
“Leggere le dichiarazioni dell’assessore allo Sviluppo Economico, Giovanna Licitra, in merito alle critiche attirate dal nuovo bando ‘Io sto a Ragusa’, per l’incentivazione di nuove attività in centro storico, ci lascia basiti. Viene a mancare il rispetto essenziale per i consiglieri comunali, per i cittadini e per la stampa che segue puntualmente quello che accade nel palazzo.
Sarebbe d’uopo che il Sindaco, per onestà intellettuale, ristabilisse la verità, smentendo il suo assessore”
È la reazione forte della consigliera comunale Maria Malfa, esponente della Lega, pienamente condivisa dal suo coordinatore provinciale, Salvo Mallia. Questa la nota che hanno diramato dopo aver letto le dichiarazioni di replica dell’assessore Licitra:
“Come è noto, nei giorni scorsi, è stato annunciato il nuovo bando per l’incentivazione all’apertura “di nuove attività d’impresa commerciali ed artigianali nella zona antica della città”, come si legge testualmente nel comunicato stampa diramato dal Comune.
L’allargamento del perimetro dell’area riservata al bando, dalla via padre Anselmo alla via Armando Diaz, arrivando fino alla zona dei Salesiani, con la via Gagini a fare da cornice all’area predetta, ha suscitato le critiche immediate, nostre, come coordinamento provinciale e come rappresentante in Consiglio comunale, per l’eccessivo allargamento della zona interessata al bando, originariamente riservato all’asse piazza del Popolo -viale Ten Lena – via Roma – Rotonda di via Roma. Critiche sollevate, similmente, da altre componenti politiche e da comitati civici.
Oggi, sabato 30 ottobre, si leggono le dichiarazioni dell’assessore Licitra, rilasciate al quotidiano La Sicilia, che la giornalista sintetizza, come senso del chiarimento della Licitra, nella puntualizzazione che il bando si chiama ‘Sto a Ragusa’ e non ‘sto in via Roma’.
L’assessore quasi scarica le responsabilità sul centro storico, puntualizzando che è l’assessore allo sviluppo economico e non del centro storico e afferma che l’iniziativa è finalizzata a trattenere i giovani nella propria terra, che il bando non è riservato alle attività commerciali o di ristorazione, ma questo particolare era chiaro si dalla prima edizione e non interferisce con il nuovo bando e con le critiche.
Conclude, affermando che interessa sviluppare nuove attività, poco importa se in via Roma o in via Diaz?
Chiediamo allora, perché discriminare chi vuole avviare una attività in via Archimede o in via Falcone, per citare solo due vie di Ragusa?
In ogni caso, quanto affermato dall’assessore Licitra collide con i contenuti della conferenza stampa tenuta dal sindaco e dalla stessa, in sala giunta, a palazzo dell’Aquila, il 22 novembre 2019, allorché venne presentato il progetto, alla presenza dei consiglieri Occhipinti, Cilia e Raniolo nella qualità, quest’ultima, di Presidente della Commissione VI, Sviluppo Economico.
In quella occasione, come si può leggere nelle cronache del tempo, si trattava “della prima iniziativa dell’amministrazione comunale per tentare di ridare vita alla via Roma e al centro storico superiore.
Si parlò, specificatamente, dell’asse che da piazza del Popolo arriva alla rotonda di via Roma, per una misura che sarebbe stata mantenuta negli anni “per concorrere alla rinascita del centro storico, unitamente alla allora prevista fruizione dei locali soprastanti al parcheggio pluripiano del Tribunale, della ex biblioteca, dei locali dell’opera Pia, ex sede della Facoltà di Giurisprudenza.”
Nella stessa conferenza stampa, la Presidente Raniolo, esprimendo “condivisione per le iniziative esposte, si diceva disponibile a sostenere la necessaria incentivazione di questi programmi che avrebbero potuto concorrere ridare vita al centro storico superiore e alla via Roma in particolare.”
“Inequivocabile, quindi – concludono Maria Malfa e Salvo Mallia – il senso originario dell’iniziativa e del tutto giustificate le osservazioni al cambiamento di rotta.
Nulla da eccepire sui programmi per il sostegno a qualsiasi attività economica, senza, però, discriminazioni di vie e di quartieri, a questo punto è d’uopo che il bando venga modificato eliminando discriminazioni di questo tipo.
In conclusione, ci aspettiamo che il Sindaco smentisca il suo assessore, in merito alle dichiarazioni rilasciate e ci permettiamo rivolgere una domanda: chi si occupa allora delle problematiche del centro storico, con particolare riferimento al tentativo di rilancio delle attività commerciali finalizzato a riportare la gente a frequentare il cuore della città? “