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Piano triennale delle opere pubbliche a Modica. D’Antona sbotta

Tempo di lettura: 2 minuti

L’approvazione del Piano triennale delle opere pubbliche a Modica è motivo di intervento da parte di Vito D’Antona, esponente di Sinistra Italiana, secondo cui l’annuncio fatto dal sindaco “rappresenta l’ennesima occasione propagandistica a cui il Sindaco di Modica ci ha abituati”.

“In primo luogo – rileva l’esponente del centro sinistra –  dimostri  che 52 opere su 108 per 35 milioni di euro sono “ .. dotate di decreti di finanziamento da parte dei vari enti pubblici ..”, fornendo pubblicamente il numero e la data dei relativi decreti, atteso che negli atti ufficiali approvati dal Consiglio Comunale lunedì scorso risultano soltanto due decreti regionali per un totale di 340.000 euro.         Abbate, in tema di viabilità, dica perché non è riuscito a consegnare ai cittadini né la rotatoria di Dente Crocicchia, opera che, grazie alle precedenti amministrazioni, era sin dal 2013 già esecutiva ed interamente finanziata, né il progetto di sistemazione di una parte della strada del Polo Commerciale, esecutivo e finanziato con i fondi ex Insicem sin dal 2017, né messo mano al progetto per eliminare il pericoloso incrocio della Caitina, importante porta di ingresso al quartiere Sorda”.

D’Antona prosegue: “Quello che Abbate non dice è che dopo otto anni di ininterrotta amministrazione il suo piano riporta, come ogni anno, “copia e incolla”, le stesse opere che non sono mai state avviate o che non sono state completate, fornendo alla nostra città un quadro desolante di incompiute sparse per tutto il territorio; da Palazzo Polara a Palazzo Denaro Papa, da Villa Cascino all’Albergo dei Poveri, dal Centro Diurno della Sorda ai parcheggi a Marina di Modica, dalla Raccomandata alla sistemazione della Via Gianforma a Frigintini, da Palazzo dei Mercedari al Palazzo degli Studi, solo per citarne alcuni.

Abbate, con la sua ordinaria amministrazione, ha bloccato per otto anni lo sviluppo della città, non ha pensato né avviato nessun progetto che potesse disegnare il futuro economico e sociale di Modica e rendere più vivibile la vita nei quartieri e strade più sicure.

Spetterà ai prossimi amministratori coprire il vuoto di otto anni di inerzia”.

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