
E’ previsto l’arrivo di un uragano di categoria 1, con venti che potranno sfiorare i 120 chilometri orari, sfiorando le coste della Sicilia orientale e della Calabria. I meteorologi hanno ribattezzato questo fenomeno come Medicane, una definizione che nasce dall’unione delle parole MEDIterranean hurriCANE ovvero Urgano del Mediterraneo, si tratta quindi di un vero e proprio uragano.
“Attenzione particolare al Catanese, al Siracusano, al Ragusano e al Messinese ionico – dicono gli esperi di 3bMeteo -. Con rischio di piogge alluvionali, così come sulla Calabria ionica. Il tutto accompagnato da venti burrascosi, raffiche di oltre 90-100 chilometri orari sullo Ionio e mareggiate”.
Sulle coste i venti tempestosi soffieranno con raffiche e con onde alte fino a 5 metri e il pericolo di mareggiate lungo i litorali più esposti.
«In due giorni sulla città di Catania sono stati registrati 265 millimetri di pioggia, ovvero circa un terzo delle precipitazioni complessive annue che mediamente insistono sul territorio catanese». A dichiararlo è il geologo Sergio Di Marco, presidente di Sigea Sicilia. Sigea (Società italiana di geologia ambientale) è un’associazione culturale, senza fini di lucro, per la promozione del ruolo delle scienze della terra nella protezione della salute e nella sicurezza dell’uomo, nella salvaguardia della qualità dell’ambiente naturale ed antropizzato e nell’utilizzazione più responsabile del territorio e delle sue risorse.
6 commenti su “Rischio uragano nella Sicilia orientale, in arrivo il Medicane”
Il nonno, in virtù dell’esperienza, ripeteva che se meterologicamente il tempo non “rompe” per S.Lorenzo ( primi giorn di agosto) saranno guai nelle settimane succesive.
Da sempre, ciclicamente, si sono verificati condizioni di maltempo estremi sulla Sicilia sud- orientale.
Tutto da imputare alla temperatura del mare mediterraneo ( canale di Sicilia).
Ogni qualvolta le temperatura dell’acqua supera i 24/26 c°, si creano le condizioni di forti evaporazioni.
Le forti correnti ascensionale di vapore, se negli strati alti della atmosfera si scontrano con correnti fredde, precipitano sotto varie forme ( idrometeore ).
Più il mare si riscalda, più probabilità che si formano correnti ciclopiche.
Un modo semplice di scambio di energia
Errata-corrige ;
Cicloniche non ciclopiche…
“I picciutieddi” ( curi draunari – code di drago ) , così venivano affettuosamente chiamati nel passato, non sono altro che correnti ascensionale cicloniche di fluidi vaporiformi.
Sul nostro territorio sono sempre entrati dai litorale, da Scoglitti a Portopalo.
Si possono formare anche su superfici di suolo surriscaldato dai raggi solari.
Su di un suolo scuro, nel periodo estivo, è più facile che si generano con più energia che su un suolo chiaro.
Queste correnti ascensionale, sono dei fluidi che carichi di energia si espandono verso l’alto ( più leggeri ).
Si formano facilmente anche durante grandi incendi su vaste aree.
Dalle parti di Kaukana, durante le “guerre puniche” tra Romani e Cartaginesi, era stato allargato un porticciolo ( zona Casuzze ) per ricavarci un cantiere navale per riparare le navi danneggiate durante gli scontri.
Ebbene, una “cura draunare” emerse da mare e distrusse circa 500 navi li ricoverate per manutenzioni.
☆☆☆ Da c.da Tabuna con direzione Casuzze, insistono ancore le tracce di carraie ( 6/8 carraie parallele ) lasciate dai carri carichi di asfalto.
L’asfalto veniva usato per calatafare ( impermeabilizzare) le navi.
Sarebbe il caso di preoccuparsi su come, è dove si è costituito, vorrei ricordare che adesso piove molto meno di una volta, e si è costruito dove non si doveva. Abbiamo coperto cave, vedi a vignazza…..dove doveva nascere una strada, ferma da quaranta anni….!! Cose fatte malissimo….. Ne potrei elencare a centinaia.