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Il neonato abbandonato a Ragusa. Il presunto padre si difende

Tempo di lettura: 3 minuti

Interrogatorio di garanzia per il ragusano di 59 anni, arrestato dalla polizia perchè ritenuto il padre del neonato abbandonato in Via Saragat. L’uomo è comparso davanti al Gip, Eleonora Schininà. «Non avevo alcuna intenzione di abbandonare il bambino». Il macellaio ha continuato a sostenere di avere «tentato anzi di salvare il piccolo» inscenando un ritrovamento davanti a un cassonetto dei rifiuti che non c’era mai stato.

L’uomo non sa neppure se fosse suo figlio, nato da una relazione con una donna di 41 anni. Il loro rapporto era finito sei o sette mesi fa ma i due avrebbero continuato a vedersi solo perché hanno un’altra figlia in comune. Sarà l’esame comparativo del Dna sui campioni del bambino e del presunto padre, che arriverà tra alcuni giorni, a risolvere il caso.

Davanti al gip nel primo interrogatorio di garanzia, con l’assistenza del difensore Michele Sbezzi, l’uomo ha ribadito di non sapere che l’ex compagna fosse incinta. Lei stessa non ne avrebbe avuto piena consapevolezza. Fino alla vigilia del parto avrebbe chiesto un consulto medico per quelli che riteneva fossero semplici «gonfiori».

Quel pomeriggio di un mese fa l’uomo avrebbe ricevuto una telefonata dalla donna che aveva appena partorito il piccolo. Al momento del suo arrivo era sola. A lui avrebbe consegnato il neonato avvolto in una coperta dentro un sacchetto di plastica perché lo portasse in ospedale.

Ma lungo la strada l’uomo avrebbe cambiato idea e avrebbe simulato un ritrovamento chiamando la polizia. «Questo comportamento – ha detto l’avvocato Sbezzi – esclude già la volontà dell’abbandono». Il legale ha chiesto la revoca degli arresti domiciliari.

© Riproduzione riservata

7 commenti su “Il neonato abbandonato a Ragusa. Il presunto padre si difende”

  1. Nessuno è esente da errori o peccati ma la madre che arriva a mettere un figlio in un sacchetto di plastica…
    Credo che tanti in questa vicenda dovrebbero assumersi delle responsabilità sopratutto chi ha aiutato la donna a partorire perché ho dubbi sul fatto che abbia fatto tutto da sola.

  2. Non escludo che il macellaio si sia fatto “incastrare” da chi non voleva che la storia finisse .
    Certo il responso delle analisi potrebbe aiutare le indagini . ma chi indaga avrà la possibilità di arrivare a Verità ascoltando la donna .

  3. La legge può ammettere il ripensamento ma una madre che rifiuta il figlio appena nato ha le idee ben chiare. Lasciamo che il piccolo possa crescere sereno nella sua nuova famiglia.

  4. Comunque sia, è intollerabile mettere in un sacchetto di plastica un neonato e abbandonarlo in strada. Che cavolo magari lasciatelo dentro una chiesa, oppure all’ingresso di una palazzina…… Ma abbandonarlo è addirittura dentro un sacchetto di plastica…. Intollerabile!! Non esiste pena adeguata per quello che hanno fatto!

  5. @ Fede :
    E palese che lei non ha avuto modo di assistere un individuo con problemi di identità genitoriale .

    Che si faccia luce in breve tempo quanto è accaduto , e che si provveda poi con tutto il Buon Senso alle opportune scelte per arrecare meno danni possibili a Vittorio Fortunato .

    Non sarà facile trovare la Giusta scelta nel Buon Senso . . . gli uomini spesso sbagliano !

  6. @Terrorista lei ha ragione ma conoscendo la relazione che c’era tra i due ribadisco che è meglio che il piccolo rimanga con la famiglia adottiva.

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