
“Il transito, in orario notturno, ieri, di un branco di una decina di cani nelle aree più densamente abitate di Ragusa, favorito forse dal fatto che, essendo il periodo ferragostano, il numero dei residenti è drasticamente sceso, ripropone con forza la necessità di comprendere che cosa, dopo due anni, abbia fatto questa amministrazione comunale per debellare il fenomeno del randagismo”. A dirlo è il presidente dell’associazione politico culturale Ragusa in Movimento, Mario Chiavola, sollecitato da alcuni cittadini a verificare come si stia muovendo l’amministrazione dell’ente di palazzo dell’Aquila rispetto a una questione che in campagna elettorale aveva detto di volere monitorare con attenzione. “Mentre – prosegue Chiavola – a distanza di tempo, tutto è rimasto così com’è. Anzi, se possibile, è peggiorato. Premetto che dalle informazioni acquisite, il branco di cui stiamo parlando non dovrebbe essere pericoloso per l’uomo e che, anzi, lo stesso, che di solito staziona nei pressi della zona artigianale di contrada Mugno, di quando in quando, soprattutto se la situazione lo permette, si sposta nelle altre aree urbane per poi fare ritorno alla base”. “La questione che poniamo, però, riguardo alla gestione del fenomeno – continua Chiavola – ha a che vedere con la necessità di comprendere se ci sono addetti alle catture, se il rifugio sanitario della zona industriale è in grado di svolgere appieno la propria funzione visto che alcuni randagi, proprio di recente, sono stati trasferiti in un canile, fuori provincia. Tutto era propedeutico all’avvio delle procedure di sterilizzazione, cura e degenza prima della reimmissione dei cani presi in cura di nuovo sul territorio. Ma perché quanto era stato annunciato a suo tempo non parte? Perché si registrano problemi su problemi? Ci segnalano di cucciolate che continuano a morire. E riteniamo che tutto questo non vada bene soprattutto se è opera di un’amministrazione comunale che aveva detto di volere risolvere il problema. Sollecitiamo, dunque, la Giunta Cassì ad attivarsi e a fornire delle risposte il più possibile efficaci”.













