBM nel Mare dell’Est, dopo la visita del presidente degli Stati Uniti Joe Biden a Seoul e Tokyo.
- 23 Gennaio 2025 -