
“Non è questa la soluzione per aiutare il mondo agricolo, la diffusione dell’illegalità, della concorrenza sleale e della crescita del caporalato”. E’ quanto dichiara il deputato della Lega, Nino Minardo, in merito alla proposta del Ministro delle Politiche Agricole, Bellanova, di regolarizzare gli immigrati irregolari. In Sicilia ed in provincia di Ragusa il problema dell’immigrazione e degli sbarchi è particolarmente grave, lo è sempre stato ma ora lo è ancora di più, vista la situazione di emergenza sanitaria. I sindaci, lasciati soli dal Governo, devono affrontare con enormi difficoltà e tantissima responsabilità il problema che nelle ultime settimane è diventato più pericoloso a causa della crescita degli sbarchi autonomi. Regolarizzare gli immigrati arrivati clandestinamente nel nostro paese è fuori da ogni logica; invece di pensare agli italiani si cerca in tutti i modi di “insultarli” con decisioni intollerabili. La Lega non permetterà una maxisanatoria che, come detto, non risolverà né i problemi in agricoltura ne’ tanto meno quelli dell’immigrazione che in questo modo è destinata ad aumentare in modo esponenziale. Conclude Nino Minardo.
5 commenti su “Minardo: “No a maxisanatoria. Un’assurdità”.”
La diffusione dell’illegalità, della concorrenza sleale e della crescita del caporalato nasce e si sviluppa grazie al mantenimento di questo status.
Due sono le soluzioni, mandarli a casa o regolarizzarli. Della prima abbiamo visto il totale fallimento dell’ex ministro Salvini, se non c’è altra proposta, la seconda soluzione è da considerare.
@Gioo
Si legga il mio commento su un altro articolo (Massimo1955 – Modica: aggredisce la polizia locale, il pomeriggio evade) e pur non essendo Salviniano, il processo di espulsione in assenza di accordi bilaterali con i paesi originari, non può essere che un fallimento. L’assenza di continuità nell’azione di ogni Governo (dato che ne cambiamo uno ogni 18 mesi) non può che condurre all’impotenza di ogni esecutivo in considerazione che determinati programmi hanno bisogno di tempo, trattative, capacità nel mediare.
La seconda soluzione che Lei vorrebbe che si considerasse (regolarizzazione) sarebbe lo stesso errore che ha commesso la Francia con un permissivismo nell’accogliere negli anni 80/90 milioni di extracomunitari provenienti per la maggior parte dalle loro ex colonie. Risultato, nemmeno la polizia può entrare nelle banlieu parigine o in quelle marsigliesi e l’integrazione è stata un fallimento.
Il buonismo a tutti i costi non sempre è sinonimo di umanità, ciò che conta in democrazia è la volontà del popolo e mi sembra, in considerazione della pericolosità del fenomeno, che il malcontento sia predominante rispetto alla ventilata possibilità di una eventuale sanatoria.
Imporre scelte non condivise ed irreversibili è sinonimo di dittatura dato che chi è al governo attualmente non è stato scelto dal popolo ma da giochi di potere dettati dalla casualità dei numeri dei nostri rappresentanti, coalizzati esclusivamente per non andare a nuove elezioni.
Discorso sconcertante sotto molti punti di vista di cui non ultimi la razionalità e la buonafede.
Regolarizzare non significa concedere la cittadinanza (come nel citato caso Francese citato prima) ma più semplicemente un permesso di soggiorno per un tempo certo. Tale misura potrebbe avere da subito un duplice beneficio: combattere lo sfruttamento in agricoltura e la concorrenza sleale di chi lo pratica a sfavore di aziende oneste. Inoltre il registro di tali persone permetterebbe l’emergere di numeri reali legati a questo fenomeno con conseguente possibilità di programmazione legata alla stagionalità agraria etc.
Alla scadenza scadenza del permesso possono si saprebbe inoltre con chi si ha a che fare e dove.
@Cittadina
O Lei non ha letto bene il mio commento o è in malafede.
Non ho mai detto che il caso francese si riferisse alla cittadinanza ma alla invasione di persone provenienti dalle ex colonie avvenuta fra il 1970 ed il decennio successivo. Queste persone, le famose sans papiers, vennero impiegate (come Lei vorrebbe) come manodopera a basso costo soprattutto nelle fabbriche ed in quei lavori rifiutati dai francesi. La pressione di questi extracomunitari negli anni successivi, ormai divenuti numerosissimi, fu tale che il governo francese dovette cedere e concedere intorno agli anni ’90 il famoso Ius Soli (CFR funzionamento in Francia) ed in parte la cittadinanza e così la Francia, partendo da permessi stagionali provvisori, si ritrovò invasa.
Quindi, se la storia è maestra di vita, occorrerebbe studiare i fenomeni là soprattutto dove si sono già vissuti ed appartengono al loro passato ed adesso al nostro presente.
Concludo, penso di riconoscere la penna di “Cittadina” e ritengo che non sempre occorre seguire la linea di partito ma pensare con il proprio cervello ed analizzare la logica dei fatti.
Ripeto, non tifo per Salvini né per i neo assunti, ma riuscire a governare i fenomeni o cercarne di limitare gli ipotetici danni è basilare per chi governa nell’interesse dei propri cittadini.
@Cittadina
Notizia ANSA di oggi:
“Una infermiera di 48 anni è stata violentata a Napoli, domenica intorno alle 15, in pieno giorno, da un immigrato irregolare del Senegal, poi bloccato dalle forze dell’ordine.”
Andrà ad ingrossare la popolazione straniera detenuta in Italia come da dati che seguono:
” I detenuti stranieri delle carceri italiane sono 20.324 che costituiscono il 33,6% del totale dei detenuti (33,8 nel 2018) (Antigone, 2019). Si tratta di una importante sovra rappresentazione dato che gli stranieri residenti costituiscono l’8,7% della popolazione residente complessiva”.