
Sono strani gli intrecci della vita. Questi sono giorni importanti per noi artisti, giorni in cui le arti riprendono vita e la polvere del palcoscenico torna ad essere respirata da noi attori. E ieri sera lo è stato anche per me un ritorno alla scena, dopo un anno di chiusure , con un debutto in prima nazionale al teatro Biondo di Palermo con un testo di Bufalino “Le menzogne della notte”. Ed ecco che qui arrivano gli intrecci : all’uscita di scena a fine spettacolo, il rientro nei camerini e per prima cosa ,schiavi del cellulare ,leggere i messaggi. E qui un colpo al cuore e un dispiacere profondo ; la morte di enzo Ruta. Teatro ed Enzo Ruta binomio indissolubile. Come diceva Bufalino in un suo aforisma “ se sei felice , niente panico, è un attimo poi passa”. E cosi la soddisfazione per una prima nazionale andata bene si è tramutata in tristezza nel cuore. Non potrò partecipare alle esequie di Enzo e per questo scrivo queste quattro righe per ricordare un uomo per bene,gentile,un amico, che mi ha sempre dimostrato stima artistica e rispetto profondo seguendo e informandosi sempre dei miei spettacoli , scrivendo anche belle recensioni e chiamandomi e recitare un suo testo in onore di Raffaele Poidomani “L’intervista impossibile “ insieme ad Angelo Di Natale. Se ne va un profondo conoscitore di Teatro, quello vero, aperto alle innovazioni e alla contemporaneità, un uomo di cultura che ha dato il suo importante contributo alla crescita teatrale modicana portando anche le scuolee i ragazzi a teatro. Ricorderò sempre con piacere le lunghe chiacchierate su nuovi testi da lui scritti o su nuovi spettacoli teatrali di cui aveva letto. Forse era riuscito a leggere anche di questo mio nuovo impegno teatrale e magari ne era contento. Apprendere della sua morte mentre ero nei camerini di un teatro, si, è uno strano intreccio. Un caro saluto Enzo.” Domani, domani e poi domani, avanza a poco a poco, giorno dopo giorno, verso l’ultima sillaba del copione, e tutti i nostri ieri avranno illuminato a degli sciocchi la polverosa via della morte. Spegniti, spegniti, breve candela! La vita non è che un’ombra che cammina, un povero attore che si pavoneggia e si agita su un palcoscenico per il tempo a lui assegnato, e poi nulla più s’ode: è un racconto narrato da un idiota, pieno di rumori e strepiti che non significano nulla.”
1 commento su “Modica. Un pensiero per Enzo Ruta da Alessandro Romano”
Un grande attore, un grande regista, ma soprattutto un grande maestro di scuola e di vita.