
“La notte di San Lorenzo è trascorsa nelle nostre spiagge senza tendopoli né falò; lasciare gli arenili aperti alla fruizione dei giovani ha ridotto, come era prevedibile, le occasioni di assembramento: meglio ampi spazi all’aria aperta che lungomari o locali ristretti ed angusti per tanti giovani che, comunque, non sarebbero rimasti a casa o lontano dai luoghi della movida.
In molti, afferma il Sindaco di Ragusa Peppe Cassì avevano paventato che il nostro litorale venisse preso d’assalto da ragazzi provenienti da tutta la provincia, ma ciò non si è verificato: a trascorrere la notte in spiaggia sono per lo più minorenni, che non si spostano di tanto dai luoghi in cui vivono.
Una riflessione però va fatta sui comportamenti e sull’educazione di tanti nostri ragazzi. Questo è lo stato in cui abbiamo trovato le spiagge stamani: tanto alcol e scarso rispetto. Tutto è stato ripulito già nella primissima mattinata, come da prassi.
Nei giorni scorsi alcuni genitori mi hanno scritto per chiedermi di “chiudere tutto” così da evitare che i loro figli uscissero a tarda sera: davvero serve l’ordinanza del sindaco per disciplinare i comportamenti di un figlio? Possibile che il compito di educare i ragazzi venga delegato dalle famiglie all’amministrazione di turno?
Il proibizionismo non è alternativo all’educazione, ma può essere conseguenza della sua mancanza”.