Sui social in chiaro l’azione di propaganda denigratoria messa con il Chiacchiericcio, è la forma più lieve. E’ paragonabile al livello di gioco in cui un calciatore ricorre, nel confronto con il suo avversario, ad interventi di gioco volutamente fallosi che nel timore di essere accusato di antisportività, il “Fronte del chiacchiericcio” vuole far passare come gioco deciso ma legittimo. E questo ci può stare.
In questo livello di violenza diffusa matura il secondo livello di violenza paragonabile a quel giocatore che nel commettere il fallo punta decisamente alla gamba dell’avversario, non curandosi della palla, ma con l’accortezza di simulare la non volontarietà per non rischiarel’ammonizione ed ancor più, cercando di evitare l’espulsione.
E’ questo il livello del dileggio offensivo, ai limiti dell’espulsione con l’epiteti offensivi “Sinnico… sintaco… sbruffone… accozzaglia amministrativa di caporali, cariatidi e soldatini di piombo…”; un linguaggio violento, inesistente nel dominio della dialettica politica, che misura la distanza del come, nel mondo del normale non si avverta più come questo modo d’insultare sia un guardarsi allo specchio,dovendosi rilevare che la qualità umana di chi lo profferisce è identica a quella del destinatario quandanche quest’ultimo meritasse tali offese.
Ma è nel terzo livello che la violenza si esprime in tutta la sua intensità. E’ quello adottato dai guerriglieri della loro “guerra santa” utilizzando per i loro commenti, in alcuni giornali online che lo permettono,l’oscurità dell’anonimato.
E’ questo un livello in cui è possibile andare oltre in tutto, potendo nascondere anche la demenza argomentativa che perdenigrare è necessario utilizzare che, ovviamente in chiaro verrebbe attribuita al suo nome.
E’ questo il livello in cui la trasformazione della dialettica politica in guerra psicologica appare in tutta la sua evidenza.
Per tentare di dimostrare quanto stiamo scrivendo proponiamo un campionario degli improperi che ci ha rivolto certo “Piero T.” ripreso dai suoi commenti ad un nostro articolo.
“Mi faccia sapere quale grande progetto vorrà apportare su Modica, magari che non si limiti a trattati di buona politica. […]La smetta, è un consiglio e non sono nemmeno il primo a darglielo […]. Quando si renderà conto che i suoi pensieri sulla politica cittadina, […] sono per i modicani più insignificante del chiacchiericcio, allora forse troverà passatempi migliori[…]come può ergersi a censore di cosa sia chiacchiericcio e cosa non lo sia? Non lo era anche il suo (con critiche di fuoco a marciapiedi, dossi e lavori pubblici[…]E la sua di bacheca? Ci rotolano le balle di paglia, tanto il rifiuto a interfacciarsi con lei. […]Il dialogo, il dibattito, lo scambio di opinioni sarà invece quello che non troverà tra quelli che oggi la considerano il Diego Fusaro della loro attività politica. […]Oppure risponda, insinui, dica la sua, spieghi con enormi trattati di politica quale è il suo pensiero. […]mentre lei sarà sicuramente impegnato a leggere Pound, nella speranza di poter dar sollievo ai miei sensi, provati da cotante castronerie odierne.” [Noi abbiamo scelto questi ma chi vuole può rileggere integralmente l’articolo ed i commenti su questo sito. (Modica: elezioni comunali 2023. La politica che ha cominciato ad ululare alla luna, radiortm.it, 19 ottobre 2021)].
Essi non entrano nel merito dei contenuti dell’articolo né dei nostri commenti ad altri articoli. “Piero T.”, di fatto dà sostanza, con tali commenti, a cosa è il chiacchiericcio. Infatti, egli esprime un insieme di giudizi di valore ai quali si potrebbe rispondere o scrivendo dei trattati per spiegare che sono infondati (e sarebbe comunque tempo perso), oppure, come sarebbe normale se volessimo fare chiacchiericcio, con altrettanti contro giudizi di valore. Infatti, il chiacchiericcio cerca la rissa che è l’unico luogo in cui né Pound né Fusaro potrebbero essere presenti se non a sproposito come li ha voluti pennellare Piero T. in questi commenti.
Non è un caso che negli unici casi in cui Piero T. ha fatto riferimento a cose concrete e non eteree prende cantonate, prima confondendo il nostro uso del noi maiestatis con il nostro desiderio che con quel “noi” vorremmo ostentare “orde di militanti pronti a” seguirci, poi buttando lì presunte nostre critiche a dossi quando è noto a tutti, tranne che a lui, che fosse per noi nel centro storico proporremmo velocità 30 e precedenza assoluta sempre al Pedone.
