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Rilancio olio dop. Le proposte del Consorzio Monti Iblei

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Il presidente del consorzio Olio Dop Monti Iblei, Giuseppe Arezzo, dopo che, nei mesi scorsi, era stato tra i primi a lanciare il grido d’allarme sulle difficoltà con cui i produttori dell’olio extravergine stanno facendo i conti anche e soprattutto in seguito alle conseguenze del lockdown, prende atto che sono sempre più numerosi gli esponenti politici a condividere questo stato di ansia per gli operatori. L’ultimo ad intervenire in proposito è stato l’esponente di Forza Italia, Salvino Caputo, responsabile del dipartimento regionale per le Attività produttive e per il Sostegno alle imprese, che ha chiesto un incontro con l’assessore regionale per le Politiche agricole, Edy Bandiera, al fine di comprendere come si possa intervenire per cercare di ovviare alle fin troppo evidenti difficoltà in essere. “Nonostante in Sicilia si preveda per il 2020 una annata con olive di ottima qualità – spiega Arezzo – l’on. Caputo ha correttamente sottolineato che i prezzi bassi determinati dall’invenduto di questi mesi, a causa della chiusura dei ristoranti e dei prezzi concorrenziali praticati dalla grande distribuzione, meno di tre euro, rischiano di vanificare una annata produttiva che invece avrebbe determinato il rilancio della olivicoltura. Ma non solo. Per compensare la mancata vendita di questi mesi è necessario, oltre che tutelare i produttori, immaginare il rilancio del prodotto sui mercati esteri. Inoltre, sarà coinvolta la commissione parlamentare Attività produttive dell’Ars affinché siano avviate una serie di audizioni anche in sintonia con l’assessorato regionale al ramo per la partecipazione dei nostri operatori all’estero”.
C’è anche l’altra questione che il presidente Arezzo non dimentica mai di sottolineare e che aveva già lanciato nelle scorse settimane. “Ed è la fin troppo evidente difficoltà per i nostri produttori – chiarisce – di accedere ai bandi comunitari e alle risorse del Piano di sviluppo rurale. Per essere competitivi occorre essere concorrenziali in superficie coltivata e in produzione: una programmazione europea, che viene fuori, quasi sempre con enormi ritardi, penalizza le nostre imprese agricole che, per accedere alle risorse, dovrebbero disporre di una superficie olivicola di circa 9 ettari per raggiungere i 15.000 euro di Produzione standard totale, il Pst, requisito minimo per partecipare, misure che salgono a 13 ettari nel caso di produzione non Dop. Dalle nostre parti, sono requisiti quasi impossibili da raggiungere, soprattutto per aziende giovani che sono quelle maggiormente coinvolte per un rilancio del settore, aziende che avevano investito e che adesso si trovano con le ali tarpate dalle nuove normative che risultano un ostacolo insormontabile”.
Anche per il biologico ci sono regole troppo restrittive e tempi da rispettare troppo stretti. “Ecco perché – sottolinea ancora Arezzo – occorre rivedere il Psr e serve fissare nuove regole per agevolare concretamente i nostri coltivatori, almeno limitatamente al settore olivicolo che è fra quelli maggiormente danneggiato dalle importazioni estere. Inoltre, forte della grande esperienza su cui possiamo contare in tema di promozione e di partecipazione ad eventi fieristici, condivido le posizioni dell’on. Caputo circa il fatto di considerare il tema delle vetrine internazionali di fondamentale importanza per rilanciare il settore. Ci sono, in questo momento, delle condizioni per far sì che programmi e iniziative possano trovare l’idoneo e ideale substrato per ottenere positivi riscontri. Innanzitutto, la nomina del sindaco di Chiaramonte Gufli, terreno elettivo di produzione del Dop Monti Iblei, a delegato regionale delle Città dell’Olio. Un sindaco, Sebastiano Gurrieri, che si è sempre distinto per iniziative promozionali per il territorio e che ha a cuore la produzione olivicola del territorio suo e di competenza del Consorzio. E’, insomma, il soggetto ideale per dare vita a quelle iniziative di largo respiro che possono imprimere una svolta alla produzione olivicola dell’intera regione. Servirebbe sfruttare la centralità del territorio ibleo nella produzione di eccellenza dell’olio di oliva extravergine per accentrare i programmi sull’Ispettorato provinciale all’agricoltura di Ragusa, guidato dal dott. Francesco Azzaro, altra figura che segue con competenze e professionalità le sorti del settore. A Ragusa, insomma, potrebbe nascere un tavolo regionale per le problematiche della produzione olivicola, da dove fare partire programmi e pianificazioni per una azione di rilevo a vantaggio dei coltivatori e dell’economia di tutta la regione”.

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