
Una due giorni intensa e molto partecipata quella che la CGIL di Ragusa, la Casa delle Culture, Casa delle Donne e Auser ha voluto dedicare, nello spazio di Villa Penna a Scicli, ad un tema di grande attualità: “Sicilia, una terra che accoglie” sulla scorta del disegno di legge della Regione Sicilia sull’accoglienza e l’inclusione.
“Ci sono molte competenze che riguardano problemi di gestione, commenta Peppe Scifo, segretario generale della CGIL di Ragusa, da un punto di vista sociale che riguarda la regione. La Sicilia insieme al Molise è una regione a non avere una legge sull’immigrazione. Ed è paradossale perché la Sicilia da più di trent’anni è investita da una strutturalità di questo fenomeno che stiamo registrando anche in queste ultime ore.”
A curare l’attenzione su questo lavoro è la rete sociale “L’Isola che c’è” per mettere a punto merito e metodo al fine di disciplinare il sistema dell’accoglienza e che ha promosso incontri in tutta la Sicilia.
Al convegno hanno partecipato dirigenti sindacali della CGIL regionale, Mimma Argurio segretaria regionale CGIL Sicilia, parlamentari regionali, l’amministrazione comunale di Scicli, enti del terzo settore che si curano dell’accoglienza.
La due giorni si è conclusa con una spettacolo teatrale, sempre negli spazi di Villa Penna, con la rappresentazione, un monologo di e con Peppe Moncada, dal titolo “Shuma”.
Una pièce tratta da un fatto vero scoperto nell’aprile del 2015: un quattordicenne extracomunitario annegato nel Mar Mediterraneo, come purtroppo tanti altri, con una pagella nascosta dove si tengono le cose più care, ripiegata con cura e cucita nella giacca: una pagella, con i voti delle materie scritte in arabo e francese. Quel certificato che attestava, secondo il suo convincimento, le sue buone intenzioni, era forse una speranza per essere accreditato in un mondo migliore.
Lo spettacolo “Shuma tra gli abissi” è un testo di Dario Muratore con le illustrazioni di Bruna Fornaro offre a pubblico la drammaticità di una storia che diventa una fiaba che finisce per attrarre grandi e piccoli perché qui sì la speranza per una vita migliore è quasi al capolinea.