“Ho deciso, a malincuore, di non candidarmi più alla carica di presidente dell’Aiac iblea. Con la conclusione di quest’anno solare, dunque, è finito anche il mio mandato. Ho ritenuto doveroso assumere questa decisione perché, a causa dei miei impegni istituzionali, essendo anche consigliere comunale a Ragusa, oltre che lavorativi, non avrei potuto profondere lo stesso impegno dei mesi scorsi. E ritengo che, in un momento così delicato, sia necessario un apporto adeguato che fornisca al settore e alla categoria lo sprint di una presenza costante”. Così Daniele Vitale, presidente uscente dell’Associazione italiana allenatori calcio della sezione provinciale di Ragusa, tracciando anche un bilancio dell’attività svolta. “Diciamo che i passi compiuti nel corso di questi ultimi anni – sottolinea – sono andati, giocoforza, a scontrarsi, di recente, con l’emergenza sanitaria. Non c’è stata, dunque, l’opportunità di espletare al meglio il programma proprio perché lo stop dei campionati dilettantistici, quelli che in provincia di Ragusa rappresentano il punto di riferimento principale per gli allenatori, ha determinato uno stravolgimento dei piani. In ogni caso, ci siamo sempre mossi con il precipuo obiettivo di tutelare la categoria dei tecnici, facendo in modo che, attraverso formazioni specifiche, si potesse registrare una loro crescita. L’attività di allenatore, anche nei campionati dilettantistici, al giorno d’oggi è sempre più delicata ed abbiamo appurato come sia necessario prepararsi al meglio per affrontare tale impegno. Per mia fortuna, nel corso di tutto questo periodo, ho avuto modo di interagire con persone non solo molto preparate ma sinceramente appassionate della propria attività e, inoltre, sta prendendo ancora più piede rispetto al passato, e di questo non posso che essere orgoglioso, la figura di “alleducatore”, cioè di chi non insegna soltanto come si gioca a calcio ma anche, e direi soprattutto, a stare in gruppo e, in una parola, a stare nella società, comportandosi da uomini”. Vitale precisa che la sua avventura in seno all’Aiac non è ancora ultimata. “Se i miei colleghi lo vorranno – aggiunge – cercherò di fornire il mio contributo, forte anche dell’esperienza maturata, in ruoli meno impegnativi. Ma è essenziale che adesso l’associazione possa essere guidata da chi possiede la piena disponibilità di potere affrontare un percorso molto articolato e tutto in salita”.
- 19 Gennaio 2025 -