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Amministrative a Modica. Prende forma la “rete” elettorale

Tempo di lettura: 4 minuti

Ogni saggio, piccolo o grande che sia, ogni ricerca ma anche un semplice articolo, di norma, ricevo l’input, l’avvio di una più ampia riflessione o indagine, da un’ intuizione, da un lampo di verità  che si schiude nella mente; il più delle volte su un’idea complessiva che ti arrovella il cervello e che stenta a prendere forma.

Questa improvvisa rivelazione si è a noi manifestata riflettendo  sul post ed i commenti che sono stati pubblicati (28giugno 2021) sulla bacheca fb di “Ignazio indicacose” che invitava  ad operare l’associazione di idee secondo la quale la decisione  di non consentire l’uso gratuito delle zone blu ai disabili, era il primo effetto dell’avvicinamento di Abbate al partito della Meloni per le prossime elezioni regionali. Non ha richiamato la logica delle leggi raziali, come ormai è uso fare contro il partito fascista di turno, ma non ha rinunciato a far ricordare la pelata di Mussolini facendo dire al “pelato” Assessore l’odiosa frase “Neca cio rissimu niautri ri nascire disabile”.

La vicenda si esauriva con le reazioni immediate di “non è il gattopardo”, pubblicate su radio RTM (4 e 11 luglio 2021) che contenevano  la reazione stizzita e severa e gli immancabili ed illuminanti commenti difensivi degli amici di “ignazioindicacose”. Significativo il fatto che “ignazio indicacose” da un lato accusava il “pelato assessore” di discriminare i disabili dall’altro sferrava un durissimo “rimprovero” a Nele Vernuccio (redazione del mensile Dialogo) del quale ogni frequentatore  di fb conosce bontà ed educazione.

Trascurando il fatto che “ignazio indicacose”, a seguito dell’intervento di “Non è il gattopardo”, ha battuto in ritirata eclissandosi, occorre dire che personaggi intervenuti nella discussione, linguaggio e tecniche di offesa utilizzate ci hanno indotto a rileggere alcune altre discussioni avvenute in altre bacheche fb, giornali on line e persino in chat di gruppi che avevamo  conservate.

E’ stato così che abbiamo rilevato quattro cose: la prima, che la  campagna elettorale “Modica 2023” è in pieno svolgimento; laseconda, che essa si muove percorrendo il sentiero tracciato dal pensiero binario; la terza, che tale pensiero, in aderenza con la natura della sinistra, è “o io o Abbate”; la quarta, che già esiste una “gioiosa rete da guerra elettorale” in cui tra militanti di lunga carriera, utili idioti e consapevoli burattinai, tutto viene convogliato nell’assioma “o io o Abbate”. Contenuti? Nulla, oltre quelli  utili allo scopo principale.

Rimandiamo al prossimo autunno l’esame, punto per punto,con articoli specifici su quanto ora stiamo accennando: struttura della rete social, profili dei personaggi in azione (ex parlamentari, ex sindaci, aspiranti sindaci, intellettuali, militanti), contenuti, tecniche di lotta.

Adesso ci sembra utile, visto che lo smartphone in questo periodo estivo è il diversivo preferito, accennare al quarto punto, così per grandi linee, anche perché sono facilmente verificabili, specie per coloro che praticano chat anche di poche persone, fosse anche la chat degli amici del caciocavallo.

La chat, che è parte della “gioiosa rete da guerra elettorale”, il cui logo potrebbe essere stilizzato nel classico mirino del cecchino puntato su Ignazio Abbate, ha queste caratteristiche: non ama argomentare, preferisce il meno impegnativo chiacchiericcio: “pare, sembra, si dice.  Nel chiacchierare non rinuncia all’inguaggio  assertivo e saccente. Il tema iniziale è solo lo spunto per iniziare una discussione ma non per analizzare l’argomento: pochi commenti, ben pilotati, per andare la dove si vuole e, per i può ari, dove si deve.

Fanno da contorno l’esibizione di dubbia cultura; nascosto narcisismo e, per alcuni soggetti con un passato politico, un costante nostalgico incensamento della propria carriera politica che celebra i propri risultati elettorali, le grandi battaglie condotte assegnando sempre ad altri le colpe dei propri insuccessi.

