
Sul servizio di reperibilità della Polizia Locale di Ragusa e in particolare su una disposizione impartita dal Dirigente della Polizia Locale, che implica una modalità attuativa non contemplata dal contratto né condivisa dalla FP CGIL di Ragusa, si registra una nota a firma del segretario generale della FP CGIL di Ragusa, Nunzio Fernandez al Sindaco del Comune di Ragusa, Giuseppe Cassì, all’ Assessore al Personale Comune di Ragusa, Francesco Barone, al Dirigente Direzione Polizia Municipale/Protezione Civile, Dott. Giuseppe Puglisi, al Dirigente del Settore I, dott. Rosario Spata.
Nella nota si rileva che gli operatori di Polizia Locale sono sotto stress, fanno bene il loro lavoro, per ammissione della stessa Amministrazione, valutazione condivisibile, purtroppo a tale apprezzamento, non sempre corrisponde un’adeguata considerazione.
Nella missiva si legge tra l’altro:
“È questo il pensiero di alcuni operatori della Polizia Locale della città di Ragusa che da diversi anni sono alla ricerca di una soluzione ad una odiosa problematica. Si tratta del servizio di reperibilità diverso da quello dell’Istituto della reperibilità previsto dall’art. 23 del CCNL del 14.09.2000, ma di una reperibilità sui generis.
In sostanza alcuni vigili, muniti di una valigetta contenente il necessario per attivare il servizio di emergenza, a turno vengono impegnati nell’esecuzione di attività normalmente espletate all’interno della sala operativa del comando, ma che in questo caso, si svolgono tra le mura domestiche e per giunta a gratis, non essendo il personale formalmente in servizio.
Qualcuno potrebbe pensare ad una forma di lavoro agile, all’attivazione dello smart working, quanto mai opportuna in questi giorni di emergenza da Coronavirus, niente di tutto questo.
Si tratta piuttosto di una versione “depotenziata, a gratis”, della reperibilità: in sostanza il vigile, pur non trovandosi ufficialmente in servizio, infatti non riceve alcuna retribuzione, risponde al telefono, fornisce informazioni, svolge in sintesi un importante ruolo nell’attivazione dei servizi di emergenza, purtroppo, non è escluso che nel bel mezzo della notte venga svegliato, magari per una banale informazione e/o richiesta di attività non di competenza della Polizia Locale.
Di norma, la retribuzione riguardante la reperibilità, è composta da un’indennità (quota fissa) e un indennizzo orario che si attiva, al momento della chiamata in servizio e dura finché non cessano le motivazioni di rischio per pubblica incolumità, in questo caso invece il vigile, svolge da casa lo stesso lavoro che andrebbe svolto presso la sala operativa del comando, consentendo all’Ente un grande risparmio.
Siamo dinnanzi ad una vera e propria ingiustizia, conosciuta e soppesata dai destinatari della nota, continua Nunzio Fernandez, motivo per cui in tema di lavoro agile la scrivente O.S., ma anche i lavoratori, hanno intravisto una possibile e legittima soluzione a questa annosa problematica, pervenendo, ottimisticamente, alla decisione di formulare al Dirigente della Polizia Municipale una richiesta informale, purtroppo non riscontrata positivamente. Il Dirigente ci ha informato di essersi consultato con il Segretario Generale, che a sua volta ha eccepito l’essenzialità dei servizi posti in capo alla Polizia Locale, escludendo categoricamente il ricorso al lavoro agile.
Tale servizio di “piantonamento domestico” svolto da dipendenti fuori dal servizio, potrebbe verosimilmente essere svolto dai titolari di P.O. in forza al comando, che sono tenuti a prestare servizio, anche fuori dall’orario ordinario.
Tale forma di chiusura a possibili e legittime soluzioni, induce quest’A.S. a formulare alcune considerazioni :
Il Servizio di Reperibilità è regolamentato dalla Delibera di GM. n.351 del 28.06.2016, mai concertata con le OO.SS., che individua, quale responsabile del servizio il Dirigente della Protezione civile, specifica inoltre, che l’attività di coordinatore sono assegnate a turno: dalla Protezione Civile per l’area tecnica e dal Dirigente della Polizia Locale, per l’area corrispondente, in questo caso le Direzione sono gestite dallo stesso Dirigente, inoltre, alla Polizia Municipale compete: “Supporto ai servizi tecnici per la sicurezza su viabilità; Ricoveri coatti in T.S.O.; rilevamento sinistri stradali con feriti; Servizi previsti dal Regolamento di Polizia Municipale, Redazione del registro delle segnalazioni, istituito presso la sala Radio della Polizia locale.
Rispetto a quanto evidenziato, non rileviamo la procedura, che invece è stata predisposta in questi anni per il Personale di Polizia Locale, sembrerebbe quindi trattarsi di una disposizione fuori dall’ambito del regolamento e assunta unilateralmente dalla Direzione della Polizia Locale di Ragusa.
Inoltre, non possiamo sottacere sulla circostanza che vede il ricorso “discutibile” al lavoro agile all’interno della struttura del comando, sembrerebbe che di recente, sia stato posto in tale modalità operativa del personale amministrativo che in atto si occupa, stabilmente ed esclusivamente, dell’assistenza in sala radio coadiuvando l’attività dell’operatore di Polizia in turno, ci chiediamo, come si possa garantire da casa, in lavoro agile, tale attività,?
Cosa succede? Laddove si potrebbe attivare il lavoro agile lo si esclude e dove non lo si potrebbe attivare si concretizza. Chiediamo soluzioni diverse, soluzioni a sostegno dei diritti dei lavoratori, del buonsenso e della coerenza, non accettiamo che si sia potuto e si possa ancora risparmiare sulla pelle dei vigili.
Piuttosto assistiamo all’adozione di atti, scarsamente motivati, riguardanti copiose liquidazioni DD.69 del 5 aprile scorso della Direzione Protezione civile, in occasione del Coronavirus.
Questa situazione non è più tollerabile, attendiamo immediate risposte e soluzioni concrete, diversamente i lavoratori interessati a tale “non servizio” saranno pienamente legittimati all’inosservanza di tali disposizioni.”