
Nel quadro delle iniziative di collaborazione avviate con il mondo imprenditoriale volte a rafforzare i presidi di legalità nelle attività economiche, è stato sottoscritto, a livello nazionale, un Protocollo d’intesa tra il Ministero dell’Interno e l’Associazione Nazionale Costruttori Edili (ANCE) finalizzato alla prevenzione dei tentativi di infiltrazione mafiosa nel settore dell’edilizia, comparto storicamente esposto al rischio di ingerenza criminale.
Il documento pattizio in parola rappresenta un valido ed efficace strumento per il rafforzamento dell’azione di prevenzione sul piano antimafia, per di più nella prospettiva del rilancio economico favorito dalle risorse finanziarie messe a disposizione dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, attraverso la tracciabilità di soldi, monitoraggio e condivisione delle banche-dati.
Al riguardo, il Prefetto Ranieri ha interessato il Presidente della locale struttura dell’ANCE affinché, anche nel territorio della provincia di Ragusa, venisse data attuazione alla menzionata intesa nell’ottica di garantire ulteriormente la cultura della legalità ed il corretto svolgimento dell’attività d’impresa grazie ad una più stretta sinergia tra Istituzioni e rappresentanti di categoria dei costruttori.
Nella mattinata odierna, pertanto, nella sede del Palazzo del Governo, alla presenza del Sindaco del Comune di Ragusa e dei vertici provinciali delle Forze dell’ordine, è stato sottoscritto l’accordo con il quale il Presidente di ANCE Ragusa, Giorgio Firrincieli, raccogliendo l’invito del Prefetto Giuseppe Ranieri, ha formalmente aderito al Protocollo.
Con la firma dell’atto di adesione, ANCE Ragusa si impegna a promuovere, presso i propri associati – i quali, a loro volta, dovranno aderire al Protocollo – l’adozione di regole mirate a disciplinare la scelta responsabile dei fornitori e subappaltatori che agiscono nei settori maggiormente esposti al rischio di infiltrazioni mafiose attraverso la preventiva verifica di iscrizione degli stessi operatori economici negli elenchi della c.d. “white list”, o nell’Anagrafe antimafia degli esecutori, oppure tramite consultazione della Banca Dati Nazionale Unica della Documentazione Antimafia (B.D.N.A.).
La struttura territoriale ANCE, sarà, infatti abilitata ad operare presso quest’ultima piattaforma telematica e ad acquisire, per conto delle imprese aderenti, la documentazione antimafia riferita ai partner commerciali delle stesse aziende le quali, a seguito dell’attività di verifica preventiva, sono d’ora in avanti impegnate a stipulare contratti o subcontratti, nei settori di attività a rischio, esclusivamente con soggetti di cui sia stata accertata l’insussistenza di motivi ostativi.
1 commento su “Sottoscritta intesa tra Prefettura e Ance Ragusa”
Nella sostanza siccome un’impresa del sud che commette illeciti è considerata mafiosa, e quindi fuori dai giochi, un’impresa del nord che lucra e commette illeciti è considerata semplicemente truffa, non essendo mafiosa puoi concorrere agli appalti. Quindi andiamo avanti con protocolli, d’intesa e concertazioni per favorire le imprese del nord o estere per essere più sicuri di avere i lavori eseguiti nei tempi concordati e alla regola d’arte.
Gli illeciti del sud sono di tipo mafiosi, quelli del nord restano solo delle semplici truffe contro la legge.
Con questa virtuosità giudiziaria e perentoria abnegazione alla legge, saranno sempre gli stessi noti ad eseguire le grandi opere in quanto estranei alla mafia con la soddisfazione e gli applausi di tutte le istituzioni. Prefettura e Stato compreso. Quando poi stranamente si bloccano i lavori per infiltrazioni mafiose, ci si chiede come sia potuto accadere. Nel frattempo le piccole aziende che eseguono i lavori grazie ai sub sub appaltati, falliscono perché essendo tutto bloccato non vengono pagati. Queste piccole aziende oltre a fallire, sono costretti anche a difendersi legalmente e penalmente. E tutto solo perché ingenuamente hanno preso il lavoro per mantenere le proprie famiglie.
Le grandi aziende aggiudicatarie degli appalti resteranno sempre estranei ai fatti. In pratica dei galantuomini.