
E’ stata incentrata sull’audizione dell’ex sindaco di Vittoria Giuseppe Nicosia il processo legato all’operazione “Exit Poll” e che viene celebrato dinanzi al collegio penale del tribunale di Ragusa presieduto da Andrea Reale (a latere Elio Manenti e Maria Rabini). Gli imputati devono rispondere di voto di scambio politico mafioso in occasione delle elezioni comunali del giugno 2016 a Vittoria. Nicosia, nel corso della sua deposizione in aula, ha dimostrato l’inesistenza di qualunque contatto con la criminalità, nonché l’inesistenza di alcun accordo o alleanza con Giovanni Moscato, successivamente eletto sindaco di Vittoria al ballottaggio. Nel corso dell’istruttoria Nicosia ha risposto alle domande su tutti i capi di accusa, smontandoli punto su punto e facendo rilevare le contraddizioni che emergono sia dai documenti depositati in aula che su alcune dichiarazioni di un paio di collaboratori di giustizia. Nicosia ha anche specificato, in relazione ai contributi elargiti dal comune di Vittoria a persone bisognose, di avere avuto solo il ruolo di soggetto che si interessava circa l’iter burocratico. I contributi infatti venivano elargiti previa verifica del settore Servizi sociali e di successiva delibera di giunta. L’udienza è stata aggiornata al 13 maggio per l’eventuale controesame di Nicosia da parte del pubblico ministero della direzione distrettuale antimafia di Catania, Alessia Minicò. Tra gli altri coimputati nel procedimento anche Fabio Nicosia, fratello dell’ex sindaco sentito il aula, e l’ex assessore Nadia Fiorellini, accusata di falso materiale in concorso nell’ambito dell’autenticazione di alcune firme. In 2 avevano scelto il rito abbreviato e la loro posizione era stata dunque stralciata: l’ex sindaco Giovanni Moscato, condannato ad un anno e 4 mesi per corruzione elettorale, e Francesco Cannizzo, ex assessore della giunta Nicosia, assolto.
1 commento su “Voto scambio con metodo mafioso. Escusso ex sindaco di Vittoria”
Stessa sorte potrebbe toccare a breve al sindaco di Modica..