
Il vicepresidente dell’Asd Ragusa Calcio 1949, Manè Occhipinti, traccia una serie di riflessioni sullo scorcio di campionato che è stato possibile disputare da parte degli azzurri nel girone B del campionato di Eccellenza. C’era grande entusiasmo, la scorsa estate, con l’arrivo della nuova società. Ora tutto si è fermato a causa dell’emergenza sanitaria. Come è andata? “Sicuramente, per noi – sottolinea Occhipinti – è stato un esordio societario poco fortunato. Abbiamo giocato tutte le partite con formazioni rimaneggiate. Di certo, le nostre intenzioni, come abbiamo sempre detto, sono state, sin dall’inizio, quelle di allestire una squadra importante che potesse e possa dire la sua. Gli sforzi, sia economici, che di risorse per portare avanti una squadra dilettantistica di buon livello, sono enormi. Abbiamo cercato di fare del nostro meglio, sicuramente in alcuni momenti abbiamo peccato di inesperienza. Nel periodo in cui avevamo la rosa decimata, siamo stati vicini, in concomitanza con l’ultima finestra di mercato, a parecchi giocatori che potevano fare al caso nostro. Poi, comunque, la situazione di disagio è pian piano rientrata”. Il vicepresidente Occhipinti, quindi, fa una riflessione più complessiva. “Di sicuro il Ragusa calcio non merita queste categorie – continua – anche perché vedo molti imprenditori investire su altri sport cifre molto importanti e non sul Ragusa calcio. Una cosa che sarebbe inspiegabile per qualsiasi altra città dove, comunque, tutti si danno da fare per aiutare la squadra di calcio che ne rappresenta l’identità”. Occhipinti, poi, si sofferma sulla questione delle tessere di sostegno a dieci euro che sono state vendute durante la fase iniziale del torneo. “Volevo precisare – aggiunge – che le tessere vendute sono state all’incirca 350 e non certo i numeri che ho letto. Per quanto riguarda gli sponsor, non abbiamo un main. Dobbiamo, piuttosto, ringraziare tante piccole e medie imprese che di certo ci hanno aiutato ma non si può pensare di portare avanti un campionato grazie a loro. Questo per chiarire alcuni aspetti che meritano, secondo me, adeguata attenzione. Voglio concludere dicendo che l’Asd Ragusa calcio è una risorsa della città che tutti noi dobbiamo portare avanti. Allo stesso tempo, non vogliamo che si commettano gli errori del passato. Questa società non deve essere lasciata alla mercé di chi non ha i mezzi economici per farlo”.