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Italia Viva si incontra su recovery plan, aeroporto Comiso e infrastrutture

Tempo di lettura: 2 minuti

“Infrastrutture, mobilità e crescita quale futuro per la Sicilia?”. E’ l’intrigante tema che ha animato l’ennesimo appuntamento legato alla Primavera delle idee portato avanti da Italia Viva. Ha partecipato anche Salvo Liuzzo da Comiso, nella qualità di componente del comitato nazionale alla presenza, tra gli altri, degli onorevoli Ettore Rosato, Teresa Bellanova, Matteo Colaninno, Davide Faraone e Francesco Scoma. “Un tema molto stimolante – afferma Liuzzo – e di strettissima attualità visto che è stato soprattutto il Recovery fund a catalizzare l’attenzione in collegamento con l’atavica questione delle infrastrutture nella nostra terra. Ho evidenziato come sia fondamentale tenere in conto la cornice, per portare avanti una discussione del genere, almeno per quanto riguarda il Meridione. Infatti, si rende necessario superare quel divario che ha contrassegnato la vita del Sud Italia da un secolo a questa parte, superando la logica dell’assistenzialismo. Ben 240 miliardi di euro non sono pochi. Trenta tra questi per le infrastrutture, somme che, però, potrebbero non essere sufficienti visto che in Sicilia si è fatto sempre troppo poco e il divario con il resto della Penisola si è sempre più allargato per cui, adesso, risulta molto più difficile recuperare il terreno perduto. Se, però, ci presentiamo a Roma con in mano il sacchettino dell’elemosina commettiamo un errore clamoroso”.
Liuzzo ha portato un esempio confrontandosi sul tema specifico con il prestigioso parterre virtuale. “Quando arrivarono i kosovari a Comiso, alla fine degli anni Novanta – ha raccontato – abbiamo dato aiuto a migliaia di persone vittime della persecuzione del dittatore Milosevic. Eppure, e io che facevo parte di quella classe dirigente lo affermo adesso con orgoglio, non siamo andati a chiedere l’elemosina per i disagi con cui giocoforza ci confrontavamo ma ci siamo presentati a Roma con una idea speciale, con un progetto esecutivo che era quello relativo alla conversione a usi civili dell’aeroporto esistente. Ecco perché chiedo a chi è dirigente di questo partito di essere concreto ed esecutivo. Il tempo delle buone intenzioni è finito da un pezzo. Queste stesse devono essere trasformate in fatti concreti. Sembra di essere sulla buona strada con il Pnrr. Dico che se il Governo nazionale riuscirà a mettere in atto almeno la metà dei progetti inseriti in questo grande libro delle opportunità, allora avrà fatto davvero parecchio. Potremo dire davvero di avere ottenuto dei buoni e importanti risultati da questo piano Marshall assolutamente indispensabile perché è come se provenissimo da un periodo di guerra e quindi l’impostazione per il futuro deve essere quella della ricostruzione dalle macerie. Mi fa piacere, altresì, che il Recovery fund, a differenza di quanto accaduto mesi fa, sia diventato il perno centrale dell’attuale dibattito politico. Ci voleva”.

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3 commenti su “Italia Viva si incontra su recovery plan, aeroporto Comiso e infrastrutture”

  1. Quanto rumore per nulla..
    Ma non ancora capito che il loro partito è stato ammazzato dal Saudita accoltellatore?
    Li facevo più svegli…

  2. @ Liuzzo :
    Perché non ci dice in che stato hanno lasciato i locali meravigliosi della base..
    Avevamo una struttura da poter impiegare come foresteria, del Mediterraneo, e nessuno ha vigilato sul vandalico comportamento di chi ha occupato i locali…
    Invece di sperperare risorse nell’ air-Renzi, perché il vostro rottamatore di Rignano non si sia attivato a restaurare il “gioiello” che ci avevano donato.

  3. La ricostruzione delle macerie deve avvenire anche nelle coscienze di tutti gli italiani, deve avvenire in primis da coloro che hanno affossato con il disprezzo e l’insulto tutta l’Italia, tutta la politica del passato, e con quegli insulti hanno offeso tutti gli italiani che si erano affidati a quella politica. Quei distruttori e moralizzatori che oggi ci hanno svelato che sono molto peggiori di coloro che insultavano.

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