Ma il vero pensiero “Piero T.” lo evidenzia quando scrive:
“[…] il vostro mastodontico progetto dove prima eravate Fronte Anti-Abbate, poi nella strada di mezzo, poi Pro, poi di nuovo Anti se vi vengono fatti notare alcuni dietrofront, poi un po’ Gatto criticando i gatti, poi un po’ allo scoperto e infine Anti-Tutti, che forse lei, pardon Voi, è sempre quello che siete stati. […]”
Qui egli dimostra con quel’ ”Anti-Tutti” che non riesce a liberarsi dallo schemino destra e sinistra e, quindi, non potrà mai apprezzare la libertà di cosa significhi essere liberi. Né può comprendere che la coerenza è la fedeltà all’Idea e non agli umani contenitori partitici che si muovono con le gambe, spesso di voltagabbana. “Piero T.”, che certamente ci conosce, ben sa che quando sull’onda di Berlusconi nacque Alleanza Nazionale noi e nessun altro, eravamo il Movimento sociale a Modica e nonostante ciò scegliemmo i quattro gatti della Fiamma Tricolore ed abbandonammo il Consiglio comunale.
Altro scivolone di “Piero T.”sulla buccia del chiacchiericcio è là dove ci chiede:
“Mi faccia sapere quale grande progetto vorrà apportare su Modica, magari che non si limiti a trattati di buona politica che restano soltanto articoli, online per giunta, perché nemmeno sul cartaceo, per fortuna, certe cose passano più. […]”
Da esso si rileva che al chiacchiericciatore viene l’orticaria nel discutere di contenuti perché richiede ragionare, provare e confutare; preferisce le più culturalmente pigre insinuazioni, maldicenze, sfottò e via dicendo. E non si cura neanche di verificare se quanto dice non sia facilmente smentibile da dati di fatto. In tal senso non ci sembra difficile rilevare che a Modica esiste un solo libro dal titolo “Progetto organico su Modica” e non lo ha scritto lui.
Bene, lo legga potremo parlare di contenuti e progetti concreti per Modica [Sotto è riportato il link per poterlo leggere] e chiederci se il chiacchiericcio e l’argomentare ha messo radici in “Progetto organico” oppure qui in questi suoi giudizi:
“Ma cosa è lei? Il più illuminato pensatore di Modica o solo un opinionista che sale su una sedia a comiziare dentro una stanza vuota? […] avete trovato questo spazio gentilmente offerto da RTM (chissà perché solo ora, privandoci di anni di risate) […] se un giorno imparerà a starci senza usare logiche da casermone; […] in attesa di potermi finalmente tesserare alla sua lista “Senilità per Modica” […]”
Abbiamo criticato l’anonimato? Dove? E una critica constatare che l’anonimato assoluto per fini giudiziari non esiste? Dire ciò significa intimorire… oppure si ha la pretesa di avere la licenza di diffamare?
Vuole giocare come le Escort con il “vedo-non-vedo” con quel “Piero T.”, oppure vuole indurci a fare insinuazioni?
Ma no, lasciamo all’anonimato di godere dell’asimmetria realizzata con questa maschera che copre meno di una mascherina anticovid. Da quale pandemia si protegge?
Ma un cenno è dovuto alle “balle di paglia” che faremmo rotolare nella nostra e altrui bacheche facebook, perché è vero che non riescono a raccogliere tanti “mi piace” quanti ne raccolgono i post di spaghetti alla norma che certamente furono quelli che sollecitarono Umberto Eco a parlare, poco tempo prima di morire, di “invasione di imbecilli”.
Ma il chiacchiericcio politico, caro “Piero T.”, proviene da lontano; un suo antecedente si può far risalire al periodo Torchiano (29 maggio 2002- 3 marzo 2008) con la differenza che allora fu anche il Potere a metterlo in pratica. Ed è nella raccolta di tutti gli articoli che per 22 anni abbiamo pubblicato sul “Dialogo” di Piero Vernuccio, che stiamo preparando per la pubblicazione in unico volume, che indicheremo, attraverso un indice tematico, un focus sulla qualità di quel governo.
Perché far perdere ai nostri quattro gatti, ma anche a lei, che tanto ci segue, quella perla che fu la lettera del sindaco di allora al Direttore di Dialogo e per conoscenza all’ordine dei giornalisti di Sicilia e all’associazione della stampa, con la quale sosteneva, seriamente, che la nostra lettera burla che i pagamenti delle fatture del Comune avvenivano (gennaio 2007) per estrazione ad opera del difensore civico bendato?[Tutta la vicenda è riportata su “Storia nascosta di Modica” a pag.240. Sotto è riportato il link per poterlo leggere]
E non è un caso che il buon governo di quel Sindaco è il più citato nella raccolta dei fogli di battaglia di Terzo occhio e di avere ispirato “La lettera aperta al Sindaco di Modica” ed il Manifesto “E’ il comun senza denari perché un branco di somari…” che possono essere letti, rispettivamente a pag.40 e pag.29 del pdf del quale è riportato il link. Fu quello un Sindaco, ed un governo cittadino che ispirò persino Franco Antonio Belgiorno che con lo pseudonimo Bernaldo del bianco pubblicò tre librettini (“edizioni Terzo occhio”) che furono poi da noi raccolti in unico volume con il titolo “Storie di Modica nell’era petruzzana” con la Prefazione di Carmelo Arezzo ed una nostra presentazione (edizioni la biblioteca di Babele).
Non si preoccupi, comunque, di questo nostro dire tanto vogliamo rivolgerci solo ai nostri 4 gatti e con lei, cinque.
Gennaio 2022
Carmelo Modica
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