
Dimas Covas, presidente dell’Istituto di ricerca biologica brasiliano Butantan, oggi ha affermato di aver offerto al governo Bolsonaro nel luglio dell’anno scorso ben 60 milioni di dosi vaccino CoronaVac (vaccino anti covid-19 sviluppato dalla società biofarmaceutica cinese Sinovac) che sarebbe poi stato consegnato entro dicembre 2020, e che il Brasile sarebbe potuto essere il primo Paese al mondo a iniziare a vaccinare contro la pandemia dopo la Cina. “Ma non c’è stata alcuna risposta da parte del Ministero della salute” ha affermato Covas. Secondo il presidente l’istituto Butantan avrebbe anche chiesto al governo federale risorse per lo studio clinico in Brasile del vaccino sviluppato dalla cinese Sinovac. Si trattava di un investimento di 80 milioni di reais (circa 12 milioni di euro) per ampliare le capacità del laboratorio per espandere la capacità produttiva. Il presidente di Butantan ha detto di essere stato persino invitato dall’allora ministro della Salute, Eduardo Pazuello, a un evento in cui CoronaVac sarebbe stato annunciato come un “vaccino del Brasile”, ma ha ricordato che l’accordo è stato bloccato dopo le dichiarazioni del presidente Jair Bolsonaro, espressosi negativamente nei confronti del vaccino cinese. “L’altro ieri – ha detto Covas- ulteriori colloqui sono stati stoppati dopo che Bolsonaro ha confermato che il vaccino non sarebbe stato incorporato. Il Brasile avrebbe potuto essere il primo paese a iniziare la vaccinazione se non fosse stato per queste assurde decisioni governative” ha concluso Covas.
Veduta dell’Istituto brasiliano Butantan