
La città di Modica si è stretta attorno alla bara dell’avvocato Antonio Borrometi, ex assessore regionale alla Sanità ed ex parlamentare nazionale. Esequie funebri che hanno lasciato uno strascico polemico, addirittura all’interno della Chiesa, su chi avrebbe dovuto celebrare la liturgia nel Duomo di San Pietro. Inizialmente la famiglia, attraverso il figlio Paolo, aveva incaricato Don Umberto Bonincontro ma, improvvisamente, lo scenario cambia con l’intervento del Vescovo di Noto, Monsignor Antonio Staglianò, che avrebbe espresso la volontà di celebrare personalmente il rito funebre su specifica richiesta della famiglia del defunto. Non è dello stesso avviso monsignor Bonincontro. “Il figlio Paolo -ha detto il prelato -mi aveva telefonato il giorno prima chiedendomi di celebrare il funerale”. Sta di fatto che il vescovo Staglianò impossibilitato a celebrare il funebre, per sopraggiunti impegni, ha delegato il vicario generale diocesano, Monsignor Angelo Giurdanella a recarsi a Modica. “Pochi minuti prima del funerale – aggiunge Bonincontro – la famiglia, notevolmente contrariata, in sacrestia, ha cercato fino all’ultimo di convincermi a celebrare il funerale”. Tra un’ incomprensione e l’altra, salomonica è stata la risposta del vicario Monsignor Giurdanella. “ Sono qui, in quanto incaricato dal vescovo”. A questo punto alla famiglia non è rimasto altro che farsi da parte.
Ci si chiede: è questo il potere esercitato dalla Chiesa?