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Bimbo abbandonato. 20 famiglie ragusane pronte per l’affido

Tempo di lettura: 2 minuti

Il Sindaco di Ragusa Peppe Cassì commenta nel seguente modo la notizia scioccante del ritrovamento in una strada di Ragusa, dentro un mastello dell’immondizia, di un neonato abbandonato e spiega come verrà gestita la delicata questione dall’Ufficio servizi sociali del Comune.
“Alla notizia agghiacciante del ritrovamento da parte di un passante di un neonato appena partorito e abbandonato in via Saragat, Ragusa ha risposto con la solidarietà che ci contraddistingue e già circa 20 famiglie hanno contattato i nostri servizi sociali in mattinata per chiedere l’affido del minore.
Faccio quindi un rapido prospetto di come sarà gestita la situazione: i nostri servizi sociali stanno monitorando il caso e restano in attesa di indicazioni da parte del Tribunale dei minori, che lo ha preso in carico. Il piccolo, chiamato Vittorio Fortunato, sta bene ed è al momento ricoverato al reparto di terapia intensiva neonatale del Giovanni Paolo II. Quando sarà dimesso, su indicazione del Tribunale dei minori, potrà essere accolto in una struttura protetta oppure potranno essere direttamente avviate le procedure di affidamento o di adozione”.

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4 commenti su “Bimbo abbandonato. 20 famiglie ragusane pronte per l’affido”

  1. Brevemente….
    Il minore abbandonato viene preso in carico dal Tribunale per i minorenni territorialmente competente. Detto Tribunale, a fronte di un bambino abbandonato, nomina pressoché immediatamente un suo tutore dopodiché vaglia i requisiti delle coppie che fanno già parte delle liste presenti presso di sé, avendo già superato l’iter procedimentale per l’adozione dei minori.
    Una coppia che fosse interessata all’adozione potrà farsi avanti e depositare la dichiarazione di disponibilità ad adottare un bambino con allegata la seguente documentazione (va presentata in carta semplice, accompagnata da alcuni documenti tra i quali, ad esempio:
    certificato di nascita dei richiedenti;
    stato di famiglia;
    dichiarazione di assenso all’adozione da parte dei genitori dei coniugi o in caso di decesso, il certificato di morte;
    certificato del medico di base che attesti la buona salute di entrambi i coniugi;
    modello 101 (certificazione dei redditi di lavoro che rilascia il datore di lavoro al lavoratore) o dichiarazione dei redditi o busta paga;
    certificato del Casellario giudiziale dei richiedenti;
    dichiarazione che attesti lo stato di non separazione dei coniugi;
    alcuni esami clinici (per attestare la buona salute complessiva dei futuri genitori);
    certificazione di sana costituzione psicofisica accertata da struttura pubblica, da cui risulti l’esclusione di affezioni TBC, veneree, cardiovascolari ed HIV), con la consapevolezza che in ogni caso dovrà essere in possesso dei requisiti previsti per legge e che dovrà essere verificata dal Tribunale stesso.
    Ma quali sono i presupposti dell’adozione legittimante?
    I presupposti dell’adozione legittimante sono:
    lo stato di abbandono del minore, ovvero la condizione che il minore sia privo di assistenza morale e materiale da parte dei genitori o da parte dei parenti entro il quarto grado;
    la dichiarazione di adottabilità, ovvero, la dichiarazione emessa dal Tribunale per i minorenni che attesti che il minore si trovi in stato di adottabilità, stante la sussistenza dello stato di abbandono;
    la presenza dei requisiti richiesti dalla legge per gli adottanti, ovvero, in particolare: i coniugi devono essere uniti in matrimonio da almeno tre anni e tra loro non deve sussistere e non deve aver avuto luogo negli ultimi tre anni separazione personale neppure di fatto (tale requisito di stabilità è riconosciuto tale dalla legge anche quando i coniugi siano sposati da meno di tre anni ma abbiano convissuto in modo stabile e continuativo prima del matrimonio per un periodo di tre anni);
    l’età degli adottanti deve superare di almeno 18 e di non più di 45 anni l’età dell’adottando (in taluni casi è consentita una deroga); i coniugi devono risultare affettivamente idonei e capaci di educare, istruire e mantenere i minori che intendano adottare.

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