
TAR Sicilia-Palermo, seconda sezione, ha accolto il ricorso contro il Calendario Venatorio 2020-2021 presentato dalle Associazioni ambientaliste Legambiente, LIPU e WWF, e ha sospeso completamente la caccia al Coniglio per l’assenza di censimenti. Sancita l’integrale protezione delle specie Pavoncella e Moriglione tipiche delle zone umide, vietati anche immissioni e abbattimenti di Fagiano e Starna. Mentre esultano gli ambientalisti per l’accettazione del ricorso il nuovo calendario prevede anche la chiusura anticipata della caccia a Cesena, Tordo Bottaccio e Tordo Sassello al 20 gennaio; chiusura anticipata della caccia alla Beccaccia al massimo entro il 10 gennaio; annullamento del prolungamento della stagione venatoria oltre la data del 31 gennaio.
E’ stata accolta, fatto rilevante, anche la censura alla preapertura dei primi giorni di settembre, ma purtroppo l’udienza si è celebrata solo ora.
Ma – cosa estremamente importante – il TAR Sicilia ha ribadito per l’ennesima volta alcuni principi, già fissati in altre sentenze ed anche dal Consiglio di Giustizia Amministrativa :
– ”la preminenza dell’interesse faunistico-ambientale rispetto all’interesse alla pratica della caccia”;
6 commenti su “Il TAR ha sospeso la caccia in Sicilia”
È semplicemente vergognoso che la Regione Sicilia ci derubi regolarmente i soldi del versamento regionale. L’assessore che ha autorizzato il calendario dovrebbe avere il coraggio di dimettersi per incompetenza e l’amministrazione regionale dovrebbe restituirci i soldi spesi inutilmente.
Escursioni in luoghi incantevoli e naturali, con una bella macchina fotografica a caccia d’immagini, una foto a posto di una fucilata e una macchina fotografica a posto del fucile, che sforzo costituirebbe?? Che cosa perderebbe il cacciatore?
Non sono un cacciatore ma appoggio il messaggio di @Domenico. Anno per anno la regione fa fare i versamenti per poi chiudere anticipatamente la caccia. Tutto ciò è assurdo non per ľattività venatoria ma per il fatto che miglia di appassionati vengano derubati delle quote che per quanto ne so ammontano ad un bel gruzzoletto.
semplice: chiudere non solo la caccia ma anche le fabbriche di armi!
E’ sì vergognoso. Però non posso fare a meno di esserne contenta. Spiace per i soldi versati a vuoto. Molto meno per le povere bestiole. La si finisse con questa attività inutile e insulsa. Non siamo al paleolitico, non si caccia per fame. Se si ha voglia di sparare che vadano al poligono. Se hanno voglia di mangiare carne, di macellai ce ne sono già troppi in giro. Se si ha voglia di passeggiare, lo facciano pure senza imbracciare fucili.
Per salvare cavoli e capra, la soluzione potrebbe essere di andare a caccia (visto che non ne potete fare a meno) armati di frecce, arco e fionde. La sfida sarebbe quasi alla pari e forse vi divertireste di più.