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Depositi degli italiani: come il Pil 2019…di Giannino Ruzza

Tempo di lettura: 2 minuti

Siamo il popolo di risparmiatori per eccellenza. Lo siamo sempre stato soprattutto quando l’economia inizia a vacillare. E l’emergenza Coronavirus non ha fatto altro che aumentare questa consapevolezza: tenere i soldi in banca diventa il rifugio più sicuro in tempi di prolungata incertezza sociale. Secondo l’ABI (Associazione Bancaria Italiana) a settembre sui conti correnti bancari di famiglie e imprese sono finiti 1.682 miliardi euro, poco meno dei 1787 miliardi del Pil complessivo dell’Italia nel 2019. Una cifra considerevole. A conti fatti i depositi degli italiani sono ad agosto circa il 61% del debito complessivo dell’Italia che attualmente ammonta a circa 2700 miliardi di euro. L’incremento secondo l’ABI è dovuto principalmente ai prestiti ricevuti (56,5 miliardi) dalle aziende durante la fase di emergenza pandemica iniziata a febbraio. Ma anche le famiglie hanno fatto la loro parte i cui risparmi sono confluiti nei depositi bancari per 22,7 miliardi di euro tra febbraio e agosto. Un aumento spiegabile con una riduzione dei consumi nel secondo trimestre 2020 e i timori per il futuro. In periodi di grande incertezza, si può capire. Non a caso, nei giorni scorsi il governatore di Bankitalia Ignazio Visco ha invocato una maggiore velocità da parte del governo “per ottenerne pieni benefici”. Mentre Gianfranco Torriero, vice direttore generale dell’Abi ha riferito, che tenere i soldi “fermi” sui conti correnti non è il modo migliore per far ripartire l’economia del paese. “Il risparmio non è di per sé negativo – ha aggiunto. E’ plausibile che ci siano comportamenti cautelativi che inducano a creare risorse per fare fronte ad eventuali criticità. Per questo bisogna ricreare condizioni di certezza e proseguire con le politiche economiche dei governi e la UE, perché se la crescita dei depositi a causa dell’incertezza diventa un comportamento strutturale, fa venire meno delle risorse aggregate per l’economia”. Una preoccupazione ulteriore potrebbe arrivare nel caso il debito pubblico divenisse insostenibile, e nell’ipotesi che il denaro del recovery fund non fosse investito bene, a qualcuno potrebbe venire in mente, nottetempo, di attingere a questa immane risorsa in possesso degli italiani. A beneficiarne ovviamente in questo caso, sarebbero i soldi perennemente custoditi a torto o a ragione “sotto il materasso” e i depositi esteri in banche compiacenti e fuori controllo.

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1 commento su “Depositi degli italiani: come il Pil 2019…di Giannino Ruzza”

  1. Tonino Spinello

    Questo si sta incominciando a fare, il cosidetto prelievo forzato che mi immagino tra poco si estenderà per più occasioni di recupero credito. Ecco perchè le banche spingono ad aumentare le carte di credito e si parla di togliere il contante. Si stanno preparando a fottere il popolo dei suoi risparmi e dei lasciti familiari. Loro ce la propinano per combattere il riciclaggio e l’evasione, ma in realtà il riciclaggio lo fanno loro stessi e i soldi dell’evasione, (le grandi evasioni) li fanno sparire sempre loro. Governo e politici compiacenti perché sono al loro servizio, questo è sempre bene ricordarlo! Quello che più mi fa soffrire è che la gente è contenta di questo, lo vede come un giocattolo nuovo. Per pagare ormai la carta è quasi superata, si paga con il telefonino, con l’orologio e tutti sono felici cosi non hanno contante e nessuno li deruba o corrono il rischio di perderli. Nessuno però pensa che tutto ciò servirà per essere controllati e sempre più stretti nella morsa, nessuno pensa che tutto ciò servirà a loro per capire come spende la gente e di conseguenza senza che ci accorgiamo ci orientano con le varie pubblicità o trasmissioni simili. Non per ultimo, che non sarai mai padrone dei tuoi soldi, se ti fanno un prelievo forzato e ti tolgono i soldi, a chi ti rivolgi? Tutti ti diranno: è la legge e non posso farci niente. Oggi cosa succede nelle banche? Se vuoi prelevare del contante dal “TUO” conto corrente, devi dare un mare di spiegazioni, devi prenotare e sei costretto a fare 2-3 viaggi per avere i “TUOI” soldi! Se un vice direttore dell’Abi invoca tutti questi miliardi di risparmi fermi e fa un comunicato come una possibile soluzione al rilancio dell’economia Italiana, secondo voi, cosa ci possiamo aspettare? È da molto che penso questo, e l’ho sempre sostenuto, ora ne ho quasi la certezza! Controllo totale uguale Regime!

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