Come tutti i cultori del pensiero binario (o tu, o io), non mancano i “detentori della verità assoluta” che impongono coll’assertivo argomentare e, se è necessario, con l’offesa personale, linguaggio approssimato, sfottò e linguaggio criptato.

E’ nel suo svolgersi che tali discussioni stratificano il gruppo che  discute.

Al centro i pochi duellanti attorniati dai moltissimi che leggono e non intervengono perché non interessati dai modi e dai contenuti ma anche dai tanti che dalla rissa temono di essere colpiti dalla focosità di quel duellante dalla natura “pazza”, aggressiva ed offensiva che caratterizza almeno uno dei due duellanti.

Seguono poi le persone che non hanno alcuna voglia di dare un contributo alla discussione/diatriba con commenti di una certa consistenza culturale e preferiscono (per pigrizia?) partecipare inserendo faccine, cuoricini ed emoticon, più o meno appropriate; altre ancora con frasi ad effetto, lapidarie e… “da consegnare alla storia”: “Grande”, “bravo”, “evviva”, “immenso” e via adulando. Sono, quest’ultimi quelli che danno corpo alla claque buona per creare climi di entusiasmo attorno ai compari da sostenere osannando anche le loro più autentiche banalità.

Davvero commoventi sono poi i moderatori che vogliono trasmettere l’esempio della modestia anche se non disdegnano lo scrivere ad effetto per richiamare le lodi degli applauditori: “grande presidente”; esibendo saggezza, moderazione, democraticità, esaltazione del dialogo; che poi non dicano nulla conta poco: il chiacchiericcio non richiede altro.

Ed è in questo scenario che prende forma la linea politica del gruppo che ha l’ambizione di imporsi come un pensiero unico della chat. Pensiero che si consolida evocando i maestri culturali che, come il dissenziente demonizzato e reso “nemico” della linea della chat, sono essenziali per compattare il gruppo egemone ed ottenere, dai suoi aderenti, attivismo e militanza.

Questo verificato stato di cose ci ha fatto maturare un interrogativo:

questo mondo come si relaziona con il concetto di “Società civile”?  e come con una campagna elettorale?

Questi, come annunciato, saranno i temi dei nostri prossimi interventi.

***

Bene, abbiamo intenzione di intervenire su queste elezioni propiziando la creazione di un gruppo di pressione su tutti gli schieramenti che vorranno impegnarsi nella campagna elettorale “Modica 2023”, quindi, una posizione “altra”. Niente intese con questo o quello schieramento. Meno che mai formazione o sostegno a liste civiche ma solo la difficilissima ambizione di governare senza andare al governo. Un gruppo che voglia usare progetti e non persone o clan. Quindi libertà di azione. Libertà totale da schemi, schemini e gabbie ideologiche che, ben mimetizzate, sopravvivono ancora.

Linguaggio adeguato, severo e non timoroso di apparire violento; e se e quando ciò dovesse avvenire (ed accadrà), dovrà essere semplicissimo dimostrare che è il dato di fatto dimostrato ad essere per sua natura intrinseca violento e che, quindi, l’interessato dovrà lamentarsene con se stesso per averlo determinato e non con noi che lo abbiamo descritto: non ci interesserà la storia personale del ladro ma il suo modo politico di rubare; noi vogliamo provare a cambiare la cultura e non punire o “gossipizzare“ qualcuno del quale non ci interessa nulla di nulla.

(1-continua)

Carmelo Modica

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4 commenti su “Amministrative a Modica. Prende forma la “rete” elettorale”

  1. Come al solito dice tutto e non dice niente, trovo il suo politichese esperiente di una noia mortale, incomprensibile… Cerchi di parlare alla gente invece di sfoggiare la cultura omertosa dell’agire nell’ombra.

  2. Ritengo utile questo suo argomento. E la ringrazio di averlo letto. Ogni articolo si propone degli obiettivi e dei destinatari, si vede che a lei sono indigesto. Mi pare anche questo normale

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