Lo scorso venerdì sera sul sagrato della Ss. Annunziata a Ispica, un giovane è stato barbaricamente picchiato da un gruppo di ragazzi, che gli si sono scagliati contro senza alcun motivo apparente, o per lo meno senza movente che giustificasse l’insano comportamento, consumato con una ferocia “terrificate “a detta di chi ha assistito alla scena, quasi paralizzato dalla velocità e dalla mancanza di senso con cui tutto si è svolto. I ragazzi presenti affermano con angoscia di non riuscire a spiegarsi il perché si sia potuta verificare una situazione del genere.
“Eppure – denuncia il parroco Don Manlio Savarino- questo non è il primo episodio di violenza gratuita che si svolge nel nostro paesino, e ahimè un po’ in tutta la penisola. La cronaca di simili fatti si aggiorna di weekend in weekend, e sembra lasciare attoniti i più sensibili spettatori dei quotidiani e destinatari dei racconti spiacevoli. Ma, cosa ben più grave, ha forse anche assuefatto le nostre coscienze rendendole quasi “abitudinariamente ordinarie”. Ma quale sarà la motivazione di una tale ondata di violenza?Qualcuno dà tutta la colpa alla pandemia in corso, al lockdown, alla solitudine, alla noia. Ma si possono addebitare fatti così gravi solo a situazioni che si sono verificate nella storia recente? Crediamo che ci sia qualcosa di molto più corposo che cova sotto”.
Ogni epoca ha il suo capro espiatorio colpevole di incrinare le menti dei giovani: i video giochi, i media, la tecnologia, ora è il turno della pandemia che è sulla cresta dell’onda. Invece di cercare di dare la responsabilità alla crisi di turno dovremmo chiederci cosa manca a questi ragazzi per sfogare così la loro rabbia dimostrando con la violenza un bisogno che noi adulti non riusciamo a colmare.
“Forse – prosegue il prelato – dovremmo chiederci perché non riusciamo a dargli un identità sana, perché se fosse così, non attecchirebbero scene di questo genere con tanta facilità.
I giovani purtroppo, molto spesso, nella stragrande maggioranza dei casi, trovano la loro identità nel “gruppo”, in un gruppo a cui cercano di omologarsi in tutto e per tutto. Crescono rinforzandosi gli uni con gli altri, senza nessuno che li riporti indietro quando il “gruppo” non è quello giusto”.













3 commenti su “Ispica, giovane picchiato selvaggiamente su sagrato chiesa”
Un amico mi raccontava, che un suo amico supplente , dopo molto tempo, aveva svolto una supplenza in una scuola dell’ infanzia ed era rimasto meravigliato, basito, scandalizzato e di stucco, per cio’ che accadeva nella sezione. C’ erano oltre le due imsegnanti di sezione, due insegnanti di sostegno e l ‘ insegnante di religione, l’ insegnante covid, molto preparata e impegnata a tenere le redini delle attivita’ didattiche, tutto il team era professionalmente competente e preparato. Le attivita didattiche’ per gran parte del tempo si svolgevano in maniera serena, partecipata e tranquilla, ma non di rado la situazione precipitava in una baraonda infernale e il bambini di tre , quattro , cinque anni, si scagliavano su tutto e su tutti, tutto era oggetto della loro aggressivita’ inaudita, il materiale didattico della scuola, scagliato ovunque e pestato con I piedi, I compagnetti spintonati e buttati per terra e fin’ anche morsi, se non seppelliti nei casi estremi con un materassino che sarebbe dovuto servire per momenti di relax costruttivo. L ‘amico del mio amico si prodicava per riportare l ‘ ordine e evitare il peggio, rimettendo tutto in ordine e sbrogliando le zuffe, ma le colleghe stavano a guardare per un tempo esageratemente lungo, come per farli sfogare al massimo e poter poi essere piu’ tranquille, generalmente interveniva l ‘ ins covid, con vigorose grida rionali, l’ amico supplente del mio amico si e’ permesso di dire loro che non dovevano permettere simili esplosioni di aggressivita’ e energia, ma di intervenire prontamemente nel modo piu’ proficuo, da concordare preventivamente
In team secondo la letteratura pedagogica e psicologica piu’ avanzata, perche’ altrimenti avrebbero contribuito a formare personalita’ schizoidi e aggressive, estremamente pericolose per la societa’ futura, se non terroristi dell’ isis , le colleghe del povero supplente si mostrarono molto fredde, cercando in un paio d’occasioni di metterlo a la prova lasciandogli la sezione per vario tempo in orari di compresenza e quando erano previsti le ins di sostegno, a parte un bambino spintonato da un compagnetto, prontemente soccorso e difeso, non gli hanno potuto imputare nulla, ad egli , l’ amico dell ‘ amico e’ rimasta l’ impressione che le donne non vedono di buon grado che anche gli uomini si occupino di bambini, essedondo gelose del loro ruolo atavico, nellai migliore delle ipotesi, cioe’ se non le fotteva un tubo oltre che dello stipendio. Morale della favola, la scuola non deve abdicare al suo compito.
Sigmund Freud parlava di: invidia del pene.
Spiace dirlo, ma i genitori sono completamente assenti. Gli concedono tutto. I ragazzi bisogna abituarli alle rinunce. Infatti da soli sono impacciati…. In gruppo escono fuori le loro frustrazioni. Lo scrivo tranquillamente, se mio figlio fa una cosa del genere lo pesto con le mie mani. Questi ragazzi vanno puniti come si deve quando sbagliano. Invece che faranno adesso a questi ragazzi? Nulla! Con il rischio che qualcuno si faccia giustizia da sé.