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In archivio il primo Festival di Pop Theology

Tempo di lettura: 4 minuti

Il primo Festival di Pop Theology, promosso dalla Diocesi Netina in collaborazione con il Comune di Noto, va in archivio. Si è concluso sabato 29 agosto 2020, con il concerto di Giovanni Caccamo, giovane cantautore siciliano originario di Modica. Una serata dedicata alla buona musica, alla riflessione e alla scoperta di nuovi modi per comunicare la bellezza della vita.
Il concerto è stato realizzato secondo le misure in vigore per contrastare il Covid-19, prezioso è stato l’apporto dei Volontari degli Scout di Noto 1 e della Protezione Civile. I giovani volontari hanno garantito l’accesso contingentato e la rilevazione della temperatura per gli spettatori, che hanno assistito allo spettacolo secondo le misure del distanziamento.
La serata è stata introdotta da Tonino Solarino, psicoterapeuta e promotore dell’evento, che ha contestualizzato il tema della serata legandolo al festival di Pop Theology. Il tema dell’ultima serata della kermesse è stato “Ciò che è… ETERNO!”; “l’eterno – afferma Solarino – può stare in una giornata o in un istante. Ognuno di noi solo se si interroga può intuire l’eterno”.
Prima di dare il via all’ultima serata del Festival, si è tenuto un minuto di silenzio per ricordare Evan, il bambino rosolinese venuto a mancare qualche settimana fa a causa dei maltrattamenti ricevuti in famiglia.
L’ultima serata del Festival di Pop Theology, si aperta con una sorpresa sulle note di Come Vorrei e di Gira al primo arcobaleno, cantate da Luna Massari, bimba ragusana protagonista all’ultima edizione dello Zecchino D’Oro. Il Vescovo di Noto, prima del concerto di Caccamo, ha voluto contestualizzare la serata con un suo intervento, riuscendo in modo magistrale a legare le parole del grande poeta Giacomo Leopardi con quelle del giovane cantautore. “La melodia – sottolinea Mons. Staglianò – è un aratro dentro il quale il seme: la parola, dà i suoi buoni frutti”. Nel corso del suo intervento il prelato ha invitato Caccamo a mettere in musica l’“Infinito” di Leopardi, così da dare un nuovo orizzonte e una nuova ispirazione alle giovani generazioni.
Secondo il Vescovo di Noto attraverso la musica e le canzoni si riescono a toccare le corde dell’anima, e in questa prospettiva la Pop Theology diviene un nuovo processo di comunicazione di temi importanti. “I cantanti – continua Staglianò – sono dei poeti con i loro testi, e questi sono utili alla Pop Theology perché aiutano a compiere un discorso sull’amore e su Dio, e così stanare tutte le false concezioni di Dio”. A conclusione del suo intervento in apertura il Vescovo di Noto ha augurato agli spettatori un ascolto pensante.
Giovanni Caccamo, che anche a Noto, ha realizzato una serata sold out, sulle note delle sue canzoni e non solo. Il concerto si è aperto sulle note di “Puoi fidarti di me”, al fine di realizzare un rapporto di fiducia con gli spettatori, così come ha spiegato nel corso della sua esibizione Giovanni. Diversi i brani presentanti da Caccamo, che al piano e con la sua voce, ha emozionato i presenti, alcuni pezzi dei suoi album come: “Quanto ti ho desiderato”, “Ritornerò da te”, “Silenzio”, “Via da qui” e “Mezze verità”, nel corso della serata ha ricordato gli inizi della sua carriera come cantautore con “Adesso è qui” dell’artista Malika Ayane, ma sono stati ricordati grandi della musica italiana come Battisti, Patty Pravo e Battiato, che ha creduto e scommesso su Giovanni Caccamo.
“Con la mia musica – spiega Caccamo – cerco di raccontare il mio passaggio emotivo su questa terra. Cosa è realmente importante? Oggi corriamo sempre più, siamo circondati da slogan per consumare sempre più, l’io diviene sempre più illusione. Vi invito a trovare un paio d’ore per dedicarsi del tempo analogico e stare insieme con le persone amate, o passeggiare un po’ in solitudine. Perché solo l’amore può salvare!”.
Giovanni Caccamo con i suoi pezzi non ha semplicemente allietato la serata agli spettatori, ma anche contribuito a riflettere sul tema del Festival “L’anima cerca in senso l’arte la esprime”, contestualizzando ogni brano da lui cantato.
Il bilancio del primo festival di Pop Theology è certamente positivo, ha visto impegnati diverse persone, che a vario titolo si occupano di trovare nuovi modi di annuncio e di coinvolgimento. Adesso si volta pagina e si inizia a lavorare per una seconda edizione.
L’evento è stata una scommessa in questa estate inedita, in cui la Diocesi di Noto e la Fondazione san Corrado hanno creduto fin da subito, e grazie al patrocinio del Comune di Noto, si è potuto realizzare.

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