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Ieri la tradizionale Messa Crismale a Noto

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Lo scorso anno la Messa Crismale è slittata a fine maggio, a causa del lockdown imposto per contrastare la pandemia. Ieri si è potuta celebrare come da tradizione la mattina del Giovedì Santo a Noto in Cattedrale. La Messa Crismale è «la solenne liturgia, in cui si manifesta la pienezza della Chiesa Diocesana, risplendente di ministeri e carismi attorno al Vescovo», così come ha sottolineato Mons. Antonio Staglianò, all’inizio della sua omelia.
Presenti quasi tutti i presbiteri e i diaconi della Diocesi, tranne alcuni impossibilitati per motivi di salute, tra questi il Vescovo Emerito, Mons. Giuseppe Malandrino. Il servizio liturgico è stato reso dagli alunni del Seminario Vescovile. Alla celebrazione hanno preso parte anche diversi religiosi e religiose, oltre che un buon numero di fedeli, provenienti dalla varie parrocchie del territorio.
Durante la Santa Messa sono stati poi benedetti gli olii sacri: infermi, catecumeni e crisma, e i sacerdoti presenti, in comunione con il Vescovo, hanno rinnovato le proprie promesse sacerdotali.
Nell’omelia il Vescovo ha voluto trattare il tema del sacerdozio in tutte le sue sfaccettature, in particolare ha sottolineato come i cristiani sono un popolo sacerdotale per “regnare” servendo tutti i fratelli. Nel suo discorso Mons. Staglianò ha ricordato i 25 anni dell’inizio del II Sinodo Diocesano, voluto fortemente a suo tempo da Mons. Salvatore Nicolosi «per riscoprire Gesù lungo le nostre strade. Non lo vogliamo celebrare esteriormente o ricordare con nostalgia, ma intimamente: e in modo sempre nuovo e attuale vogliamo ringraziare lo Spirito, che ci ha ricondotto e sempre ci riconduce a Cristo, per ritrovare in Lui la sorgente di un cristianesimo vivo, oltre ogni forma di cattolicesimo convenzionale».
Il Vescovo ha invitato tutti a sviluppare una sinodalità nuova, partendo dal cambio di passo dall’io al noi, per camminare insieme come Chiesa locale, nutrendosi di fede viva e facendo divenire la parrocchia cuore pulsante del territorio, così da diventare vere comunità di parrocchie, e non dei luoghi autocentranti e feudalmente concepiti.
Inoltre, nell’omelia è stato richiamato anche il ruolo centrale che ricopre la famiglia, quale centro di cura e di relazioni. Mons. Staglianò ha invitato i presbiteri ad essere «con tutti cristiani, per tutti presbiteri», vivendo il ministero nella forma del noi, non di singoli, un unico presbiterio unito per aiutare i fedeli a comprendere il vero senso dell’essere “fratelli tutti”.
Alla fine della celebrazione vi è stato il saluto di Don Gaetano Asta, attuale Rettore del Seminario, che ha ricordato la tradizionale iniziativa della Giornata pro seminario, che in Diocesi si celebra il giorno di Pasqua, raccontando in breve l’attuale situazione della vita dei seminaristi, chiedendo sostegno e preghiere per i candidati al sacerdozio.
Mons. Giurdanella, Vicario Generale, ha poi rivolto un pensiero augurale al Vescovo, a nome dei sacerdoti, ringraziandolo per l’accompagnamento e la guida pastorale.

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